Cgil sul piede di guerra: contratto edili scaduto da oltre un anno
Ancora un mese di tregua, poi sarà la protesta di piazza, che vedrà protagonisti anche i settemila lavoratori di Cagliari e provincia, a richiamare l’attenzione sul mancato rinnovo dei contratti degli edili scaduti un anno fa.
di Antonio Tore
La segretaria Fillea Cgil, Erika Collu, fa il punto sulla situazione contrattuale della categoria e minaccia la mobilitazione generale se le organizzazioni datoriali non daranno segnali di voler chiudere le trattative sul rinnovo del contratto in tempi ragionevoli.
“Le controparti Ance, Coop, Artigiani e Pmi, nonostante numerosi incontri svolti, tergiversano, rimandando mese dopo mese la sigla di un contratto che, secondo il sindacato, potrebbe rappresentare una svolta positiva, per i lavoratori e per le stesse imprese. Ora però la misura è colma, settembre e ottobre sono stati mesi intensi di assemblee in tutti i cantieri, circa cinquanta nella sola provincia di Cagliari, novembre è il tempo massimo per raggiungere un’intesa, altrimenti sarà mobilitazione generale” – dichiara Collu.
A Cagliari e provincia il dibattito delle assemblee è caratterizzato anche da una rivendicazione tutta locale e cioè quella incentrata sulla contrattazione integrativa territoriale, che non si realizza da dieci anni: “Chiediamo alle associazioni datoriali locali di avviare finalmente i tavoli di confronto” – ha detto la segretaria Fillea Cagliari Erika Collu -, sottolineando che “il settore delle costruzioni ha potenzialità di consolidamento e espansione ma anche urgente necessità di innovarsi, per cogliere le sfide della sostenibilità, delle nuove tecnologie dei materiali e dei processi, della riduzione del consumo di suolo a vantaggio della riqualificazione dell’esistente”.
Per farlo, occorre promuovere azioni che vadano nella direzione della legalità e del rispetto delle regole, a vantaggio dei diritti dei lavoratori e delle buone imprese. Non a caso sono questi i punti qualificanti della piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto, così come nella stessa direzione vanno le richieste legate agli integrativi territoriali.
“Oltre all’aumento salariale di 106 euro – spiega Erika Collu – chiediamo regole e legalità, lotta all’elusione fiscale e contributiva, applicazione effettiva del Durc per singolo cantiere e per congruità, così come previsto dal nuovo codice nazionale degli appalti con l’obiettivo di contrastare il sommerso”.
Purtroppo, anche nella provincia di Cagliari, sono frequenti situazioni di lavoro nero e grigio, false partita iva e precarietà, fenomeni di un sommerso in realtà ben visibile se si incrociano i dati delle ore denunciate dalle imprese e il monte salari.
Per capire il fenomeno, occorre esaminare i dati relativi alla provincia di Cagliari, certificati dalle Casse Edili: nell’annualità 2015-2016 il totale delle ore lavorate e denunciate ammonta a circa 7 milioni, mentre sono circa 6 quelle effettivamente versate dalle imprese; sul fronte dei salari invece, si registrano circa 67 milioni denunciati a fronte di 58 milioni versati.
“Questa forbice – ha concluso la segretaria Fillea Erika Collu – sta a significare che c’è una palude nella quale proliferano le irregolarità, i diritti dei lavoratori vengono negati e le regole infrante”.
Le conseguenze si riflettono sul sistema nel suo complesso, “come dimostra il dumping fra aziende che rispettano le regole e quelle che non le rispettano, una realtà che danneggia tutti, imprese e lavoratori”.