Carrus (Cgil) sul piano Lavoras: si rispettino gli impegni

Il segretario Generale Michele Carrus pubbica un editoriale sul giornale CGIL “L’Altra Sardegna”, denunciando un possibile slittamento del piano Lavoras

di Annalisa Pirastu

“Dopo la nostra battaglia, visti gli impegni presi dalla Giunta e le attese di migliaia di lavoratori, non è minimamente accettabile alcun ulteriore slittamento nell’attuazione del piano Lavoras”, si esprime così il segretario generale Michele Carrus nell’editoriale del giornale Cgil “L’Altra Sardegna”.

Carrus  annuncia la mobilitazione nel caso in cui il piano non dovesse sbloccarsi. “Tutti avevano condiviso, a parole, la necessità di accelerare la spesa, però, a più di tre mesi di distanza, le parole non sembra ancora che si stiano traducendo in fatti e, anzi, arrivano segnali di un possibile ritardo che potrebbe far slittare l’apertura dei cantieri persino a dopo l’estate” continua Carrus.

Secondo il sindacato “questo sarebbe davvero il segno di un agire politico che sa concentrarsi sui programmi, ma poi prescinde dai risultati effettivi, non realizzandoli. E sarebbe ancora più grave trascurare proprio quelle priorità, da noi indicate, che hanno cambiato verso all’ultima Finanziaria di questa legislatura – restituendo ad essa anche un respiro di sinistra -, delle quali in tanti, prima forse distratti, poi hanno variamente cercato di ascriversi il merito: il lavoro, il sociale, il diritto allo studio”.

Carrus prosegue affermando  che “il lavoro è certamente un punto debole di questa Regione, e se chi governa non riesce a comprendere che esso è prioritario, anche questo è un problema”.

Per attuare  il piano del lavoro la Cgil aveva chiesto “che venisse istituita una task force, una unità di missione o di progetto con competenze utili a sostenere gli enti locali nella progettazione delle opere, con l’obiettivo di velocizzare i tempi e snellire tutte le procedure”.

Nelle parole di Carrus invece, “ci hanno proposto come più idonea allo scopo una cabina di regia, e si è optato per  affidare all’Insar la gestione della misura relativa ai cantieri, che però ancora non partono. E attendiamo con impazienza anche i bandi per gli incentivi alle assunzioni e l’avvio delle altre misure previsti in Lavoras”.

Nell’editoriale emergono inoltre alcune osservazioni su altre materie. In particolare sulla necessità di modificare il disegno di legge urbanistica “senza ingolfare tutto in discussioni sterili e in un clima da campagna elettorale anticipata, che si sarebbe potuto evitare se da subito si fosse scelta la strada del confronto aperto, evitando anche accuse, anatemi e strumentalizzazioni”.

Si evidenzia “ l’urgenza di attuare la riforma sanitaria correggendo qualche rigidità e completando la parte relativa ai servizi territoriali integrati. Non manca la critica  alle politiche sulla continuità territoriale, perché  spiega Carrus “non si è raggiunto alcun obiettivo di miglioramento tra quelli proposti, principalmente per l’accanimento intorno a un modello che abbiamo sempre contestato perché piega la finalità strutturale della garanzia del diritto alla mobilità ad altri obiettivi di politica turistica che andrebbero perseguiti in altro modo”.

Carrus  si pronuncia anche sul contratto dei forestali, per il quale il segretario ravvisa “una impropria ingerenza dirigistica”. Il segretario precisa  inoltre che “il dialogo non è proprio la cifra di questa legislatura, come abbiamo sperimentato su quasi tutti i fronti”.

Non manca di menzionare il mancato confronto sulla legge sugli appalti e chiede “un atto d’indirizzo della Giunta, valevole per l’intero Sistema Regione, Enti e Aziende partecipate per la predisposizione delle prossime gare per opere e servizi pubblici”.

Il segretario chiude con un richiamo alla mobilitazione: “Bisogna superare alla svelta i vertici di maggioranza e il rito della ricerca dei capri espiatori dopo il 4 marzo e arrivare a concretizzare presto dei risultati, che si misurano sulle attese dei disoccupati, dei giovani e di tutte le persone che si trovano, da troppo tempo, in una condizione di grave disagio. E’ per loro che siamo già mobilitati e che, in assenza di risposte, siamo pronti a dimostrarlo con tutta l’energia necessaria”.

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