Isula: La strada giusta per il turismo

Investire nei saperi, il sapore dei luoghi e nelle esperienze da vivere in Sardegna per sviluppare un asse vincente e contrastare in modo efficace lo spopolamento dei piccoli centri, diversificare e ampliare l’offerta turistica, promuovere le bellezze delle aree interne senza penalizzare il turismo legato al mare e soprattutto, facendo diventare i sardi protagonisti del loro futuro.

di Roberta Manca

Recentemente si è concluso il Progetto Isula: viaggio esperienziale nelle meraviglie della Sardegna. Il progetto voluto dall’Associazione di volontariato Amici di Sardegna, che da anni è impegnata nella valorizzazione integrata della Sardegna, anche con progetti di cooperazione internazionale all’estero, è stato finanziato dalla RAS Assessorato del Turismo con la Legge regionale n. 7 del 1955 Annualità 2020.

Con questo progetto, che ha rappresentato una delle poche iniziative regionali di richiamo turistico in era pandemica,  si è voluto mostrare come si possano organizzare degli eventi socio turistico culturali, anche in bassa stagione, in grado di richiamare l’interesse del pubblico, nonostante i noti problemi e le avverse condizioni meteo del periodo in cui l’evento si è svolto (dal 19 novembre al 18 dicembre 2021).

Peraltro l’Associazione già nel mese di ottobre aveva proposto un altro evento, assai originale e molto apprezzato “Giornate nuragiche a Cagliari “ a Monte Claro dove, nel corso di tre giornate sono stati proposti una serie di eventi di grande interesse e dove si è parlato di valorizzazione dei prodotti tipici, pane, Insaccati, vini, dolci, saperi e mestieri locali e si sono apprezzate delle pietanza tipiche legate alla cucina più ancestrale. Per l’occasione alcuni ristoranti tipici hanno proposto nel loro menù dei piatti legati alla tradizione nuragica. Inoltre dei figuranti si sono esibiti con dei costumi nuragici accompagnati dalle melodie della tradizione sarda. In questo contesto è stata realizzata una fusione a cera persa di un bronzetto nuragico, manufatti ceramici al tornio e una serie di opere scultoree e pittoriche. La manifestazione ha rivitalizzato il popoloso e popolare quartiere di Is Mirrionis, facendo diventare il Parco di Monte Claro un luogo dove ritrovarsi e conoscere le tradizioni e i prodotti tipici della nostra cultura, legata alla civiltà nuragica. In altre parole più che limitarsi a presentare i prodotti e farli gustare si è spiegato al pubblico la storia degli alimenti, la lavorazione, i luoghi e le tecniche di produzione per apprezzarne meglio la qualità. La filosofia del progetto era quella di utilizzare la cultura come leva sulla quale innestare dinamiche produttive e commerciali. E’ molto strano che la Commissione giudicatrice non abbia voluto capire questo!

Promuovere i prodotti locali legandoli al territorio, alla storia
e alle tradizioni, come bene sta facendo il Panifico Porta. Questo è stato l’obiettivo delle Giornate Nuragiche a Monte Claro

Nel corso della “tre giorni” altri eventi hanno costellato la manifestazione e fra questi dei laboratori ambientali, sul pane tipico, sull’uso delle erbe per produrre essenze, colori e saponi, estemporanee artistiche e poetiche, con esposizione di manufatti legati alla cultura nuragica. La manifestazione pur avendo ottenuto il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Cagliari nonché i favori del pubblico non è stata ammessa a contributo dalla Commissione giudicatrice, nonostante l’Assessore al Turismo del Comune di Cagliari, Alessandro Sorgia, pubblicamente e in più occasioni, si fosse espresso sull’evento assai positivamente. Ma è noto che molti politici usino questo modo di fare.

Al Parco di Monte Claro il pubblico è accorso per vedere come si producevano i bronzetti nuragici grazie a Andrea Loddo presidente di Nurnet, Fondazione che da anni si batte per la valorizzazione della Civiltà nuragica

Quindi tutto il costo della manifestazione è ricaduto sulla Associazione. Poi ci si lamenta che il turismo non decolli nella città di Cagliari!

In effetti Cagliari, in particolare, risente di tutta una serie di problematiche di varia origine e natura, in primis le così dette “Rendite di posizione”, ma non è di questo che oggi si vuole parlare.

Bisogna invece dare atto alla RAS Assessorato del Turismo di aver intrapreso una buona strada per la valorizzazione della immagine della Sardegna. La diversificazione dell’offerta e il superamento della stagionalità sono alcune delle mete che si stanno raggiungendo e bene sta facendo l’Assessore Chessa nel portare all’interno della Giunta quel sentire comune della popolazione che desidera ritrovare i segni della identità declinati su vari livelli e dando la giusta importanza alla cultura sarda quale pilastro su cui sviluppare processi virtuosi.

L’Assessore Gianni Chessa nel corso di una conferenza stampa

Oggi i turisti e visitatori non sono più solo richiamati dai classici e blasonati siti; essi desiderano vivere la tradizione, i siti, i saperi e i sapori dei luoghi di visita. Oggi si cerca di vivere il soggiorno, non semplicemente trascorrerlo.

Solo caratterizzando la nostra offerta sulla base di questi elementi potremo far crescere la domanda e dare delle opportunità anche a quelle comunità dell’entroterra isolano che non hanno il mare, ma che hanno degli incredibili attrattori di richiamo non appieno fatti conoscere e valorizzati.

Con il Progetto Isula si è voluto dare un piccolo esempio di cosa può essere la nostra offerta di turismo integrato basato sulla trasmissione di esperienze e di saperi, armoniosamente legate da un filo conduttore, una efficace regia, dove la conoscenza percepita da tutti i sensi assume un ruolo primario. E tutto questo offerto con una narrazione semplice, condivisa e partecipata in cui il buon rapporto umano diventa davvero essenziale. In effetti la migliore forma di pubblicità è data dalla positiva esperienza che si vive in un luogo. Essa favorisce il passa parola e la trasmissione del “buon ricordo” che è alla base di qualsiasi campagna di promozione pubblicitaria.

Un gruppo di partecipanti al laboratorio di tessitura che si è tenuto a Pau grazie alla Associazione Menabò che gestisce il locale Museo dell’Ossidiana

A conferma di quanto detto basta osservare l’incredibile numero di contatti, visite e accessi che si sono ottenuti sui social e sui media per capire che questa è la strada giusta.

Per vedere quanto è stato realizzato con il progetto Isula basta accedere al sito www.isula.sardegna.it

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