Niente fondi alla Sardegna per integrazione studenti disabili

Giuseppe Dessena, assessore regionale della Pubblica istruzione: “È una ulteriore penalizzazione per la Sardegna e il fatto ancor più grave è che questa volta tocchi studenti con disabilità. Quindi le fasce deboli della nostra società, che dovrebbero al contrario essere tutelate”

 di Siro Zani

 “Il Governo nazionale manifesta una volontà vessatoria nei confronti delle Province sarde, che vengono escluse dal riparto dei fondi destinati all’integrazione scolastica degli studenti disabili”. Ne dà notizia l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, la cui posizione è frutto di un preciso deliberato della seduta della Conferenza permanente Regione-Enti locali che si è tenuta ieri, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Province e dei Comuni.

“La Conferenza delle Regioni – precisa Erriu – su questo punto non ha dato l’intesa sulla proposta del Governo di portare da 112 a 75 milioni di euro le risorse da destinare alle sole Province delle Regioni ordinarie. La mancata intesa è stata registrata anche dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Trattandosi di risorse destinate a interventi di assistenza specialistica per l’integrazione scolastica degli studenti con disabilità delle scuole secondarie di secondo grado, l’atteggiamento del Governo appare particolarmente odioso. Qualora permanesse una tale, rigida chiusura, occorrerà rispondere con un’adeguata mobilitazione per contrastare questa incomprensibile ostilità nei confronti della Sardegna e dei diritti dei Sardi lesi da scelte poco comprensibili”.

“È una ulteriore penalizzazione per la Sardegna – è il commento dell’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena – e il fatto ancor più grave è che questa volta tocchi studenti con disabilità. Quindi le fasce deboli della nostra società, che dovrebbero al contrario essere tutelate. Nessuna premessa normativa può giustificare una esclusione di questa natura. In queste ore stiamo ancora interloquendo e cercando di intervenire per risolvere questa incresciosa situazione”.

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