35 anni da Chernobyl: Un Grazie infinito alle famiglie sarde per l’accoglienza dei bambini

di Massimo Dotta

35 anni fa, esattamente il 26 aprile 1986, ebbe luogo la tragedia di Chernobyl, un avvenimento disastroso, che per la quantità di radiazioni nucleari rilasciate è paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari, come quelle che colpirono il Giappone nel 1945. 

La ricaduta radioattiva colpì in particolare la Repubblica Belarus, dove arrivò oltre il 70% del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale di Chernobyl.

ZONA INTERDETTA – DISTRETTO DI KHOINIKI IN BIELORUSSIA

Nei territori contaminati, dove si trovava una popolazione di 2,2 milioni di abitanti, vennero evacuati ben 479 dei 3678 centri abitati, fra città, piccoli paesi e villaggi , cessando di fatto di esistere in seguito all’incidente, con tutte le conseguenze che si possono immaginare.

Scuola secondaria del villaggio abbandonato di Zalesye, distretto di Bragin in Bielorussia (foto del 1990)

Le attività di salvataggio iniziarono subito dopo il disastro, per settimane e mesi, impegnando quasi 700 mila persone fra vigili del fuoco, operai, ingegneri, scienziati e militari che hanno cercato in ogni modo di mettere in sicurezza il territorio, trasformandosi in veri e propri scudi umani, per fermare la diffusione dei radionuclidi a scapito della loro salute.

Ovviamente questi fatti hanno colpito in modo duro la popolazione locale, portando tutta una serie di pesanti conseguenze, soprattutto per i bambini, che si sono trovati in condizioni di forte stress, sia dal punto di vista emotivo che fisico.

Ma per fortuna, in una situazione così drammatica, furono numerosi gli stati che diedero il loro aiuto, tendendo la mano alle comunità colpite, e ospitando centinaia di migliaia di bambini bielorussi per un più che salutare cambio d’aria. 

Arrivo bambini bielorussi in Sardegna (Foto di repertorio)

Anche la Sardegna, ha partecipato a questa grande operazione di solidarietà umana, e migliaia di famiglie sarde si sono mostrate disponibili ad accogliere i bambini bielorussi, con amore e rispetto, e una ospitalità eccezionale.

Questo movimento di solidarietà, che continua ancora oggi, ha avuto purtroppo uno stop in questo periodo nefasto, afflitto dalle note vicende legate all’emergenza sanitaria COVID-19, che di fatto sono riuscite a bloccare tutto il programma di accoglienza da marzo 2020 sino ad oggi.

In questo giorno in cui ricade il 35simo anniversario della catastrofe, il Console onorario della Repubblica Belarus a Cagliari, Giuseppe Carboni, vuole ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, che ha un valore inestimabile

Il più sincero e sentito ringraziamento a tutte le famiglie sarde, ai volontari delle associazioni e alle istituzioni italiane per l’immensa generosità e la costanza, mostrate nell’opera di aiuto dei moltissimi bambini bielorussi, che hanno sicuramente giovato molto della loro straordinaria ospitalità, migliorando le loro vite. L’umanità e l’amore mostrato nell’accoglierli, e nel coinvolgerli in moltissimi progetti di cooperazione e integrazione, hanno avuto e avranno un valore inestimabile.  Con l’auspicio che si possa tornare presto nelle condizioni che permettano di continuare con i programmi di accoglienza temporanea, nella massima salvaguardia della salute dei minori e delle famiglie che li accolgono, insieme ai volontari e accompagnatori che hanno realizzato questa incredibile esperienza di solidarietà pluriennale” Giuseppe Carboni Console onorario della Repubblica Belarus a Cagliari. 

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