Considerazioni sulle Giornate Nuragiche

di Roberta Manca

In una bella cornice di pubblico domenica 3 ottobre si è conclusa la I edizione di questo evento che ha richiamato l’interesse di tanti cittadini, operatori economici e turisti presenti a Cagliari.
La manifestazione, grazie al Patrocinio concesso dalla Città Metropolitana di Cagliari e dal Comune di Cagliari e il contributo dell’Assessorato al Turismo, SUAPE, Mercati e Attività produttive che hanno avuto il merito di credere in questa originale proposta, ha riscosso un buon successo.
Gli operatori commerciali presenti e coloro che hanno collaborato sono riusciti a ben interpretare lo scopo di questo progetto: ovvero far conoscere la materia e le produzioni tipiche in modo diverso, ovvero passando attraverso la contestualizzazione e territorialità dei loro prodotti, in un contesto emozionale scandito da suoni, colori sapori, profumi e manualità legati all’area vasta della nostra bellissima città.

Promuovere politiche orientate allo sviluppo che supportino le attività produttive, la creazione di lavoro dignitoso, l’imprenditorialità, la creatività e l’innovazione e favorire la formalizzazione e la crescita delle micro, piccole e medie imprese sono stati alcuni dei temi trattati.
L’obiettivo generale della manifestazione “Giornate Nuragiche a Cagliari”, è stata la promozione di politiche orientate allo sviluppo economico sostenibile nel territorio comunale, attraverso la valorizzazione, anche in chiave turistica, di prodotti e produzioni tipiche creando un connubio tra tradizione e innovazione e nuovi sistemi di economia.
La società odierna, differentemente da quella degli anni del boom economico, si basa sulla ricerca di prodotti locali, sia alimentari che artigianali, sulla conoscenza delle materie prime e di una economia che dia sviluppo alle realtà presenti sul territorio, puntando a riscoprire e/o recuperare metodi e attività tradizionali adattandole alla modernità.
Durante la manifestazione, i commercianti e gli imprenditori non hanno solo presentato i loro prodotti, ma li hanno inseriti in una cornice culturale e storica, legata al territorio e alla loro origine, ponendoli in un contesto che non può scindere cultura ed economia.
In particolare possiamo citare alcuni esempi come il panificio Porta, presente a Cagliari, che non ha solo presentato i suoi prodotti da panificazione, ma ha messo in evidenza nascita e sviluppo nel territorio dei suoi prodotti, raccontandone l’origine, partendo dalla cultura unica territoriale, quella nuragica, in cui il pane veniva marchiato con la pintadera. Questo ha permesso un collegamento fra la produzione dei manufatti ceramici (rappresentati nella manifestazione dalla Fondazione Pulli) e il pane che quotidianamente accompagna ogni pasto, con cibi tipici che sono stati preparati proposti e offerti nei ristoranti che hanno collaborato al progetto.


Il positivo risultato ottenuto lo si deve anche a oltre 80 soggetti (fra persone fisiche e giuridiche) che nel corso di un anno di preparativi hanno saputo realizzare un evento unico nel suo genere, almeno per la città di Cagliari dove, fra molteplici chiavi di lettura dell’evento, si è ribadito una comune sentimento di condivisione e di partecipazione per la scoperta e riscoperta dei nostri prodotti e della nostra identità.
Fuori da schemi precostituiti di natura ideologica si è ritrovato il piacere di incontrarsi, socializzare, confrontarsi sui grandi temi del quotidiano passando attraverso le produzioni e le attività dell’area di Cagliari con il cibo, i pani, i dolci, il vino e la birra artigianale, l’arte e la poesia, le tradizioni, gli strumenti musicali.
Per richiamare l’attenzione del pubblico sulle attività produttive locali si è usata una formula inedita ponendo l’accento sulla matrice nuragica e sulle produzioni tipiche della nostra città e sulla importanza di valorizzare le poche tracce rimaste a Cagliari.

