Perché a Cagliari e in Sardegna i coccodrilli volano?

E’ incredibile quanto in Sardegna si snaturi l’onomastica e la toponomastica.

E’ mai possibile che si possa fare questo senza doverne mai rispondere?

In questo modo si creano le condizioni per scrivere un’altra storia, sempre più omologata.

L’arte della comunicazione è davvero importante. Lo è sempre stata,,,

Sfogliando i principali titoli dei nostri quotidiani, con il senno di poi, possiamo avere conferma di come venga gestita l’informazione, soprattutto nella nostra isola

Per molti aspetti è come se ci lasciassimo vivere dagli altri che scrivendo il presente disegnano il futuro della nostra storia.

Penso ai Giganti di Monte Prama che da qualche tempo non lo sono più, perché qualcuno ha deciso che si devono chiamare eroi…Del resto in Sardegna di giganti e di fate ce ne sono già abbastanza.

Penso alla necropoli di Tuvixeddu che si deve chiamare parco Karalis…tipo sala giochi, con un chiaro riferimento a una terminologia romana anziché sarda  o fenicio punica.

Penso ai tanti nomi di luoghi storpiati dai “continentali” in tempi relativamente antichi, come i nomi dati alle isole di  Malu Entu e di Is Cavarus che diventano Mal di Ventre, Cavoli. Potrei fare decine di esempi ma va bene cosi…

Ieri come oggi si continua in questa logica che per me è di genocidio culturale.

Perché nessuno degli addetti ai lavori non prende posizione su questa insana politica di devastazione? Perché molti di coloro che potrebbero dire qualcosa tacciono o si adeguano passivamente omologandosi subitamente?

Come si può permettere che dirigenti e funzionari, continentali, per quanto importanti possano decidere di cambiare il senso delle cose e non doverne rendere conto a nessuno?

Va bene essere ospitali e generosi ma non fare la figura da……..

 

PS: vi chiederete cosa c’entrano i coccodrilli. Il titolo prende lo spunto di una barzelletta che girava a Cagliari negli anni 70 che ben descriveva la dabbenaggine della popolazione che prendeva per buono tutto ciò che i quotidiani locali riportavano sulla carta stampata.

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