Costruzioni: tonfo delle opere pubbliche in Sardegna -4,8% e dimezzati i bandi di gara, ripresa del mercato immobiliare

I dati della Cna sul mercato del costruzioni nell’isola sono impietosi, e denunciano un settore in netta difficoltà nel 2016: -1% il volume d’affari, -1,4% gli investimenti. Male le opere pubbliche -4,8% e i bandi di gara, che si riducono in valore del 53% sul 2015, il livello più basso degli ultimi 15 anni, un po’ di luce solo nel mercato immobiliare

redazione

Continua anche  l’emorragia di occupati, -8% la media nei primi tre trimestri del 2016, e delle imprese    -2,1% sul 2015. In crescita il mercato immobiliare, stimato in 1,3 miliardi, + 17% sul 2015. In forte espansione la compravendita nel residenziale +16%, e ancor più nel non residenziale +26%, trainati dalla ripresa del credito: +40% i finanziamenti nell’acquisto di immobili nel 2016,  2017 in leggera ripresa, trainata da opere pubbliche +2,5% e dal segmento  del rinnovo +2,4% Porcu e Sarais Cna: “semplificazione amministrativa, legge urbanistica, rivisitazione del P.P.R. e soprattutto maggiore capacità della macchina pubblica di far correre la spesa, i nodi da sciogliere per rilanciare il settore. Ininfluente fin qui il contributo offerto dal Piano regionale delle opere pubbliche e infrastrutturali”

L’aggiornamento ai primissimi mesi del 2017 dei principali indicatori economici per il settore delle costruzioni, mostra un quadro ancora ambivalente. Da un lato il segmento privato: nel 2016 tutte le destinazioni delle nuove aperture di finanziamento legate al settore delle costruzioni mostrano un segno positivo, che corrisponde ad un consolidamento di una inversione di tendenza avviatasi, in alcuni casi, già nel 2014, o all’avvio di una nuova fase espansiva, come nel caso dei finanziamenti di investimenti residenziali. Alle nuove aperture di credito è corrisposto, con uno slittamento temporale di circa 1 anno, la ripresa del mercato immobiliare, in atto dal 2015 per quello residenziale, più instabile invece con riferimento al patrimonio non residenziale.

Al contempo assai più volatile il mercato pubblico, ma anche l’impatto che lo scenario ancora molto incerto esercita sul fronte dell’offerta. Per le opere pubbliche, il livello della spesa in gara nel 2016 risulta inferiore del 52% rispetto al 2015, in corrispondenza di un numero di interventi che perde più di ¼ delle opportunità.

Sul fronte dell’offerta gli indicatori registrano ancora la debolezza del settore, in un contesto economico altrettanto fragile: le imprese di costruzioni attive alla fine del 2016 si sono ridotte dell’1,3%, registrando la settima flessione consecutiva dal 2010. Allo stesso tempo gli occupati del settore perdono l’8%.

 La combinazione di questi indicatori contrastanti, insieme alla considerazione dei bassissimi livelli raggiunti dalla produzione settoriale, ha portato ad una posticipazione della prima, modesta ripresa settoriale al 2017.

In base alle nuove stime, il valore della produzione delle costruzioni in Sardegna nel 2016 si è ridotto dell’1%, stimato in 4,6 miliardi di euro di cui 3,3 miliardi relativi ad investimenti, 952 milioni destinati alla manutenzione ordinaria e 123 milioni del settore degli impianti per fonti energetiche rinnovabili. Quest’ultimo segmento vale il 2,5% del mercato regionale delle costruzioni, ma nel 2011, nel pieno della fase speculativa, era pari al 22% grazie in particolare al contributo eccezionale della componente energetica solare.

Risultato, quello descritto, frutto della stagnazione della nuova produzione (-0,6%) e di una contrazione degli interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente, dell’ordine del 2,1%. Sostanzialmente stabile il grande mercato della manutenzione ordinaria, che riduce l’entità della flessione del recupero all’1,2%.

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