Ci si augura con questa manifestazione di essere riusciti a richiamare l’attenzione su questa necessità che non può essere ulteriormente trascurata, così come abbiamo cercato di promuovere la conoscenza e l’utilizzo di prodotti locali, sia nell’ambito della gastronomia del vino e della birra che della dermocosmesi, tintura dei tessuti con le erbe locali, salute del corpo e artigianato
I cagliaritani, ma non solo, hanno bisogno di ritrovarsi attraverso i sapori e i saperi dei prodotti più autentici.
Tale risultato è stato raggiunto anche attraverso alcuni eventi messi in programma e fra questi:
“La colorazione dei tessuti con le erbe locali” a cura di Veronica Dessì operatrice agrituristica
“Il cibo dei nostri avi” L’Archeologia dell’alimentazione a cui è seguita una degustazione di una pietanza di origine nuragica, curata da Francesca Piu Archeologa e collaboratrice del Ristorante Pintadera, accompagnata da vini della Cantina Meloni.
“Testimonianze nuragiche nel quotidiano” Le produzioni tipiche che hanno antiche origini curata dal Comitato per la salvaguardia della Biodiversità, da Mesa Noa Soc. Cop. e dal Comitato “Coccoi” DOP
“Pane e Parole” Curato da Gianfranco Porta (Comitato Pane Coccoi DOP e Maria Antonietta Dessi della CNA di Cagliari) a cui è seguita una degustazione di pani e dolci tradizionali nonché di Pintadere.
“Produzione di sapone, oli e prodotti di dermocosmesi con le erbe locali”, a cura della ditta Rosaria Murru.
Gli altri ristoratori coinvolti Sa Pampada, Pani e Binu, Sa Schironada e Su Cumbidu hanno sostenuto la manifestazione riverberando l’iniziativa nei propri locali e proponendo, nei tre giorni della manifestazione, delle pietanze e prodotti di probabile origine nuragica che sono stati inseriti nei propri menù.


Altra importante collaborazione si è avuta con la Mostra immersiva “Nuragica” che si tiene presso la Fiera internazionale della Sardegna di Cagliari dove, grazie a un apposito coupon offerto ai visitatori delle “Giornate Nuragiche” si è avuta la possibilità di ottenere uno sconto sul prezzo del biglietto di ingresso.
Un ringraziamento particolare va rivolto alla Pro Service che si è attivata in ogni modo per aiutare l’organizzazione e alla Associazione della Misericordia di Cagliari che ci ha dato un prezioso apporto in termini di “salute e di sicurezza”, alla CLARUS, Servizi assicurativi, alla Meloni Vini, alla Pro Loco di Cagliari, alla Fondazione Nurnet, alla Associazione “Sardegna Verso l’UNESCO”, al Centro di Coordinamento Ambiente Sardegna, al CSV Sardegna Solidale, sodalizio di cui facciamo parte, che ha voluto partecipare con una postazione nelle tre giornate dell’evento insieme all’Associazione “Libera”, con una costante presenza di volontari. Si ringrazia la Fondazione di Sardegna per aver finanziato il progetto Nuragicamente 2 di Nurnet e aver permesso a Andrea Loddo di realizzare una fusione a cera persa di un bronzetto con tecnica nuragica con la sfilata di figuranti in costume d’epoca.

E infine, ultimi ma non certamente ultimi, tutti coloro che hanno lavorato davanti e dietro le quinte, in rappresentanza di attività commerciali o a titolo personale: fra cui Simone, Cirina, Antonio Palumbo, Daniele Puddu, Alessandro Piiludu, Alessandra Marini, Angela Farris, Roberta Manca, Antonella Fiori, Antonello Gregorini, Rosaria Murru, Vincenzo Satta, Concetta Pistolesi, Massimiliano Deidda, Massimo Dotta, Nicola Dessì, Gian Marco Farci, Alessandra Sorcinelli, Guglielmo Aru, Marianna Altana Manca, Enrico Sanna, e tutti gli altri protagonisti di queste giornate; Andrea Loddo, Gerolamo Exana, Nanni Pulli, Giuseppe Cabras, Massimo Planta, Gianfranco Porta, Antonello Pilittu, Francesca PIu, il Museo dell’Ossidiana di Pau, Gianfranco Portas, Memoriae Milites, Riccardo Giotti, Betti Oro, i musicisti Luigi Cordeddu, Matteo Piras, Efisio Campus, Fabrizio Rosas, Massimo Carnevale, la Mostra immersiva Nuragica che si tiene presso la Fiera internazionale a Cagliari, grazie ai Ristoratori che hanno creduto nell’iniziativa fra cui: Pintadera, Su Cumbidu, Sa Pampada, Pani e Binu e Sa Schironada. le addette alle degustazioni e tutti gli altri espositori che hanno dato un valore aggiunto a ciò che si è realizzato.


Il programma è stato rispettato e tutti gli eventi programmati hanno avuto regolare svolgimento.
Dagli incontri avuti si segnala che è emersa la volontà di dare vita a un nuovo modello di sviluppo locale in cui i commercianti, i produttori, i consumatori e gli enti del III settore desiderano creare un sistema partecipato di coprogrammazione e coprogettazione a favore della adozione di innovative e sostenibili politiche locali.

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