GTI, su patentino regionale Sardegna

«Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni della Presidente dell’associazione regionale delle guide turistiche, Michela Mura, sulle novità introdotte dalla Regione Sardegna, che ha annunciato un patentino ‘unitario’, indicante, tra le altre cose, l’uso delle lingue straniere, per mettere ordine in una materia caotica e combattere l’abusivismo. Fa specie l’auspicio della Presidente che nel tesserino non si faccia riferimento alla legge nazionale del 2013, che di fatto istituiva appunto le guide nazionali». Così, il direttivo di GTI, Guide Turistiche Italiane, presieduto da Simone Fiderigo Franci, commenta le dichiarazioni di Mura all’indomani dell’annuncio, da parte dell’assessore regionale competente, Gianni Chessa, del nuovo provvedimento. «La legge del 2013 è la stessa che permetterebbe ai colleghi sardi che oggi lavorano in Campania come nel Lazio o nel Veneto o in Puglia, di continuare a farlo senza problemi. Perché degli 6 mila addetti citati, non tutti, va riconosciuto, operano nella sola Sardegna. La difesa a oltranza della territorialità non è produttiva ma limitante. Noi – rimarca GTI – siamo per la guida nazionale, in presenza di un percorso di studi adeguato, con requisiti di accesso come il possesso della laurea almeno triennale in materie specifiche – dalla storia all’archeologia – e l’aggiornamento professionale obbligatorio. E’ questo l’unico strumento per difendere la qualità della professione dall’improvvisazione. Contro l’abusivismo siamo tutti – il monito – ma per il lavoro, allo stesso modo, dovremmo essere tutti. Senza battaglie al ‘ribasso territoriale’ tra colleghi».

Camilla Ghedini Giornalista Professionista

Consulente Comunicazione Ufficio Stampa info@ufficiostampacomunicazione.com

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