Turismo: Confcommercio e Federalberghi bocciano proposta di legge in itinere in Consiglio regionale
Bertolotti-Manca, “inutile, dannosa e non incide su dinamiche, perso tempo”. Per gli albergatori la legge rischia di presentarsi come uno “strumento incapace di incidere nel settore oggi unico comparto in crescita nell’isola”
di Alessio Atzeni
Confcommercio e Federalberghi Sardegna bocciano la proposta di legge sul Turismo, in dirittura d’arrivo in Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, nella sua ultima stesura che fa sintesi delle 14 proposte di legge presentate.
L’associazione dei commercianti sostiene che il passaggio nel parlamentino consiliare sia stato solo un “inutile maquillage” che ha reso il testo “addirittura inemendabile, tanto dannoso risulta essere per il sistema turistico sardo e quindi per l’intero sistema economico della nostra Regione”. Per gli albergatori la legge rischia di presentarsi come uno “strumento incapace di incidere sulle dinamiche del settore in Sardegna, oggi unico comparto in crescita”.
Confcommercio, con il presidente Alberto Bertolotti, e Federalberghi, con il presidente Paolo Manca, sollecitano un ultimo ripensamento sul testo, dando un giudizio negativo sull’esito confronto avuto con l’organismo guidato da Luigi Lotto (Pd).
“Avanziamo il dubbio che interloquire ed essere propositivi con la Presidenza e la V Commissione si sia dimostrato nella pratica inutile visto che nessuna delle nostre proposte è stata tenuta in considerazione – spiega Manca – Abbiamo sempre avuto una linea di civile confronto nel rispetto dei ruoli e di attenzione verso l’Istituzione, ma l’inutile lavoro da noi svolto sinora è da ritenersi tempo perso e porterà all’interno della nostra categoria a riflessioni molto profonde”.
“Mesi di appelli, note tecniche, audizioni, conferenze stampa – aggiunge Bertolotti – Tutto inutile! Il testo del Pl Turismo tornato all’esame della V Commissione, risulta pressoché identico al precedente. Non credo sia necessario aggiungere ulteriori osservazioni ma invece esprimere l’augurio che davvero la Commissione, in uno sforzo di umile consapevolezza, rinunci all’intento di portare la legge alla discussione dell’Aula e, se malauguratamente ciò dovesse accadere, che l’intero Consiglio regionale non si assuma la responsabilità di produrre un così grave danno e di così lungo periodo al sistema economico della nostra Isola e lo respinga. Piuttosto che una legge così, meglio niente”.
Nel frattempo la Giunta di Federalberghi, con una lettera inviata ai componenti della Commissione ha ribadito cinque fondamentali direttrici: Governance del Sistema e livelli di Governo nel territorio; Creazione del Prodotto Turistico; Rafforzamento del sistema delle imprese esistenti; Professionalità del sistema delle imprese e degli operatori; Legalità nel Sistema con la lotta all’abusivismo.
“Prendiamo atto che il provvedimento non andrà a modificare alcunché nelle politiche turistiche dell’Isola e la sua effettiva organizzazione – si legge nella lettera – Non tiene conto dei cambiamenti epocali avvenuti nel settore, ad esempio non viene citata una sola volta la parola innovazione, ed il mondo turistico viaggia su questa onda per il 70% delle sue attività. Non affronta il problema delle imprese esistenti e sulla loro riqualificazione ai nuovi trend di mercato. Non parla di qualificazione e professionalità del sistema. Noi abbiamo proposto tutto questo e non è stato tenuto conto. Ci dispiace dirlo ma in sintesi: Abbiamo perso tempo”.
“Oltre alle puntuali osservazioni ripetute ancora da Federalberghi – aggiunge Bertolotti – è opportuno ripeterne anche altre: la legge proposta risulta in molte parti pleonastica, moltiplica i luoghi di programmazione e decisione, rallenta notevolmente il processo decisionale, istituisce addirittura i distretti turistici, che già sono istituiti dalle norme nazionali,incatena, e non si può certo sapere per quanto tempo, la programmazione ai ‘tematismi’, conferisce alle Province le funzioni in materia di agenzie di viaggi, mentre la legge di riforma degli Enti locali le attribuisce alle Unioni dei comuni. E soprattutto, dal momento che tutte le altre funzioni in materia turistica sono state trasferite alla Regione, tanto vale riportare anche queste”.