Rubrica: ”Una strada, un personaggio, una Storia” – Cagliari, via Falzarego

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

Via Falzarego è la parallela di Viale Trieste, che conduce al parco di Tuvixeddu.

Il passo del Falzàrego , 2.109 metri,  è un valico alpino del Veneto, in provincia di Belluno che mette in comunicazione l’alto Agordino con Cortina d’Ampezzo. È situato pochi chilometri a sud del confine con il Trentino Alto Adige.

In posizione dominante rispetto al passo, si trova il Forte Tre Sassi una fortificazione risalente alla prima guerra mondiale. Il forte non fu mai  ultimato, ma sono stati ultimati solo i basamenti e alcune postazioni.

Il nome Falzarego deriva dal ladino fàlza régo, ossia “falso re”. Questa denominazione si riferisce ad un leggendario sovrano del cosiddetto Regno dei Fanes che avrebbe usurpato il trono e si sarebbe poi tramutato in pietra per aver ingannato il popolo.

Il passo Falzarego inoltre  è fra i famosi passi  percorsi dal Giro d’Italia e resi celebri dalle imprese degli scalatori più importanti.Al passo del Falzarego  la prima volta Fausto Coppi sconfisse Gino Bartali nel Giro del 1946.

Situato nelle vicinanze delPasso Falzarego, si trova il Lagazuoi che rappresentò una posizione strategica contesa tra gli eserciti italiano e austro-ungarico per tutta la durata della guerra.A testimonianza di ciò, rimane uno straordinario patrimonio storico: postazioni, trincee, gallerie scavate nella roccia, camerate e magazzini ricavati negli anfratti della montagna.

In quest’area ci sono 4 musei dedicati alla Gande Guerra: quello del Lagazuoi, il 5 Torri, il Sasso di Stria e il Forte Tre sassi.

Sul Piccolo Lagazuoi inoltre si trova il Museo all’aperto della Grande Guerra. L’area del Monte Lagazuoi, fu zona di prima linea durante la Prima Guerra Mondiale.

Il museo si snoda lungo le postazioni e le gallerie italiane ed austriache, permettendo al visitatore di ricostruire la strategia della guerra di mine oltre a immaginare la vita degli uomini al fronte.

Le gallerie variano di lunghezza da poche centinaia di metri fino a quasi 2 km. Alcune sono in piano, altre in pendenza. Le gallerie sono costellate di aperture che fungevano da feritoie, scarichi per il materiale, cannoniere, aerazione.

Alcune delle caverne, adibite un tempo a camerate, sono ancora arredate. Le trincee più interessanti sono quelle della postazione austriaca Vonbank.

Nella zona non si può dimenticare la Cengia Martini, uno dei luoghi storici del fronte dolomitico. La cengia prende il nome dal Capitano Martini che ne difese la posizione fino alla ritirata di Caporetto.

 

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