Da Oristano un segnale di dialogo con l’Africa, passando per la Nigeria

di Massimo Dotta

Ieri a Oristano presso la sede del Sa.Sol Point  in via Carlo Meloni, si è tenuta una conferenza nell’ambito del Progetto “SardInprogrss” progetto finanziato dalla Fondazione di Sardegna. All’evento hanno partecipato diverse associazioni che convergono nella rete Sarda della cooperazione internazionale.

L’incontro è stato preceduto da una breve visita guidata multiculturale realizzata nel centro storico di Oristano allo scopo di ritrovare i segni e le tracce di contaminazione della comunità locale con altre culture, soffermandosi in modo particolare sull’artigianato e sulla gastronomia ambiti nei quali sono significative le testimonianze di contatto fra culture diverse.
Dopo l’intervento del Presidente della Rete Sarda della Cooperazione  Ahmed Naciri il quale ha fatto un quadro della situazione e dell’importanza del dialogo fra i popoli e intervenuto Roberto Copparoni dell’Associazione Amici di Sardegna, Associazione che da tempo porta avanti progetti importanti per il dialogo fra la Sardegna e il nord Africa.
L’ultimo lor progetto che è in fase di conclusione è stato il progetto TuniSard.
Successivamente è intervenuto il Presidente della CASCOM Associazione Sindacale Sarda,  Antonio Pranteddu che da anni ha aperto una interlocuzione con l’Africa del nord e promuove la cooperazione fra la Sardegna e il resto del mondo e l’OSVIC di Oristano in Persona del suo Presidente Maria Colomba Cabras che ha parlato delle attività svolte dalla sua organizzazione, sia in Sardegna che nel resto del mondo.
La riunione promossa dalla rete della cooperazione di cui fanno parte numerose associazioni Sarde ha avuto come contenuto principale la presentazione dell’associazione dei Nigeriani in Sardegna,“On Nigerian Unity Culture Association Sardinia”“ONUCAS O.D.V.” i relatori sono stati due giovani nigeriani che da tempo sono presenti nell’isola prima della grande emigrazione. Essi sono: Kigslei e Timoti

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Loro sono venuti circa 15 anni fa Timoti il relatore principale è giocatore di hockey nel CAGLIARI ed è sposato con Martina, una ragazza Sarda che fa la cantante lirica, hanno un bimbo di due anni ed ha analizzato bene la situazione nel suo paese.
Fra le cose che ha detto ne riportiamo alcune:
“…Io provengo dal nord della Nigeria, la gente dalle mie parti non emigra resta lì anche nella povertà, ma con atteggiamento dignitoso , e quando vogliono andare via non hanno in mente l’Europa, bensì il medio-oriente e l’Arabia Saudita.
Diverso è il sud del paese dove si spostano con frequenza e hanno in testa l’Occidente non solo l’Europa ma anche gli Stati Uniti, dove la nostra comunità gioca un ruolo importante con professionisti importanti che ricoprono non ruoli secondari in quella società.
Diverso e qui da noi dove Nigeriano è sinonimo di delinquenza e sfruttamento della prostituzione!
Basta dire nigeriano e ti guardano come un criminale!
In questura sono andato per il passsaporto mi hanno chiesto da dove arrivavo, ho detto dalla Nigeria 🇳🇬 mi hanno trattato in un modo che non vi dico!
Questa associazione l’abbiamo promossa per dialogare con voi Sardi e per andare in Nigeria per dire ai giovani di non imbarcarsi in questi mega viaggi attraverso la Libia, ma dobbiamo dire loro che restino dove sono anche perché per la maggior parte delle persone che affrontano questo viaggio ci sono più problemi che benefici.
Il dialogo può dare una speranza di pace e di prosperità fra i popoli”.
Subito dopo gli interventi è stata offerta una degustazione di piatti tipici con del the della Nigeria.  Una bella serata è un avvio di collaborazione proficua per tutti.


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