Le slot-machine sono le sirene moderne

di Massimo Dotta

Sono stati pubblicati il 13 febbraio, sulla rivista Addiction, i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Alberta, concentrato sugli stimoli sonori e visivi prodotti dalle slot-machine, e su come questi possano attrarre verso questi giochi e, quindi, indurre al gioco d’azzardo.
Tutte le combinazioni di luci cangianti e suoni costituiscono una sorta di ipnotico richiamo, e accrescono in chi le guarda il desiderio di giocare o di riprovare ancora e ancora.

Oltre alle luci intermittenti e le immagini del simbolo del dollaro, i suoni che attraggono ovviamente di più sono quelli delle monete, cosa che rende le vincite, quando accadono, “indimenticabili”, un evento da ricercare con bramosia. Come scrive Marcia Spetch la ricercatrice autrice dell’articolo: “Tali segnali sono prevalenti nei casinò e probabilmente aumentano il fascino del gioco d’azzardo delle slot machine”.

Interessante il fatto che gli stessi ricercatori si trovavano ad essere soggetti al fascino delle lucine e preferivano decisamente giocare su slot-machine più ricche di segnali e suoni, indipendentemente dal fatto che in qualche modo erano coscienti della pressione psicologica che questi suoni o effetti visivi portavano.

Delle vere e proprie sirene che, come nella migliore tradizione classica, conducono l’uomo verso la rovina.

Questo potente effetto attrattivo, assicura la Spetch, non si limita alle macchinette fisiche, cioè quelle che si trovano in molti locali, ma è valido anche per le slot-machine virtuali, quelle che si trovano, in modo molto diffuso, in rete.

Una pressione psicologica sicuramente non sana, visti i rischi a cui espone la ludopatia, che porta l’individuo a una rovina economica e psicologica devastante.
Le persone dovrebbero essere consapevoli che la loro attrazione e il senso di vittoria possono essere di parte”, ammonisce il co-autore dell’articolo e dello studio, Christopher Madan, ricercatore dell’Università di Nottingham.

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