Cooperazione internazionale…buone prassi

a cura delle redazione

Testo dell’intervento realizzato da Roberto Copparoni nella conferenza sulla Cooperazione internazionale, organizzata da FOCSIV in collaborazione con Casa Emmaus

Nell’ambito delle attività che da oltre 30 anni ci vedono impegnati nella cooperazione internazionale dalla Sardegna verso i PVS e le aree in difficoltà e viceversa, abbiamo sempre cercato di dare il massimo risalto alle istanze e alle priorità che le varie società civili dei Paesi di intervento ci presentavano.

Ascolto dunque, prima tappa per comprendere.

Da questo si passava al confronto e dialogo, alla analisi, allo studio dei casi per giungere in modo condiviso alla formulazione di una proposta.

Ecco  che il progetto prende corpo.

In questi anni abbiamo operato in diverse parti del mondo: Brasile, Perù, Iraq, Tunisia, Marocco, Senegal, Kenya, Corsica e Bosnia Erzegovina, questo sia come presidente di Amici di Sardegna che come collaboratore di altre organizzazioni fra cui Amici Senza Confin e la Rete Sarda della Cooperazione internazionale.

Gli ambiti nei quali abbiamo operato sono molteplici, dalla Agricoltura domestica, alla salvaguardia dell’Ambiente, dal Turismo sostenibile, al Geo turismo e alla Pesca, dalla Istruzione alla Parità di genere, fino ad arrivare al Microcredito.

Una caratteristica dei nostri progetti è la ricerca di partenariati forti e ben consolidati. Infatti nei nostri progetti vi collaborano sia enti Pubblici locali come Regione e Comuni, Università e Istituti Superiori, Enti di Ricerca come il CNR di Milano o il CNR ISMED di Napoli, sia enti di II livello del mondo del volontariato come La Rete sarda della Cooperazione internazionale e il CSV Sardegna Solidale. Gli attori esteri sono sempre Università, Comuni, Associazioni locali o Enti governativi.

Le reti, dunque, sono alcuni punti di forza della nostra progettualità. Reti che nascono dalla condivisione e dalla consapevolezza dei rispettivi ambiti e ruoli. I risultati dimostrano questo.

Quando i progetti non vengono calati dall’altro essi, prima o poi danno gli effetti desiderati.

A conferma di questo voglio segnalare alcuni casi di buone pratiche da noi instaurate.

 Il primo in Brasile con un progetto biennale” Solidarietà senza confini” e “Dalla terra la vita”, progetto annuale, finanziati dalla RAS con la L.R. n. 19/96 e successivamente anche dalla Fondazione di Sardegna. Questi progetti sono stati realizzati alla fine degli anni’90,  attraverso i quali si è riusciti con il primo progetto a recuperare una vecchia struttura abbandonata di circa 700 metri quadri per farla diventare un centro culturale e di formazione giovanile oggi gestita dal Comune di Amelia Rodrigues e con il secondo, realizzato sempre nello stesso Comune, a permettere di poter irrigare i terreni utilizzati da delle famiglie di agricoltori che non avevano i mezzi per poter acquistare gli impianti necessari per migliorare la propria produzione. Un importante riconoscimento per quanto realizzato in questa cittadina mi è stato dato con l’attribuzione della cittadinanza onoraria, di cui sono tanto onorato. Altro riconoscimento e stato dato dall’UNESCO che, anche grazie al progetto Geo Med Gis, proposto da Amici Senza Confini, finanziato dalla Ras con L.R. n.19/96 annualità 2019, ha permesso al Governo tunisino, tramite il nostro partner ONM Office National des Mines, di poter presentare la richiesta di inserimento dell’area del Dahar fra i siti UNESCO. Richiesta che è stata accolta e che è in fase di perfezionamento https://www.dahargmg.info/fr/

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A questo progetto se ne collega un altro realizzato sempre in Tunisia nelle zone periferiche dei Governatorati di Tataouine a Ghomrassen e Gabes Matmata. In progetto chiamato “MOF Microcredito per le donne” è stato finanziato dalla Ras con la L.R. n. 19/96 e si è recentemente concluso. https://microcreditpourfemmes.com/

Il progetto aveva l’obiettivo generale di combattere l’esclusione sociale delle donne, attraverso lo sviluppo di competenze gestionali/organizzative e al sostegno di piccoli progetti di imprenditoria femminile, attraverso dei momenti formazione e la concessione di un microcredito basato sulla nuova formula del “Patto etico” con cui fra i Comuni partecipanti e le donne inserite nel progetto si stabilivano delle semplici regole di condotta.

