Cagliari: 500 genitori dicono no ai vaccini obbligatori

Manifestazione con  corteo dal palazzo della Regione  sino a piazza del Carmine,  degli obiettori per una libera scelta contro la decisione del Governo

di Annalisa Pirastu

Come si sa i casi di morbillo sono aumentati in Italia anche in seguito alla decisione di parecchi genitori di non vaccinare i loro figli per timore di effetti collaterali. Scendono in piazza 500 genitori sardi per chiedere di poter decidere sull’opportunità della vaccinazione. Esigono di poter scegliere ciò che ritengono più giusto per i loro figli e figlie.

Sfilano questo pomeriggio genitori di ambo i sessi, agglomerati dal movimento denominato Vaccipiano Sardegna. Il movimento raggruppa varie associazioni di genitori che vogliono  essere interpellati sulle scelte che vengono fatte sui loro figli.

La protesta pacifica, si è svolta in contemporanea in varie città italiane per dare maggior forza alla opposizione contro il decreto legge del Governo che, avendo consultato le statistiche dei nuovi casi di malattie, prima quasi completamente debellate ed ora più diffuse, ha deciso di mettere un punto fermo sulle polemiche createsi intorno all’opportunità di vaccinare i bambini.

Gli striscioni del corteo rivendicano il diritto di poter scegliere su una pratica che, secondo i manifestanti, comporterebbe dei rischi che i genitori devono essere in grado di valutare e scegliere. Il decreto del Governo rende obbligatori  dodici vaccini   includendo anche alcuni vaccini finora solo raccomandati.

Il  corteo si snoda dal palazzo della Regione, preso come punto di partenza e percorre la città sino a piazza del Carmine, dove sul palco montato per gli interventi, si alternano i genitori con le motivazioni delle loro richieste.

Il portavoce del Vaccipiano Sardegna non rivendica il diritto di non vaccinare i figli ma la possibilità di poter scegliere in modo individuale e consapevole se si vuole  far correre dei possibili rischi ai loro figli. Lamenta che il Governo non ha fornito dati sui quali poter essere adeguatamente informati anche rispetto alla percentuale di rischio delle conseguenze dei vaccini.

 

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