Allegri: il Cagliari meritava il pareggio

Dopo l’ingiusto risultato, l’ex giocatore e allenatore rossoblù riconosce i meriti della squadra di Lopez, ma difende ancora la Var: deve essere ancora provata e perfezionata.

di Antonio Tore

 

Soddisfatto per aver portato via tre punti dalla città di cui è stato giocatore e allenatore, Allegri riconosce, tuttavia, di aver dovuto faticare non poco per aver ragione della squadra rossoblù e non entra troppo nel merito degli episodi che hanno prodotto il risultato finale a favore della Juventus.

Il silenzio di Allegri, tuttavia, non può nascondere lo scadente arbitraggio di Calvarese e del suo aiuto alla Var, Banfi.

La squadra rossoblù ha ben tenuto il campo contro la corazzata Juve, che aveva strapazzato il Torino qualche giorno fa in coppa Italia.

Ormai non sorprende più la tranquillità del giovane Romagna (di scuola Juve, non bisogna dimenticarlo), sicurezza che gli permette di fronteggiare anche i più pericolosi giocatori del campionato italiano. Ieri ha dovuto contenere le discese di Alex Sandro e affrontare, a turno, le folate di Bernardeschi o Matuidi, con l’aiuto sulla fascia di co0mpetenza dei rientri di Faragò.

Tutta la difesa del Cagliari, comunque, ha retto l’urto dei campioni d’Italia, ben protetta dal centrocampo guidato da Cigarini ed il prezioso apporto di Barella e Padoin.

Le due punte Farias e Pavoletti hanno dovuto faticare non poco contro la rinnovata BBC (Barzagli, Benatia e Chiellini), ma hanno trovato il modo di impensierire il portiere bianconero, autore di una difficilissima parata su colpo di testa del centravanti rossoblù.

Tra due legni colpiti dalla Juve e uno dal Cagliari, la partita si avviava alla fase conclusiva, finchè l’arbitro Calvarese non ha deciso di spezzare l’equilibrio con le sue decisioni (anche le mancate decisioni possono essere determinanti….) in due episodi che hanno determinato il risultato finale: al 74’ di gioco, in un contrasto di gioco nei pressi dell’area della Juve, Benatia colpisce con una gomitata al volto Pavoletti (con Calvarese a pochi metri) e la Juve recuperava palla.

Dimenticandosi del fair play (con il giocatore a terra) la squadra bianconera avviava l’azione verso l’area del Cagliari e dal cross basso di Douglas Costa nasceva la deviazione vincente di Bernardeschi.

Nemmeno due minuti dopo, Padoin scendeva sulla sinistra e crossava verso l’interno dell’area della Juventus: appostato al limite, Bernardeschi, già in partenza col braccio sinistro allargato (e sempre davanti all’arbitro….) devia il pallone che cambia direzione. Per Calvarese non è successo nulla e, anzi, pur se il pallone finisce sul fondo (dopo la deviazione del bianconero) fa riprendere il gioco con la rimessa da parte del portiere!! Anche in questo caso l’arbitro sembrava ben posizionato, ma la vista non era connessa alla sua decisione…..

A caldo, è intervenuto il presidente del Cagliari Giulini, che ha evidenziato come certi episodi vengono decisi in senso unilaterale e che le decisioni rischiano di far svolgere due campionati di serie A distinti. Giulini ha ricordato anche l’episodio del gol segnato dalla Roma col braccio, sempre ai danni del Cagliari, rimarcando come due episodi (mal interpretati dagli arbitri) abbiano tolto due punti alla squadra, che li aveva conquistato sul campo contro due corazzate.

Senza voler fare del vittimismo, è chiaro che la cosiddetta “sudditanza psicologica” esista sempre ed è sempre a senso unico e cioè a favore delle grosse società ed a scapito delle piccole squadre di provincia che, per quanto fatichino e sputino sangue per restare in serie A, sono sempre bistrattate dalla classe arbitrale.

E che dire della Var? Doveva risolvere quasi tutti i problemi nei quali l’arbitro si imbatte nell’arco dei 90 minuti e invece riduce le partite ad una “corrida” continua. Le statistiche, si sa, lasciano il tempo che trovano, ma bisognerebbe vedere quanto dura effettivamente una partita: i dati che appaiono sulle varie tv non sono benevole con questa rivoluzione. Sommando il tempo di possesso palla delle due squadre, il rislutato è sconfortante: su 45 minuti previsti, il gioco dura effettivamente dai 25 ai 30 minuti. Cioè si perdono 1 5 minuti circa per falli di gioco e interventi medici, calci d’angolo, sostituzioni e adesso, in media 3/5 minuti per ogni visione della Var …..

E’ chiaro che anche la crisi-assenza della Federazione lascia allo sbando la classe arbitrale, ma questo non serva da alibi per adottare provvedimenti severi nei confronti degli arbitri che prendono granchi colossali come le decisioni di Calvarese al Sardegna Arena .

Non è più sufficiente “fermare” tali arbitri per una giornata, ma il loro riposo dovrebbe durare molto più a lungo e dovrebbe comprendere anche visite specialistiche più approfondite, prima di considerarli idonei ad arbitrare in serie A.

Meglio farli ricominciate dalla Lega Pro…un po’ di gavetta nei campi di periferia non può che far loro bene.

 

 

 

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