All’esame del Consiglio regionale la nuova legge sugli appalti.

Il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con gli articoli e gli emendamenti del Dl n.417/A Giunta regionale – “Nuove norma in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”. Seduta sospesa per due volte per mancanza del numero legale. Approvati gli articoli 1,2,3 e 4.

 di Antonio Tore

 

All’inizio della riunione, il presidente ha avviato la discussione sull’art. 1 che è stato approvato.

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha lamentato la scarsa presenza dei consiglieri in Aula, suggerendo una breve sospensione. Il presidente Ganau ha replicato che il numero dei presenti era legale.

L’assemblea ha quindi proceduto allo scrutinio sull’art.2 “Finalità” ma, constatata la sopravvenuta mancanza del numero legale, il presidente ha sospeso la seduta per 30 minuti convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente ha messo in votazione l’articolo 2 ma, accertata la mancanza del numero legale, il presidente ha nuovamente sospeso la seduta per altri 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato l’articolo 2.

Discutendo dell’articolo 3 l’on. Tedde (FI) ha affermato che “E’ una norma di principi, che va a individuare l’ambito di applicazione, è la cartina di tornasole di una legge profondamente errata. E’ una sfida perdente la vostra e il governo sarà costretto a impugnare questa legge e voi dovrete fare un passo indietro”.

Anche l’on. Busia (CpS) è intervenuta “in generale sul disegno di legge, certamente pregevole come ho già detto in commissione. Certo avrebbe richiesto maggiore attenzione da parte dell’Aula ma cade in un momento in cui sono cambiate molte cose, dopo la tornata elettorale. La fretta non è mai una buona consigliera ma oggi lo è ancora meno. Bisogna ascoltare gli operatori e gli stakeholders, per evitare che intacchiamo competenze che non sono nostre”.

Perplessità sono state avanzate anche dall’on. Alessandra Zedda (FI): “Il testo è migliorabile e lo diremo meglio nei prossimi articoli, evidenziando tutte le nostre perplessità. Basta con le trattative, ascoltateci. E magari questa diventerà la legge di tutti”.

A nome del Partito dei Sardi ha preso la parola l’on. Congiu: “Questo è il primo ddl sottoposto a un dibattito pubblico, ma è ovvio che questo processo legislativo non può essere considerato come caratterizzato dalla fretta. Questo è il nostro punto di merito e dobbiamo trarre insegnamento dall’esito elettorale: dobbiamo parlare di Sardegna e agire per la Sardegna”.

L’articolo 3 è stato, quindi, approvato.

L’articolo 4 ha suscitato diversi interventi, anche per la presentazione di emendamenti soppressivi e aggiuntivi.

L’on. Busia (Cps) ha chiesto alla Giunta di approfondire i pareri espressi dagli ordini professionali e delle loro organizzazioni.

L’on. Tedde (FI) ha concordato con la collega Busia e considera che “esiste un ordinamento giuridico e che ci dobbiamo adeguare alle norme di rango superiore.  Non si può prendere per buono quel che emerge da un portale se tutte le associazioni protestano e ci chiedono di modificare il disegno di legge”

Il presidente Ganau ha dato la parola per la replica all’assessore dei Lavori pubblici Balzarini che, rispondendo all’on. Busia ha detto: “Il disegno di legge non si contrappone alle norme nazionali, non è una sfida ma uno strumento che porterà benefici al sistema regionale dei lavori pubblici. Ci sono percorsi già affrontati da altre regioni che hanno portato a risultati positivi e che vogliamo emulare”.

Posti in votazione, gli emendamenti n. 48, 49 e 51 sono stati respinti.

L’Aula ha quindi approvato il testo completo dell’articolo n. 4 e l’emendamento aggiuntivo n.50 (Agus-Busia) che introduce la necessità di sentire la Commissione consiliare competente prima dell’approvazione del programma pluriennale di finanziamento dei lavori di competenza regionale.

Sull’emendamento n.16 è intervenuto il presentatore, il consigliere di Art1-Mdp Paolo Zedda: «Con questo emendamento proponiamo che le grandi opere di competenza regionale siano intitolate a personaggi illustri della storia e della cultura della Sardegna e che per le opere di competenza nazionale si avviino delle intese con lo Stato per l’intitolazione a uomini e donne che abbiamo reso onore alla nostra Isola – ha affermato Zedda – finora abbiamo intitolato strade e monumenti a personaggi che non hanno voluto bene alla Sardegna. E’ il caso della SS.131 intitolata a Carlo Felice, un tiranno oppressore e sanguinario».

Messo in votazione l’emendamento n.16 è stato approvato.

 

 

 

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