Civiltà e Mediterraneo: convegno alla Manifattura Tabacchi di Cagliari
La centralità della Sardegna negli scambi commerciali e culturali, con la prospettiva di collaborazione dei principali musei internazionali. Una mostra nella primavera 2018.
di Antonio Tore
Le relazioni commerciali e sociali tra le antiche civiltà del Mediterraneo, la centralità della Sardegna negli scambi commerciali e culturali fin dalle età più remote, ma anche le prospettive di una collaborazione tra alcune delle principali istituzioni museali internazionali che si concretizzerà con una grande mostra già nella primavera 2018 e le potenzialità turistiche della valorizzazione del patrimonio archeologico sardo: su questi quattro punti principali si è focalizzata la giornata di studi sul tema “Le civiltà e il Mediterraneo”, organizzata ieri a Cagliari dall’assessorato regionale del Turismo, in collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il Mibact – Polo Museale della Sardegna, la Fondazione Sardegna, il supporto di Ermitage Italia, l’organizzazione di Villaggio Globale International e il patrocinio del Comune di Cagliari.
Sul Mediterraneo intensi scambi fin dalla preistoria. Direttori e conservatori di importanti Musei italiani, europei e del bacino mediterraneo si sono dati appuntamento alla Manifattura Tabacchi per approfondire i rapporti intessuti nel Mediterraneo tra il nord dell’Africa, la Penisola iberica e l’Italia, verso l’Illiria e la Grecia, nel Medio Oriente fino al Caucaso e oltre, oltre a presentare le rispettive collezioni e tracciare collegamenti che hanno rimarcato l’intensità degli scambi nel Mediterraneo fin dagli albori dell’Età del Bronzo.
Dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, della direttrice del Polo Museale della Sardegna – Mibact Giovanna Damiani , dei rappresentanti degli assessorati regionali del Turismo e della Cultura e della Fondazione di Sardegna e di Gianluca Lioni, portavoce del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, i lavori si sono aperti col coordinamento di Maurizio Cecconi, amministratore delegato di Villaggio Globale International e segretario generale di Ermitage Italia.
Sardegna centrale nel Mediterraneo. Tra la sessione mattutina e quella pomeridiana sono intervenuti: Yuri Piotrovsky del Museo Ermitage; Marco Minoja, Segretario Generale MIBACT Lombardia; Nawroth Manfred del Museum for Pre and Early History-National Museums di Berlino; Paolo Giulierini del MANN di Napoli; Domna Terzopoulou dell’Archaeological Museum di Salonicco; Deni Tojčić del Museum of Croatian Archeological Monuments di Spalato; Roberto Concas del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari;Zurab Makharadze del Georgian National Museum di Tbilisi; Josep Albert Cortes i Garrido Fondation del MARQ di Alicante; Carlo Luglié dell’Università di Cagliari e Fatma Nait-Yghil dell’Istituto Nazionale del Patrimonio e Musée Bardo di Tunisi.
Tra gli spunti di particolare interesse per un pubblico interessato e numeroso in tutto l’arco della giornata, l’importanza della Sardegna come “piattaforma” commerciale ad ampio raggio verso tutto il bacino mediterraneo, ribadita da vari interventi, e i parallelismi tra le strutture megalitiche tipiche della Sardegna come nuraghi e tombe dei giganti e quelle dell’area del Caucaso, sottolineate nelle relazioni di Piotrovsky e Makharadze, che hanno anche evidenziato, con molteplici esempi fotografici, le vicinanze stilistiche della bronzettistica sarda e caucasica.
“Il nostro passato per attirare il turismo giusto”. Ma, oltre all’aspetto culturale, al filo rosso che lega le culture mediterranee, durante il convegno sono emerse con forza le potenzialità in chiave turistica che scaturiscono dalla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e storico – archeologico. Dalla memoria e dal passato possono nascere occasioni di sviluppo sostenibile e lavoro per i territori. Lo ha detto anche il presidente Francesco Pigliaru, intervenuto all’apertura della sessione pomeridiana.
