Una mozione per avviare la riscrittura dello Statuto Sardo
Con il documento i consiglieri regionali Zedda, Lai, Pizzuto, Cocco, Gaia, Zanchetta, Perra, Solinas , Carta, Busia chiedono l’immediato avvio delle procedure per la riscrittura organica di una nuova Carta fondamentale per la Sardegna
di Annalisa Pirastu
La mozione chiede che venga rinnovato lo Statuto della Regione Sardegna perché una regione a statuto speciale ha bisogno di riallinearsi continuamente per far fronte alle nuove sfide che i cambiamenti economici, storici, culturali, di consapevolezza geografica, territoriale, di tutela ambientale, le impongono.
Altre regioni come il Friuli Venezia Giulia per esempio hanno ottenuto, dopo l’iter burocratico, di poter valorizzare la loro autonomia. Ci sono due orientamenti per ottenere il risultato dell’autodeterminazione che, anche a livello popolare è diventato un’urgenza : su iniziativa del Consiglio Regionale che ovviamente deve sottostare all’approvazione del Parlamento, oppure come vorrebbero il Psdaz e i Riformatori, eleggendo un’ Assemblea Costituente che proceda alla definizione di uno Statuto aggiornato.
I firmatari evidenziano la ricerca di un compromesso tra queste due posizioni, si vuole cioè impegnare le forze politiche rappresentate in Consiglio Regionale a istituire una Commissione speciale che dovrà redigere entro 60 giorni dall’approvazione della mozione in oggetto, una proposta per istituire una assemblea costituente, formata da forze politiche, sociali, economiche e culturali sarde. Redigere entro 12 mesi dall’approvazione della mozione una riscrittura dello Statuto da far approvare all’Aula nell’ambito della procedura di revisione statutaria secondo l’ art 54 dello Statuto Speciale.
Coinvolgere tutta la società sarda che da tempo si pronuncia favorevolmente in maggioranza con i referendum, l’ultimo del 2012, sulla volontà di autodeterminazione, comprendere le forze politiche non istituzionali, e avvalersi di contributi tecnici qualificati ai sensi dell’ articolo 42 dello statuto speciale per cambiare.
Solo con un cambiamento dello Statuto ormai settantenne , la Sardegna potrà essere in grado anche di interloquire direttamente con l’Europa per trattati commerciali e potrà autodeterminarsi sui temi della sua identità di regione a statuto speciale. I punti nodali comprendono lingua, turismo, insularità, economia, beni materiali e immateriali e quant’altro coinvolge le determinazioni della nostra regione. La revisione della Carta la renderà meno arretrata e più valida di quanto non lo fosse 70 anni fa. Quasi un secolo fa.