Cna: 100 milioni per rilanciare il lavoro in Sardegna
Durante l’audizione dei vertici della CNA Sardegna, in udienza presso al Terza Commissione del Consiglio regionale, in merito alla legge di stabilità 2017, Il sindacato ha chiesto una scossa al sistema economico isolano che può venire da un Piano straordinario per il lavoro che rilanci gli investimenti
redazione
Secondo la Cna la scossa sistema economico isolano può venire da un Piano straordinario per il lavoro da 100 milioni di euro che rilanci gli investimenti, con opere pubbliche di piccolo taglio ad alta intensità di manodopera, elevata redditività ed immediata cantierabilità, da finanziare con il Fondo SFIRS che ammonterebbe oggi a circa 250 milioni di euro.
“Come già richiesto da Cna lo scorso anno – hanno detto i vertici dell’associazione artigiana – si impone una riflessione non solo su un diverso utilizzo del fondo, ma anche sull’opportunità di mantenere vincolate e immobilizzate risorse finanziarie così cospicue che potrebbero, almeno in parte, finanziare un piano straordinario per il lavoro e gli investimenti, la cui caduta negli ultimi anni ha prodotto la cancellazione di centinaia di imprese e di migliaia di posti di lavoro”.
La CNA propone di distogliere e utilizzare una somma pari a 100 milioni di euro – operazione che può condotta senza arrecare problemi o limitare l’attività e il reale funzionamento del fondo – da utilizzare per un Piano straordinario per il lavoro, per esempio rilanciando quelle tipologie di opere pubbliche ad alta intensità di manodopera, immediatamente cantierabili, capaci di assicurare importanti ricadute occupazionali oltreché di generare ritorni economici immediati e strutturali per la pubblica amministrazione (risparmio bolletta energetica per le misure di riqualificazione/efficientamento energetico delle scuole e degli edifici pubblici).
La CNA Sardegna inoltre ha proposto il rifinanziamento, di due misure agevolative per il comparto artigiano, la legge 949/1952 e la legge regionale 12/2001 sull’apprendistato, che pur non necessitando di ingenti risorse economiche, hanno fin qui conseguito importanti risultati.
In particolare la 949/52, oltre a supportare le operazioni di investimento, prevede “il finanziamento scorte”, un prodotto studiato su misura delle piccole imprese, destinato a favorire l’approvvigionamento delle scorte di materie prime e prodotti finiti e il reintegro del capitale circolante. Una misura dunque capace di facilitare l’accesso al credito delle piccole imprese, che allo stato rimane una importante criticità per le imprese.