Allarme in Sardegna…ma non solo

di Roberta Manca

Le vicende legate alla individuazione dei siti in cui dovranno essere posizionate le scorie nucleari in Italia sono ritornate all’attenzione della opinione pubblica. La Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, ha pubblicato sul sito suo sito una esauriente documentazione, dove è stato presentato il progetto e la carta nazionale delle aree più idonee su 67 selezionate. Le zone individuate sono le seguenti:
PIEMONTE – 8 zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo)

TOSCANA-LAZIO – 24 zone tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)

BASILICATA-PUGLIA – 17 zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)

SICILIA – 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).

Sardegna dove vi sono 14 siti riferiti a 20 Comuni della Sardegna di cui sei nell’Oristanese e sedici nel Sud Sardegna. Ecco i singoli comuni: Provincia Oristano: Siapiccia, Albagiara, Assolo; Usellus,  Mogorella,  Villa Sant’Antonio; Sud Sardegna:  Nuragus,  Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Tuili, Pauli Arbarei, Ortacesus,  Ussaramanna, Las Plassas, Mandas, Guasila, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Gergei;

Foto di Mario Rosas tratta da La Nuova Sardegna

Le decisioni del Governo si attendono a breve ma è bene ricordare che il popolo sardo in più occasioni ha manifestato la propria contrarietà a questa ipotesi. Basti solo citare il referendum che si svolse in Sardegna nel 2011 quando oltre il 97% dei sardi si espresse in tal modo. Un messaggio forte e chiaro rivolto al governo di allora che si poteva sintetizzare in questo modo: La Sardegna di nucleare non ne vuole proprio sapere.

Il voto sul referendum contro le centrali e le scorie nucleari è stato il frutto del lavoro iniziato alcuni anni prima dal comitato ‘Si.nonucle‘, nel quale entrarono diverse componenti del mondo politico, culturale, terzo settore e economico della Sardegna, che ha raccolto le firme per dare avvio alla consultazione.

Il Presidente Christian Solinas ha rilasciato subito una dichiarazione nella quale afferma: “Indicare 14 siti in Sardegna rappresenta l’ennesimo atto di arroganza e prevaricazione di uno Stato e di un Governo che non hanno alcun rispetto per l’Isola e per la volontà chiaramente espressa dal popolo sardo, in maniera definitiva ed irrevocabile, con un Referendum e una legge regionale”. A questo proposito ricordo quanto disse il nostro Presidente della Repubblica Antonio Cossiga che, intervistato dal giornalista Antonello Lai, in merito alla ipotesi che in Sardegna potessero depositarsi scorie nucleari usò delle parole molto forti e per argomentare la propria contrarietà a tale ipotesi invitò i sardi a scendere in piazza, arrivando a dire che, in certi casi “Solo la violenza può sconfiggere l’ingiustizia”.

Un messaggio chiaro che non necessita di alcun commento se non l’auspicio che non si debba mai giungere a questo punto. Attendiamo dunque le decisioni del Governo.

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