Artigianato Artistico e Tradizionale: appello della CNA.

Dai vertici dell’Unione CNA Artistico e Tradizionale un appello a favore delle fiere dell’artigianato di Mogoro e Samugheo che resteranno aperte sino al 3 settembre per esporre e proporre ai turisti il meglio della produzione isolana

 di Antonio Tore

 

Peppino Mele, presidente dell’Unione CNA Artistico e Tradizionale della Sardegna e Maria Antonietta Dessi, responsabile regionale dell’Unione affermano che “Le fiere di Mogoro e Samugheo sono ottime vetrine per intercettare i flussi turistici più sensibili alle produzioni d’eccellenza perché permettono a chi giunge in Sardegna di immergersi nell’identità, nella storia e nella cultura sarda, con la garanzia di poter acquistare in sicurezza manufatti pregiati originali realizzati nella nostra regione”.

Sabato alle 19, alla presenza dell’assessore regionale al Turismo e all’Artigianato Barbara Argiolas, il taglio del nastro per l’evento che vede in prima linea il Comune, il Museo e la Pro loco.

La Fiera dell’Artigianato di Mogoro è ormai giunta alla 56^ edizione e ospita i lavori di una novantina di artigiani, mentre “Tessingiu” si presenta a Samugheo per festeggiare i 50 anni della mostra che, in questa edizione, viene ospitata per la prima volta nell’ex cantina sociale.

“Le mostre mercato dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale di Mogoro e Samugheo sono un importante biglietto da visita per far conoscere il grande patrimonio dell’artigianato artistico della Sardegna”. Dai vertici dell’Unione CNA Artistico e Tradizionale della Sardegna arriva un appello a visitare e promuovere le due iniziative aperte sino al prossimo 3 settembre che rappresentano il meglio delle produzioni isolane del settore.

La Fiera dell’artigianato di Mogoro ospita le produzioni di una novantina di artigiani dell’oreficeria, dei tessuti, del ricamo, della lavorazione del legno e dei metalli non preziosi, della coltelleria, della pelle, della ceramica, del vetro, della cestineria e molto altro ancora. Tessingiu si presenta quest’anno in una nuova veste nel suggestivo scenario della ex cantina sociale, un autentico gioiello di archeologia industriale sapientemente allestito solo con supporti e arredi realizzati per l’occasione da artigiani di Samugheo.

Diverse nella rappresentazione, entrambe le iniziative mostrano l’artigianato isolano autentico. Entrambe hanno introdotto anche l’alimentare, nella convinzione che enogastronomia e tradizione artistica si possano sposare perfettamente e possano valorizzarsi a vicenda avendo la Sardegna come comune denominatore di garanzia e qualità.

“A Mogoro e Samugheo i visitatori possono ammirare e acquistare oggetti realmente realizzati nell’Isola”, commenta il presidente dell’Unione CNA Artistico e Tradizionale della Sardegna Peppino Mele: “i numerosi turisti che giungono in Sardegna nel periodo estivo non hanno solo l’occasione di calarsi per qualche ora in un ambiente che trasmette identità, storia e cultura, ma hanno la garanzia, se decidono di fare degli acquisti, di portarsi a casa manufatti realizzati nella nostra regione, dove l’estro, la creatività e l’impegno dei nostri maestri artigiani, si mostrano nella loro più alta espressione. E’ frequente, soprattutto nelle più note località turistiche isolane, che vengano spacciate per sarde produzioni che di fatto di sardo hanno poco o nulla, generando così un danno all’acquirente e all’economia regionale e allo stesso tempo lasciando intendere che certa paccottiglia sia di provenienza locale. Mentre l’artigianato nostrano è soprattutto qualità e pregio”.

“Le fiere di Mogoro e Samugheo sono ottime vetrine per intercettare i flussi turistici più sensibili alle produzioni d’eccellenza”, aggiunge Maria Antonietta Dessi, responsabile regionale dell’Unione. “Produzioni che, considerato il valore, si rivolgono ad un mercato in grado di remunerare l’impegno e la competenza del maestro che l’ha realizzato. L’artigianato sardo – spiega ancora Dessi – deve però nel contempo trovare una collocazione nuova nelle nostre case e nei nostri ambienti. Non si tratta solo di oggetti utili all’abbellimento degli spazi. Molte produzioni hanno infatti una loro utilità concreta. Sono bellissimi da vedere ma anche pratici nell’utilizzo al pari di molti utensili di fattura industriale. Al contrario di questi ultimi sono però oggetti unici, realizzati da mani esperte, espressione più alta della nostra identità, della nostra cultura, del nostro saper fare”.

 

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