Delrio firma il decreto degli oneri di servizio pubblico della continuità territoriale 1

Cossa: “Eliminare i monopoli sulle rotte,  l’esperienza dei giorni scorsi (che si appresta ad essere rivissuta a breve) ha dato alla Sardegna l’ennesima dura lezione”

 Redazione

“Stamattina ho appreso che il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha firmato il decreto di imposizione degli oneri di servizio pubblico sulle rotte della continuità territoriale 1: il provvedimento sarà trasmesso alla Gazzetta ufficiale italiana”. Lo dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. Successivamente si procederà alla pubblicazione dell’avviso relativo nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea che darà avvio alla proceduta di affidamento del servizio. “Il percorso di realizzazione della nuova continuità avanza nei tempi e nei modi che avevamo previsto – continua Deiana – per giungere a ottobre prossimo a un più efficace ed efficiente sistema di collegamenti aerei per i sardi e la Sardegna”.

Michele  Cossa ha paura che la Continuità territoriale 1,  vitale per la Sardegna possa portare  a  monopoli sulle rotte. “L’esperienza dei giorni scorsi (che si appresta ad essere rivissuta a breve) ha dato alla Sardegna l’ennesima dura lezione: il monopolio sulle rotte aeree è disastroso per i sardi ed è la negazione dell’idea stessa di continuità unità territoriale.” Lo afferma il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa. “Abbiamo assistito alle solite quanto inaccettabili cose che accadono ogniqualvolta c’è uno sciopero: bivacchi negli aeroporti, persone che hanno dovuto rinviare sine die interventi chirurgici o importanti appuntamenti di lavoro, studenti che hanno perso esami. Tutti problemi che chi vive in continente non ha: se non ci sono aerei c’è il treno, l’autobus o la macchina privata”, continua Cossa. “Lo stesso deve valere anche per la Sardegna, che deve diventare zona franca degli scioperi del traffico aereo, ma a sua volta deve fare la scelta precisa di non instaurare ancora una volta situazioni di monopolio, né di Alitalia né di alcun altro vettore”, conclude l’esponente Riformatore.

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