Rubrica: ”Una strada, un personaggio, una Storia” – Cagliari, via Giovanni Siotto Pintor

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

Via Giovanni Siotto Pintor corre parallela tra via Ospedale e via Carlo Buragna.

Giovanni nacque il 29 novembre 1806, da famiglia di possidenti e professionisti di Orune (Nu) che si trasferì a Cagliari nel 1794. Nel 1826  il padre ormai defunto fu insignito  dal re Carlo Felice del diploma di cavaliere e nobile. I titoli ereditari, di cui godrà anche Giovanni, davano diritto all’uso di don e donna davanti al nome. Il doppio cognome venne scelto da Giovanni per onorare la madre, Luigia Pintor Sirigu.

Siotto Pintor collaborò da giovane con “L’indicatore”, il giornale cagliaritano più letto nella prima metà del secolo. Ricoprì in seguito la carica di direttore della Gazzetta di Sardegna, il giornale filogovernativo della sinistra storica.

Il suo primo lavoro fu come applicato presso l’ufficio dell’Avvocato Fiscale Generale nell’amministrazione pubblica. Entrato in magistratura, ricoprì  il grado di giudice della Reale udienza, massimo organo giudiziario ed amministrativo del Regno di Sardegna.

Dopo l’annessione della Lombardia, alla fine della seconda guerra d’indipendenza nel 1860, fu  assegnato alla Corte di Cassazione di Milano. Terminò qui la sua carriera come presidente di sezione.

Siotto Pintor fu anche giornalista e grande sostenitore dell’unione della Sardegna con gli “Stati di terraferma”. Nel novembre 1847 avvenne la fusione e la promulgazione dello Statuto Albertino, che gli facilitarono l’ingresso in politica. Fu deputato della I, II e III legislatura. Oratore brillante e polemico, si schierò con la sinistra parlamentare e sostenne tra i primi, la politica autonoma sarda.

Fu un grande sostenitore dell’unificazione italiana contro il potere temporale dei papi. I legami del pontefice con Napoleone III, rischiavano la cessione della Sardegna alla Francia. Paventando questo risvolto, le posizioni anticlericali di Siotto Pintor si inasprirono e fu scomunicato dall’arcivescovo di Cagliari.

 Il 22 febbraio 1839 al consiglio dei Ministri difese Vincenzo Gioberti che il giorno prima si era dimesso dalla presidenza del consiglio. Gioberti fu attaccato e la difesa in suo favore che fece Siotto Pintor, evitò che il violento scontro alla camera dei deputati, degenerasse.

Nel 1861 re Vittorio Emanuele II nominò Giovanni senatore.

Come scrittore è noto per le opere relative alla Storia letteraria di Sardegna, del 1843  e alla Storia civile dei popoli sardi, del 1877. Ma la sua produzione, soprattutto legata alla sua attività politica, è copiosa.

Numerose sono le partecipazioni a società importanti e varie sono le onorificenze di cui fu insignito. Fu socio della Società agraria ed economica di Cagliari, socio dell’Accademia delle scienze di Torino e socio dell’Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti di Modena. Fu nominato Cavaliere dell’ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, Ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia, Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Giovanni Siotto Pintor morì il 24 gennaio 1882 a Torino



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