Cagliari: gravi accuse alla Florsid di Macchiareddu,  7 arresti tra cui il direttore dello stabilimento

 Oltre al  direttore, sono finiti in carcere il  responsabile della sicurezza e Ambiente dell’azienda, il  responsabile della produzione, un dipendente e un ex dipendente della società Ineco. Arresti domiciliari invece per  il titolare della Ineco e altre società di servizi operanti nello stabilimento Fluorsid e di un funzionario tecnico dipendente Fluorsid.


di Antonio Tore

 Raffiche di arresti oggi nella società del  presidente del Cagliari  Tommaso Giulini con accuse gravi per reati ambientali. Sette gli arresti – cinque con la misura del carcere e due ai domiciliari – nell’operazione compiuta oggi alla Fluorsid di Cagliari dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna per i reati di associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di plurimi delitti ambientali, e inquinamento e disastro ambientale.

 GLI ARRESTI. Il Servizio ispettorato di Cagliari ha eseguito infatti l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, Maria Cristina Ornano, su richiesta del pubblico ministero Marco Cocco, per l’applicazione della misura cautelare personale in carcere nei confronti del direttore dello Stabilimento Fluorsid, del responsabile della sicurezza e Ambiente dell’azienda, del responsabile della produzione Fluorsid, di un dipendente e di un ex dipendente della società Ineco. Arresti domiciliari invece per  il titolare della Ineco e altre società di servizi operanti nello stabilimento Fluorsid e di un funzionario tecnico dipendente Fluorsid. Disposto il sequestro preventivo di due aree di proprietà Fluorsid: la prima area nello stabilimento di Macchiareddu, della Superficie di circa tre ettari di cumuli di materiali stoccati all’aperto, la seconda di cinque ettari in località Terrasili, nella periferia di Assemini, per stoccaggio di materiali vari.

 ATTIVITÀ DI INDAGINE. L’attività investigativa è partita su segnalazione del servizio veterinario di sintomi di flurosi nei capi ovini che pascolavano nella zona di Macchiareddu, una patologia che determina gravi danni all’apparato dentario e osseo e impedisce agli animali di alimentarsi. Le indagini si sono sviluppate attraverso la raccolta di dichiarazioni testimoniali, querele, sopralluoghi, acquisizioni documentali, servizi di pedinamento e controllo, rilievi descrittivi, analisi chimiche da parte dei laboratori universitari incaricati ed inoltre attraverso attività di intercettazione di conversazioni. L’attività di intercettazione rivela che tutte le attività illecite sono l’esito di una precisa e organizzata metodologia di lavoro nella quale dai vertici aziendali venivano sistematicamente ordinate tutte le attività illecite riscontrate.

 I DATI. La raccolta dei dati analitici ha permesso di accertare e documentare che dalle lavorazioni dello stabilimento della Fluorsid si sviluppano ingenti quantità di polveri anche sottili (PM10) rilevate dalle centraline Arpas posizionate nell’area dello stabilimento che hanno registrato negli ultimi sei anni il superamento dei valori di legge. Successivi approfondimenti hanno permesso di rivelare sia sugli strati superficiali del suolo che sull’erba da pascolo, concentrazioni elevatissime di fluoro, attraverso rilievi analitici eseguiti dal Dipartimento di Chimica Università di Cagliari. L’andamento di progressivo peggioramento dei valori di inquinamento, definiti veramente sconcertati nell’ordinanza, è stato messo in correlazione con plurimi e sistematici illeciti ambientali quali occultamento e interramento si fanghi acidi al suolo fatti questi ampiamente documentati e accertati nel corso della indagine.

L’ORDINANZA. Il dispositivo del GIP che si articola in 168 pagine e descrive come attraverso una complessa attività di indagine eseguita dal Nucleo Investigativo (NIPAF) del Servizio Ispettorato di Cagliari dal 2015 al 2017 si è accertata esistenza di una associazione criminale che attraverso lo stoccaggio all’aperto, la movimentazione, le lavorazioni di materie prime e sottoprodotti e omettendo qualsiasi intervento di mitigazione ambientale cagionava i reati contestati. L’ordinanza contesta testualmente:

1)    Una grave contaminazione dell’aria, per effetto della dispersione delle polveri nocive, altamente concentrate, provenienti dallo stabilimento Fluorsid dal cantiere di Terrasili.

2)    Una grave contaminazione dei suolo, ascrivibile anzitutto alla diffusione delle polveri, e dimostrata dalle analisi dei campioni di suolo e di vegetali (di specie pabulari), prelevati da aree prossime allo stabilimento (…);

3)    Contaminazione delle falde acquifere di metalli pesanti e composti inorganici, (…) (solfati, fluoruri e allumina idrata).

4)    Contaminazione da fluoro degli allevamenti a Macchiareddu. In particolare, è acclarato che alcuni capi ovini allevati a Macchiareddu in zone raggiunte dalle polveri emesse da Fluorsid e interessata da illeciti sversamenti di rifiuti analoghi a quelli di cui si è fin qui parlato, avevano contratto la Fluorosi, una grave malattia (…).

5)    (NdR: le persone abitanti le zone periferiche dell’abitato di Assemini) (…) lamentavano che, specie quando spirava il vento, le polveri si infilavano in casa anche attraverso gli infissi, creando dappertutto una densa patina biancastra; tutti avevano lamentato bruciori agli occhi ed alle vie respiratorie, avevano riferito dell’odore acre e acido delle polveri. Alcuni avevano notato effetti nocivi sui figli minori, e altri li avevano paventati, (…).

6)    L’interramento e sversamento di rifiuti pericolosi quali: Fluorsilicati, fanghi acidi, amianto, olii, rifiuti di varia natura, nonché la lavorazione all’aperto di sostanze velenose all’ingestione come la criolite, lo sversamento di cloruro, hanno certamente determinato una contaminazione delle matrici ambientali in misura che va ancora esattamente quantificata, ma che è in atto ed è grave come è dimostrato dalle patologie su descritte e dalla pressoché totale scomparsa della vegetazione nelle aree adibite a discarica.

7)      Da ultimo va ricordato che lo sversamento di fanghi acidi nella laguna di Santa Gilla è un fatto che si è accertato reiterato e non occasionale (…)

I fatti elencati hanno determinato il deterioramento significativo e misurabile dell’aria del suolo e delle acque integrando il disastro ambientale con pericolo dell’incolumità pubblica.

 FUNZIONI DI POLIZIA GIUDIZIARIA. Le qualifiche di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria del Corpo forestale regionale sono rimaste esattamente le stesse all’indomani della Legge Madia, che ha riguardato il Corpo forestale dello Stato ma non i Corpi forestali delle Regioni a Statuto Speciale e le Province Autonome, grazie a una specifica clausola di salvaguardia anche con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria. Gli effetti della riforma non hanno quindi intaccato l’ambito di competenza regionale.

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