I Forestali rigettano le accuse di un loro comportamento non ortodosso durante l’operazione Fluorsid

Sindacato dei  Forestali: “Respingiamo  anche  l’accusa di aver agito platealmente e con poco garbo nei confronti degli indagati, mossa dai confederali, rispondiamo che l’operato dei colleghi è stato correttissimo, e per quanto consentito dalle circostanze discreto”

 redazione

 Sindacato Autonomo Forestali Regionali ha inviato alla stampa e agli organi regionali  il seguente comunicato:

“Come appartenenti al Corpo Forestale Regionale, siamo veramente costernati. Prima l’aggressione sui giornali da parte dei sindacati confederali di quella categoria, che hanno dichiarato  “discutibile il metodo utilizzato per l’arresto delle persone che è stato vissuto dai lavoratori anche come un attacco al luogo e al lavoro stesso,….” che hanno così accusato gli uomini del Corpo Forestale e di V.A. di aver esagerato nell’eseguire le disposizioni della magistratura riguardo il caso Fluorsid, forse dimenticando che è anche compito di quei sindacati vigilare sulla sicurezza e sull’ambiente di lavoro.

Poi in rapida sequenza le dichiarazioni rilasciate, sempre mezzo stampa, dall’assessore all’ambiente Spano, che rivendica in capo alle istituzioni regionali una sorta di paternità, lasciando intendere una correlazione fra le stesse e la brillante operazione posta in essere dai colleghi del Nucleo di P.G. Di Cagliari.

Per quanto riguarda l’accusa di aver agito platealmente e con poco garbo nei confronti degli indagati, mossa dai confederali, rispondiamo che l’operato dei colleghi è stato correttissimo, e per quanto consentito dalle circostanze discreto.

Caso mai riteniamo riprovevole il fatto che politica e istituzione di appartenenza l’abbiano per quanto possibile compresso e minimizzato. Tant’è, abbiamo già rilevato con un nostro comunicato, che qualsiasi Forza di Polizia avrebbe dato ben altro risalto ad un’operazione di intelligence di tale livello e qualità, sopratutto per rendere coscienti tutti i cittadini della gravissima aggressione alla salute degli abitanti e all’ambiente, danni incalcolabili creati con cinismo con il solo scopo di arricchire qualcuno.

A tal proposito ci stupisce il silenzio assordante dei colleghi segretari di quei sindacati del comparto dei dipendenti regionali dai quali ci aspettavano un’immediata e dovuta reazione, con censura perentoria e presa di distanza da tali offensive dichiarazioni. Per quanto attiene le affermazioni dell’assessore all’ambiente, chiariamo che la Regione Sardegna è il nostro datore di lavoro, ma quando agiamo nelle vesti di Polizia giudiziaria lo facciamo in totale autonomia dipendendo direttamente dalla magistratura.

Si tratta di un rapporto esclusivo, che vincola alla più totale riservatezza il personale investito del compito di indagare. Questo vale nei confronti di chiunque, compresi i nostri stessi colleghi estranei alle indagini, ancorché superiori gerarchici! Per chiarire che, giustamente, l’assessore all’ambiente è venuta a conoscenza delle indagini allo stesso modo di tutti, attraverso gli organi di comunicazione! L’assessore non può avocare a suo suffragio l’operato del Corpo Forestale! Ben diverso il discorso dei controlli di natura ambientale e sanitaria, volti alla salvaguardia della salute pubblica. L’assessore all’ambiente in quanto referente di tutto il sistema di monitoraggio e controllo del territorio, dovrebbe invece rispondere, col proprio mandato, dell’inerzia di tale apparato che a lei fa capo, questo si in linea diretta! Tutta l’operazione di P.G. è anche conseguenza di tali manchevolezze.

Nel mentre, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale è bersaglio di una presunta operazione di riforma che disconosce l’equipollenza con le altre Forze di polizia, ignora totalmente i gravami di un lavoro veramente usurante, non garantisce l’operatività e l’efficienza della struttura, e soprattutto mortifica la dignità dei lavoratori!”

Il Segretario Generale

Ignazio Masala

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