Sardegna: abusivismo e contraffazione falsano mercato  e  concorrenza

Confcommercio: “Circoli privati che svolgono attività di impresa di pubblico esercizio, feste locali, fiere con  vendita non sempre regolare, anche per  sicurezza e igiene, eccessi di alcune attività agrituristiche, che evadono le recenti normative regionali, proliferazione di strutture ricettive abusive e affitti in nero”

di Alessio Atzeni

Il volume dei consumi finali delle famiglie in Sardegna, secondo gli ultimi dati Istat, è quantificato in circa 22 miliardi di euro. Nelle economie Meridionali il fatturato dell’abusivismo nelle attività commerciali, turistiche e dei servizi (esclusa l’evasione fiscale) è stimabile dal 15 al 22%:  questo significa che importi dai 3,1 ai 4,4 miliardi di euro vengono sottratti al mercato regolare ogni anno. Lo rileva un’indagine di Confcommercio Sardegna, nella Giornata nazionale di mobilitazione contro l’abusivismo e la contraffazione “Legalità, mi piace!”.

Circoli privati che svolgono attività di impresa di pubblico esercizio, feste locali, fiere e quant’altro con attività di vendita non sempre regolare, anche sotto l’aspetto della sicurezza e dell’igiene, eccessi di alcune attività agrituristiche, che evadono le recenti normative regionali, proliferazione di strutture ricettive abusive, soprattutto nel settore dei B&B, seconde case affittate “in nero” e vendita abusiva di abbigliamento ed accessori, contraffazione.

Ma anche rapine, furti e piccolo taccheggio. In Sardegna la contraffazione sottrae all’economia. Sono solo alcuni degli esempi di abusivismo nell’Isola, a cui si aggiungono casi di panificazione e macellazione “clandestina”, di intermediazione immobiliare non autorizzata, di contrassegni assicurativi falsi, di vendita di prodotti farmaceutici di dubbia provenienza e di incerta composizione e di compravendita irregolare di oggetti preziosi ed oro usati.

Da alcuni anni Confcommercio-Imprese per l’Italia realizza, con il supporto di GfK Italia, un’indagine sulla criminalità che colpisce le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. Confcommercio-Imprese per l’Italia ha voluto replicare l’indagine anche nel 2017, così da disporre di informazioni aggiornate sui fenomeni di criminalità. Ecco quello che emerge dal focus relativo alla Sardegna, dove all’indagine, che è stata realizzata dal 25 settembre a fine ottobre, hanno partecipato circa 4.500 imprese.

La percezione sull’andamento della criminalità (con particolare riferimento a estorsioni, usura, furti, rapine, contraffazione e abusivismo) è meno sentita che nel resto d’Italia (15% rispetto al 30% di media nazionale), ma molti esercenti rilevano che sono aumentati l’abusivismo (64%), furti (44%) e la contraffazione /44%). Il 30% dichiara anche un aumento delle rapine. Se poi si va a vedere l’esperienza di taccheggio la Sardegna è in linea rispetto alla media nazionale (39% rispetto al 43% nazionale). Complessivamente però nell’Isola l’incidenza di chi considera invariati i livelli di sicurezza è superiore alla media nazionale con l’85% degli intervistati. Per difendersi gli imprenditori fanno soprattutto “da soli” (85% rispetto all’81% in Italia): le misure di prevenzione e tutela adottate riguardano essenzialmente la videosorveglianza, gli allarmi e assicurazioni. Piuttosto chiedono maggiore certezza della pena per chi commette reati (67%), più protezione da parte delle forze dell’ordine (51%) auspicando anche maggiore collaborazione con le forze dell’ordine (31%). Il 97% dichiara anche che non sono “per niente o poco efficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali”.

Ecco che allora Confcommercio Sardegna chiama a raccolta le istituzioni nazionali e la Regione, oltre che i cittadini  per avere maggiore consapevolezza dei fenomeni illegali, che arrecano danni non solo all’economia isolana ed all’Erario, ma anche alla sicurezza e salute dei cittadini e consumatori.  In particolare Confcommercio Sardegna chiede una più incisiva e capillare vigilanza sulla regolarità delle attività economiche nonché una maggiore celerità nella realizzazione del sistema pubblico di videosorveglianza nei Comuni dell’Isola.

“I fenomeni illegali – sostiene il presidente regionale dell’associazione, Alberto Bertolotti – incidono sul corretto funzionamento del mercato in quanto falsano il gioco della concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale in quanto determinano la chiusura di imprese oneste e la perdita di posti di lavoro, colpiscono la tutela dei consumatori, la sanità e la sicurezza pubblica, causano un danno d’immagine all’intero paese”.

La presentazione a Roma dei dati nazionali è stata seguita a Cagliari, in diretta streaming. dallo stesso Bertolotti, dalla prefetta Tiziana Giovanna Costantino, dal questore Pierluigi D’Angelo, dal comandante provinciale della Gdf, gen. Patrizio Vezzoli, dal comandante provinciale dei carabinieri, col. Angelo Mennitti, dal presidente provinciale di Confesercenti, Davide Marcello, e di quello di Casartigiani, Ignazio Schirru

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