Aleida Guevara si confessa come figlia del Che e come pediatra

Una folla alla Mem accorsa per ascoltare le parole di Aleida Guevara, figlia del leggendario “Che” che ha parlato della sua vita e come donna vissuta a Cuba

di Antonio Tore

Le 70 sedie, sistemate dai soci del Circolo Josè Marti dell’Associazione Italia Cuba, non sono state sufficienti ad accogliere alla Mem di Cagliari le oltre 200 persone accorse per ascoltare le parole di Aleida Guevara, figlia del leggendario “Che”.
Preceduta dalle parole di benvenuto dell’Assessore alla Cultura Paolo Frau (che ha, brevemente, ricordato la figura del Che Guevara e la similitudine del suo messaggio politico con quello di Antonio Gramsci).
A nome dell’Associazione Italia Cuba è intervenuto Emanuele Pes, il quale ha evidenziato le difficoltà affrontate da Cuba dovute alla caduta del blocco politico sovietico da una parte e dalle continue ingerenze dei vari governi degli Stati Uniti, che non hanno mai cessato di ambire a far rientrare l’isola nella propria sfera di influenza politica ed economica.

Antonello Murgia medico ha parlato della propria esperienza medica in Guatemala, nei cui ospedali la maggioranza dei medici sono di provenienza cubana, a dimostrazione della importanza che sempre è stata data dal governo dell’isola alla cultura e alla medicina.
Aleida Guevara ha parlato (in lingua spagnola) della sua esperienza di vita, non solo come figlia di Ernesto, ma anche come pediatra e donna vissuta a Cuba.
“Sono onorata, ma anche stanca, di essere conosciuta come la figlia del “Che” – ha detto -, ma io voglio parlare anche della importanza che, nella mia vita, ha avuto mia madre, perché mi ha insegnato che studiare medicina e diventare medico è un lavoro utile socialmente. Mi diceva in continuazione di tenere i piedi per terra a lasciar perdere ciò che non mi guadagnavo personalmente; l’importante è essere utile al proprio popolo. Oggi, chi parla qui, davanti a tante persone in piedi, è una dottoressa cubana”

“Per gli Stati Uniti, Cuba è un’isola-sogno ai fini militari – ha proseguito la Guevara –. Noi non abbiamo problemi con il popolo americano, ma solamente con il governo USA. Noi siamo cresciuti sapendo che i mezzi di produzione e le nostre forze armate rispondono al Capo dello Stato, ma le terre sono proprietà del popolo. E le miniere d’argento possono anche essere di proprietà straniera, a patto che i proventi siano destinati al benessere della gente”.
“La dignità e la libertà con sono contrattabili. Un popolo è libero quando è colto. Ecco perchè a Cuba sono stati privilegiati da sempre lo studio e la medicina – ha concluso – . Noi abbiamo una medicina molto avanzata e i nostri medici sono apprezzati in tutto il mondo. Di questo siamo orgogliosi”.

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