Cagliari, stadio provvisorio: la burocrazia colpisce ancora e si annunciano ritardi
La burocrazia ha messo una barriera all’accelerazione della politica. Sembra che la destinazione d’uso dei parcheggi che diventano stadio, anche se provvisorio, abbia fatto scattare l’allerta dei funzionari comunali
di Sergio Atzeni
L’annuncio del via libera era arrivato in pompa magna per quello stadio provvisorio da costruire nei parcheggi di fianco ai distinti del vecchio Sant’Elia.
Ma poi la realtà della burocrazia ha immediatamente messo una barriera a quello che la politica aveva cercato di accelerare. Sembra che la destinazione d’uso dei parcheggi che diventano stadio, anche se provvisorio, abbia fatto scattare l’allerta dei funzionari comunali che tra l’altro sono loro che dovranno metter nero sul bianco sulle autorizzazioni.
90 giorni di tempo prevede la legge è quel tempo verrà preso tutto sicuramente dagli uffici. Saranno controllate anche le postille più insignificanti e sottintese che ci potrebbero essere perché questa è la burocrazia che viene applicata da funzionari pubblici prima di assumersi una responsabilità per la quale sono pagati. Possibile che nessuno abbia pensato che ci sarebbe voluta una deroga per costruire un impianto portivo, anche se provvisorio, su un parcheggio.
Forse a qualcuno è sfuggito quindi il particolare e l’inizio della costruzione di quello stadio provvisorio non potrà certo avvenire entro metà aprile come la società rossoblù aveva richiesto. Ora il faldone con gli incartamenti dello stadio provvisorio passerà da una scrivania all’altra degli uffici comunali interessati che li spulceranno pagina per pagina, frase per frase, parola per parola fino a mettere a nudo tutto ciò che a loro giudizio non andrà bene. Poi ci sono anche altre pratiche da evadere, certo, e i tempi così si allungano: ma se lunga e tortuosa è la via dobbiamo pur capire che si tratta di burocrazia.
Tutti saremmo felici di essere smentiti per un’accelerata della pratica che interessa non solo i tifosi ma tutti i cittadini che hanno diritto ad avere uno stadio decoroso dopo il flop del vecchio Sant’Elia che sta cadendo a pezzi dopo solo 47 anni di vita.