Scrivere con carta e penna facilita l’apprendimento.
di Massimo Dotta
Nell’era digitale che viviamo è interessante notare come molte ricerche scientifiche sembrino andare a cercare qualcosa che si è perduto.
In effetti l’uso diffuso dei dispositivi digitali ha portato a molti cambiamenti nella nostra vita, nei mezzi che utilizziamo per le nostre attività, ma i cambi non sono solo materiali ma arrivano a toccare anche il funzionamento del nostro cervello.
E’ di luglio di quest’anno un articolo interessante apparso sulla rivista Frontiers in Psychology che riporta i risultati di uno studio condotto dalla Norwegian University Of Science And Technology (NTNU), che afferma che i bambini che scrivono con carta e penna, invece di usare dispositivi elettronici, ricordano e imparano meglio.
Il titolo dell’articolo scritto da Audrey van der Meer sulla prestigiosa rivista è “The Importance of Cursive Handwriting Over Typewriting for Learning in the Classroom” (L’importanza della scrittura a mano rispetto alla digitazione per imparare in classe), è preceduto cronologicamente da un altro articolo della stessa autrice che ha un titolo molto esplicativo: “Only Three Fingers Write, but the Whole Brain Works” (Solo tre dita scrivono, ma lavora tutto il cervello).
Lo studio che viene descritto è stato condotto da un gruppo di studiosi della NTNU, di cui la Van der Meer era a capo, e ha coinvolto 24 partecipanti, 12 ragazzi e 12 bambini, per esaminare l’effetto che ha la scrittura a mano sul cervello a confronto con la digitazione su dispositivi elettronici, e verificare quale potesse aiutare meglio l’apprendimento.
Durante l’esperimento a tutti i partecipanti è stato fatto indossare un vero e proprio elmetto spaziale, collegato a 250 sensori altamente sensibili, che misurava la loro attività cerebrale, e hanno eseguito diverse operazioni. Raccolti e analizzati i dati, gli studiosi hanno constatato che “bambini e adulti imparano e ricordano meglio usando carta e penna” come scrive nell’articolo la Van der Meer.
“Per ogni esame abbiamo impiegato 45 minuti e abbiamo constatato che scrivere a mano fornisce un numero maggiore di appigli per la memoria, in pratica è come se si potessero fissare meglio i ricordi”.
E l’attività cerebrale è risultata essere minore con l’usi della tastiera.
“Crediamo che questi studi – osserva l’autrice enfatizzino l’importanza di spingere i bambini a scrivere e a disegnare sulla carta. La realtà digitale di oggi impone l’uso di tastiere e schermi, soprattutto in questo periodo in cui la didattica si è svolta in modo telematico, il che sicuramente presenta una serie di vantaggi, ma il nostro studio dimostra che la scrittura a mano non deve essere sottovalutata”.
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Secondo i dati la scrittura a mano può portare a risultati scolastici migliori: “Il nostro cervello si è evoluto per gestire comportamenti appropriati e per sviluppare al meglio le nostre capacità, è importante eseguire le azioni nel modo più genuino possibile, usando tutti i nostri sensi“.
Il gruppo di scienziati della NTNU non è nuovo a questo tipo do sperimentazioni, infatti già nel 2015 e nel 2017 aveva svolto una lavoro simile, nell’ultimo caso analizzando l’EEG di 20 studenti e raccogliendo risultati che evidenziavano i benefici della scrittura a mano.
Purtroppo in tutto il mondo e nei paesi nordici, come afferma l’esperta, le scuole sono estremamente digitalizzate: ”Sembra che i bambini riescano a scrivere testi più lunghi grazie alla tastiera per via della maggiore familiarità con gli strumenti elettronici imparare a scrivere a mano rappresenta un percorso più lento, ma è importante che i bimbi attraversino la fase di apprendimento. La tastiera richiede sempre lo stesso movimento, mentre con la scrittura a mano le dita devono compiere percorsi armoniosi, che sono utili in diversi modi”.
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L’articolo si conclude con l’auspicio che siano messe in atto linee guida nazionali per l’insegnamento, che garantisca, almeno ai bambini, una formazione che utilizzi principalmente la scrittura a mano.