Sardegna: crescono i bandi pubblici alla fine del 2017

Secondo la CNA il mercato si sta riprendendo.  L’attività delle amministrazioni sembra aver superato la fase di stallo che dall’aprile 2016 ha fatto crollare la domanda sui 60 interventi al mese (da maggio 2016 ad agosto 2017), ma i livelli rimangono modesti. Per rilanciare la spesa, la priorità è l’efficientemento della P.A.  

 redazione

Sono positivi i segnali provenienti dal mercato di bandi di gara pubblici nei mesi di chiusura del 2017. Da settembre dello scorso anno sia il numero che gli importi in gara sono tornati a crescere, raggiungendo a dicembre il picco per entrambi gli indicatori dal gennaio 2016.

L’accelerazione degli ultimi mesi deve però essere letta in un contesto globale, dal quale emerge che la domanda media è ancora sottodimensionata: nel 2017 il numero medio di gare promosse al mese è stato pari a 74: meno del 2016 (78 in media) e del 2015 (più di 100). Sul fronte della spesa, l’anno appena concluso si colloca in una via intermedia, con una spesa in gara di quasi 60 milioni di euro al mese, contro i 40 del 2016 e gli oltre 80 del 2015.

Il mercato si sta riprendendo – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni -. L’attività delle amministrazioni sembra aver superato la fase di stallo che dall’aprile 2016 ha fatto crollare la domanda sui 60 interventi al mese (da maggio 2016 ad agosto 2017), ma i livelli rimangono modesti. Per rilanciare la spesa, la priorità è l’efficientamento della P.A. ai diversi livelli. Servirebbe un piano del lavoro con meno bonus, più orientato a sostenere i processi di riorganizzazione e qualificazione delle strutture pubbliche, oggi in difficoltà nel gestire i processi amministrativi-autorizzativi da cui dipende la possibilità di aprire i cantieri pubblici e privati. Basti pensare al piano infrastrutture regionale di cui spendiamo su base annua 1/3 dei 150 mln di euro disponibili, alle migliaia di richieste nell’edilizia privata che giacciono inevase negli uffici tecnici dei nostri comuni”.

Complessivamente nel 2017 sono state promosse 886 gare per una cifra a base di gara pari a 711 milioni, quantità che rappresentano una sensibile riduzione della contrazione del numero di opportunità rispetto al 2016 (-6%). Allo stesso tempo si consolida la crescita della spesa, quantificata in un +50%.

 Le dimensioni degli appalti. L’analisi della Cna sulle diverse tipologie dimensionali di bandi evidenzia come la recessione settoriale sia limitata ai micro-appalti sotto i 150 mila euro: nel corso del 2017 ne sono stati promossi 414, il 12% in meno rispetto al 2016 e la relativa spesa è l’unica tra le fasce dimensionali a risultare in calo (-5%).

Bilancio tutto positivo per tutti gli altri ambiti di importo, sia per la fascia dei medio piccoli: tra i 150 mila euro e i milioni ne sono stati censiti 345, il 20% in più rispetto al 2016, assorbendo così circa il 40% della domanda complessiva.

Dinamica assai più brillante per i tagli più grandi, in particolare per la classe tra i 5 e i 15 milioni (passati da 11 a 29), per una spesa che da 96 milioni è salita a 260.

Infine i maxi tagli sono diventati più grandi, concentrando in 5 interventi 166 milioni, contro i 141 che nel 2016 si ripartivano in sei lavori. Oltre alle gare ANAS per la messa in sicurezza e adeguamento sulla SS 131 dal Km.108+300 al Km 209+500, e i 12 lotti Abbanoa, si segnalano due gare promosse alla fine dell’anno dal Comune di Cagliari per affidare il servizio di cura del verde urbano attrezzato della città, per un periodo di sei anni (16,3 milioni) e la gestione integrata della rete viaria comunale e lavori di messa in sicurezza globale delle infrastrutture stradali (12,9 milioni).

 

 

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