Il Piano regionale antincendio sardo  per il prossimo triennio coinvolgerà  chi  può  contribuire al controllo e utilizzo del territorio

Sarà una macchina di difesa della natura e delle vite umane ancora più avanzata. “Il nuovo approccio – sottolinea Donatella Spano assessora  regionale  dell’Ambiente “punta a realizzare un sistema antincendio sempre più moderno, efficiente, tecnologicamente avanzato e scientificamente evoluto”.

di  Sergio Atzeni

  “Il Piano regionale antincendio per il prossimo triennio terrà conto dell’applicazione della nuova legge forestale e vedrà il coinvolgimento di tutti gli attori che possono contribuire al controllo e utilizzo del territorio”. Così l’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano. Su sua proposta la Giunta ha ieri approvato gli indirizzi per la redazione del PRAI, il Piano Regionale Antincendio 2017-2019, il primo dopo l’entrata in vigore della legge 8 del 2016 (“Legge forestale della Sardegna”).

 UN DISEGNO PIÙ SCIENTIFICO. Chiara la visione di una macchina di difesa della natura e delle vite umane ancora più avanzata. “Il nuovo approccio – sottolinea la titolare dell’Ambiente – punta a realizzare un sistema antincendio sempre più moderno, efficiente, tecnologicamente avanzato e scientificamente evoluto. Il Piano dovrà definire, con maggiore precisione, gli interventi legati al post-incendio volti alle indagini, al monitoraggio e al ripristino delle aree percorse dal fuoco”.

 GLI INDIRIZZI. Il Piano sarà corredato dalle prescrizioni regionali antincendio e dai singoli ‘piani ripartimentali”, cioè i documenti che contengono il dettaglio e l’organizzazione delle risorse presenti nei singoli territori. Prevede un coinvolgimento del mondo della ricerca e dovrà dare maggiore risalto alle attività di prevenzione e di mitigazione nonché una maggiore evidenza alle fasi di coordinamento e gestione delle attività di bonifica dell’incendio.L’Esecutivo ha inoltre fornito gli indirizzi per gettare le basi metodologiche e tecniche per la futura zonizzazione regionale, cioè l’individuazione di aree omogenee in termini di regime storico, pericolosità e rischio incendio, con l’obiettivo di calibrare al meglio e a scala di dettaglio gli obiettivi specifici, gli interventi di prevenzione e mitigazione, e l’organizzazione della lotta attiva.

 IL DOCUMENTO. La redazione del Piano è stata affidata dalla Giunta al direttore generale della Protezione civile regionale, il quale costituirà un’apposita task force insieme ai principali soggetti del sistema regionale antincendio. Infine i diversi assessorati, per i propri ambiti di competenza, potranno fornire un utile contributo.

 

 

 

 

 

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