“Grazie alla grande eredità del nostro passato, e faccio riferimento alla civiltà nuragica ma non solo, abbiamo l’opportunità di attrarre il turismo giusto: quello che arriva anche fuori stagione, che è gentile con l’ambiente, che è curioso e vuole fare un’esperienza intrisa di cultura e paesaggio”, ha detto il presidente. “La Sardegna, al centro del Mediterraneo e con le migliaia di testimonianze archeologiche diffuse in tutto il territorio, è perfettamente in grado di richiamare questo tipo di turismo, sostenibile e non limitato ai mesi estivi. Ma perché l’opportunità diventi realtà – ha proseguito -, è fondamentale valorizzare e far conoscere il più possibile le ricchezze che possediamo. Con le statue di Mont’e Prama come grande attrattore, abbiamo investito e continuiamo a investire energie e risorse sul fronte della nostra archeologia – ha sottolineato il Presidente, ricordando gli interventi della Giunta. “E occasioni come l’incontro di oggi sono essenziali per presentarla al mondo nel modo giusto: oltre ad essere un bell’esempio di collaborazione istituzionale questa iniziativa ci dà la possibilità di diffondere la conoscenza del nostro patrimonio attraverso i canali giusti – ha concluso Francesco Pigliaru -, creando reti e connessioni più che mai preziose.”
“Reti tra istituzioni per rilanciare l’unicità della Sardegna in campo archeologico e dei beni culturali”. “Le civiltà e il Mediterraneo” come primo step per una serie di collaborazioni di grande prestigio scientifico che riportano la Sardegna all’attenzione degli studiosi internazionali finalizzato alla valorizzazione del turismo culturale. È quanto ha ribadito anche nel suo messaggio di saluto l’assessore regionale del Turismo Barbara Argiolas, assente perché impegnata ad Amsterdam per un evento di promozione nell’ambito dell’accordo con le 4 camere di Commercio dell’isola. “L’iniziativa di oggi mette al centro il grande valore della cultura, che non è solo scientifico ma anche economico e di sviluppo territoriale. Alcuni esempi presentati dimostrano che i Musei sono motori di sviluppo, se messi in rete con i sistemi culturali attivi nei territori per valorizzare il patrimonio architettonico e archeologico e attrarre visitatori coi linguaggi di oggi. Ne abbiamo parlato anche pochi giorni fa, all’Expo del turismo culturale sardo di Barumini: la tecnologia è fondamentale per potenziare la promozione e rivoluzionare la fruizione dei beni culturali e diventa strategica per intercettare anche nuovi target di visitatori. La sfida che lanciamo con questa iniziativa è quella di costruire un progetto che attribuisce alla Sardegna un ruolo centrale nel contesto culturale internazionale. Nei primi mesi del 2018 firmeremo un protocollo d’intesa con l’Ermitage di San Pietroburgo per una serie di iniziative congiunte che vedranno protagonista la nostra isola. Questo progetto ha anche l’obiettivo di creare le condizioni solide per definire al meglio la nostra proposta culturale per un segmento molto importante e in crescita rappresentanto dall’ Heritage Tourism: il mercato internazionale conosce la Sardegna per il suo mare e il suo paesaggio, ma per costruire nuove stagionalità dobbiamo rilanciare in modo innovativo la nostra eredità culturale unica e inconfondibile. Partiremo con una grande mostra che rivelerà il peso del comune sostrato mediterraneo nel corso dei secoli”. Queste le parole dell’assessora Argiolas.
“Regione in prima linea per tutela e valorizzazione”. “La Regione – ha commentato l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena – è costantemente impegnata nella tutela e valorizzazione dei suoi beni archeologici, artistici e culturali. La Sardegna ha un notevole patrimonio, caratterizzato da testimonianze uniche al mondo relative in particolare alla civiltà prenuragica e nuragica e a quella attribuibile ai regni del medioevo giudicale. Tra gli ultimi interventi che voglio ricordare, promossi dall’assessorato dei Beni culturali, c’è il finanziamento del Piano degli scavi archeologici in dieci aree particolarmente rilevanti dell’isola, accompagnato da un programma di nove interventi di emergenza in siti archeologici. Tutto questo è pensato in un quadro più ampio, che si affianca al costante supporto garantito dalla Regione ai musei della Sardegna, all’attività di riconoscimento regionale dei musei – pubblici e privati – e ai differenti finanziamenti finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’isola, quale catalizzatore del senso identitario delle comunità locali e attrattore originale di flussi turistico – culturali, sempre più privilegiati dall’utenza e dai visitatori stranieri”.
Oggi al Museo Archeologico di Cagliari e Barumini. L’esperienza di “Le civiltà e il Mediterraneo” si concluderà oggi: i relatori internazionali, accompagnati dall’assessora Argiolas, visiteranno il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e poi punteranno verso il complesso nuragico di Su Nuraxi a Barumini, i relatori, una delle aree archeologiche più interessanti e significative di tutta l’isola, riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità esattamente venti anni fa.