Cagliari: cerimonia al suono delle launeddas per “Sa Die de Sa Sardigna”
La celebrazione al Palazzo Regio dell’anniversario della cacciata dei piemontesi del 28 aprile 1794
di Antonio Tore
Si è svolta stamattina una cerimonia che riguarda il ricordo della cacciata dei piemontesi avvenuta nel 1794, inizialmente prevista per il 4 maggio, ma anticipata dai cospiratori al 28 aprile per paura di venire scoperti ed arrestati.
Alla presenza dell’Assessore delle Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena della Regione e di decine di persone, l’incontro è iniziato col suono delle launeddas dei “Cordas e Cannas”. i diversi intervenuti hanno posto l’accento, oltre che sulla storia dell’accaduto, anche sulla necessità di avere un’altra Sardegna e un’altra “Sa die de sa Sardigna” in cui gli uomini e le donne della politica e della cultura creino un intervento volto a far riacquistare l’identità del popolo sardo.
L’Assessore Dessena ha posto in evidenza che “La celebrazione ha un valore simbolico e sostanziale. La figura di Giorgio Asproni è senz’altro attuale e fu proprio lui a fine ottocento a portare alla ribalta nazionale temi fondamentali come la condizione economica e sociale della Sardegna, l’insularità e i trasporti.”
“La Sardegna ha bisogno di un sussulto culturale e tutti devono fare in modo di non continuare ad essere colonizzati” ha sottolineato uno dei partecipanti. Ciò che tutti richiedono al mondo politico è che venga approvata una legge che stabilisca una volta per tutte l’inno del popolo sardo.
Al termine della celebrazione, sono state consegnate le bandiere dei 4 mori a diversi bambini che aprivano il corteo verso la Cattedrale, dove si è poi celebrata la Messa, quasi tutta in sardo.
Una festa più per addetti ai lavori che di popolo…purtroppo!