I sindacati dei Forestali: “Distanza incolmabile che separa i vertici dal personale che vive e lavora sul territorio”

Forestali: “In un Corpo normale un’azione così eclatante come l’operazione “FLUORSID”, avrebbe immediatamente dato luogo ad una signora conferenza stampa, per sfruttare al meglio l’effetto mediatico”

redazione

I sindacati FENDRES-SAFOR del personale del Corpo Forestale della Sardegna, relativa all’operazione FUORSID,  lamentano la quasi messa  in sordina della loro operato e la scarsa considerazione. Questo   invece di far   conoscere ai cittadini il lavoro svolto dagli uomini e dalle donne del Corpo Forestale Sardo. Per questo le organizzazione sindacali dei Forestali sardi hanno diffuso il seguente comunicato:

“Lo stringato, ed incompleto, comunicato stampa della nostra Direzione Generale la dice tutta sulla distanza ormai incolmabile che separa i vertici dal personale che vive e lavora sul territorio, esposto ad ogni genere di rischi e soggetto a potenziali ritorsioni. In un Corpo normale un’azione così eclatante come l’operazione “FLUORSID”, avrebbe immediatamente dato luogo ad una signora conferenza stampa, per sfruttare al meglio l’effetto mediatico e per far conoscere ai cittadini il lavoro svolto dagli uomini e dalle donne del Corpo Forestale Sardo, in difesa della nostra terra. Così operano tutte le forze di polizia e i Vigili del Fuoco, ma anche qualsiasi ente od organizzazione che si rispetti.

In un Corpo normale il personale verrebbe pubblicamente encomiato…ma noi non siamo un Corpo normale….. La bravura e lo spirito di sacrificio non meritano lode, e la tanto decantata meritocrazia sfuma di fronte alle operazioni d’intelligence. Siamo più apprezzati nell’opzione estiva di operai di lotta e in quella da bassa stagione di addetti allo svuotamento cantine o all’emergenza neve. Anche in questo caso sempre assecondando la linea tanto cara alla nostra dirigenza: quella del “basso profilo”!

Care colleghe e colleghi, val la pena meditare sulla conduzione del Corpo Forestale, sicuramente non all’altezza del delicato periodo storico che stiamo vivendo…”

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