Proprio dalla positiva esperienza maturata con il Geo Med Gis abbiamo ottenuto un finanziamento dalla Fondazione di Sardegna per un progetto triennale “Geo Sard Gis”  che è in fase di realizzazione nel territorio della Sardegna, con il quale di promuove la conoscenza della nostra Isola attraverso le sue specificità geo turistiche, ambientali e storico culturali espresse dai suoi bellissimi territori. https://www.geosardgis.info/

Tale progetto ci ha permesso di entrare in contatto con decine di amministrazioni comunali e con i relativi attori locali generando delle positive ricadute non solo culturali ma anche socio economiche. Ne sono conferma i positivi riscontri avuti in questi anni a cui abbiamo contribuito sia all’incremento degli arrivi che delle presenze in queste aree.  Certo in Sardegna le cose sono sempre state diverse e spesso anche più difficili e complesse, ciò per tutta una serie di problemi sui quali non mi soffermo. Problemi che meriterebbero di essere realmente affrontati, non solo in campagna elettorale, ma quotidianamente con le popolazioni locali evitando di creare e/o consolidare delle improduttive “rendite di posizione” che, con il senno di poi, non producono alcun valore aggiunto ai territori di riferimento.

Gli unici con i quali abbiamo costantemente dialogato in questi anni, sviluppando una fattiva collaborazione, sono gli Uffici della Direzione Generale della Presidenza – Servizio Rapporti istituzionali. Per questo colgo l’occasione per ringraziarli del loro lavoro e per aver accolto anche dei nostri suggerimenti di miglioramento della L.R. n. 19/96.

Purtroppo in Sardegna spesso accade che gli addetti ai lavori non dialoghino fra loro e non si stabiliscano dei protocolli di intesa o, cosa ancor peggiore, che non si rispettino gli impegni assunti. Un esempio per tutti. Già nel 2011 il Presidente della Giunta RAS On. le Cappellacci costituiva il “tavolo della Cooperazione internazionale” bene questo tavolo non è stato mai attivato, nonostante vi fossero tutte le condizioni per farlo, visto che si era appena costituita la Rete Sarda delle Cooperazione Internazionale, unico ente di II Livello, riconosciuto e che ancora oggi a distanza di 12 anni attende di essere convocato. Spesso ci si è soffermati solo sui fenomeni migratori, senza riporre la tematica nel suo naturale contesto della Cooperazione internazionale.

Perché accadono queste cose?  Del resto tutte queste tematiche non sono più contingenti o emergenziali, con cui ancora oggi vengono spesso affrontate, ma oramai sono di sistema. Pertanto le azioni dovranno essere più idonee e adeguate e sviluppate con la reale partecipazione di tutti gli attori che a vario titolo operano in questo complesso contesto.  Inoltre ci piacerebbe che le Istituzioni regionali prendessero una chiara posizione a favore della nostra campagna dello 070 e che, non solo a tal fine, si creasse un organismo di coordinamento fra i vari Assessorati, che a vario titolo intervengono nelle politiche di rilevo internazionale (flussi migratori, cooperazione, internazionalizzazione, aiuti umanitari e altro), gli Uffici della Direzione Generale della Presidenza – Servizio Rapporti istituzionali e l’Ufficio dell’Autorità di gestione del programma operativo ENI CBC Bacino del Mediterraneo.

Vi ringrazio per l’attenzione con la speranza di aver lasciato a tutti voi il desiderio trovare delle risposte ai quesiti sollevati e di approfondire e affrontare alcuni dei temi proposti che, lungi dal voler sollevare futili polemiche, è teso unicamente a far riflettere sul come migliorare le politiche della Cooperazione internazionale della Sardegna.

Roberto Copparoni

Già Docente del MIUR e Presidente di Amici di Sardegna ODV-ETS

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