Il mercato degli infissi e dei serramenti in Sardegna in una indagine della CNA

Nell’isola il comparto occupa 6.000 addetti e 2.200 unità locali. Dal 2013 sono stati persi circa 500 addetti, ma la Sardegna ha una media di occupati superiore alla media nazionale.

 di Antonio Tore

 La manifestazione “Be Open Porte & Finestre” che si terrà giovedì 14 settembre 2017, presso l’Horse Country di Arborea (inizio alle ore 8.30) è organizzata anche quest’anno dalla CNA Sardegna in collaborazione con il Consorzio nazionale dei serramenti LegnoLegno e numerosi importanti partner del settore. Oggetto dell’evento, che avrà come obiettivo l’incontro e il confronto con i produttori e i rivenditori di serramenti, saranno l’illustrazione delle nuove normative e dei nuovi obblighi in materia, le novità tecniche e le esperienze sulla posa in opera dei serramenti.

 Sono circa 6 mila addetti impiegati in circa 2.200 unità locali nell’Isola. E’ questa la complessiva dimensione della filiera degli infissi e dei serramenti in Sardegna secondo gli ultimi dati Istat che considerano tutto il comparto, dalla produzione alla distribuzione fino alla posa in opera dei prodotti di carpenteria in legno e metallo (porte, finestre e infissi).

Secondo le ultime previsioni del Centro studi di Cna Sardegna il settore, nell’anno in corso, tornerà a crescere. Con 217 mila installazioni, di cui 77 mila porte, 120 mila finestre e 20 mila porte-finestre, questo comparto strategico per l’economia isolana alla fine dell’anno in corso crescerà del 5,2%. Un’’indicazione confortante, anche perché il 2016 ha rappresentato, in termini di infissi installati, il punto più basso degli ultimi otto anni: appena 206mila installazioni contro le quasi 251mila del 2010.

La filiera degli infissi e dei serramenti svolge un ruolo molto importante in Sardegna – spiegano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della CNA Sardegna e presidente regionale della Cna Costruzioni –. Per questo riteniamo particolarmente positivi i dati del nostro centro studi. Si tratta infatti di un settore non certo marginale della nostra economia”. Nonostante una riduzione degli occupati (erano 6.500 nel 2013) in rapporto al totale dell’occupazione e delle imprese regionali il comparto dei serramenti detiene in Sardegna un peso ben superiore rispetto alla media nazionale: 1,8% contro l’1,6% in termini di addetti; 2,0% contro l’1,7% in termini di imprese. Si tratta di percentuali anche superiori rispetto al dato medio del mezzogiorno (1,7 e 1,9%).

Il report della Cna Sardegna evidenzia che la ripresa del settore è stata sostenuta soprattutto dal mercato della riqualificazione, ma – e questo è un segnale estremamente confortante – alla fine del 2017 anche il settore della nuova produzione mostrerà i primi significativi segnali di crescita. Va osservato, infatti, che rispetto al 2010, porte, finestre e porte finestre, hanno visto il mercato relativo agli edifici di nuova costruzione praticamente dimezzarsi (da 113 mila installazioni a poco meno di 57 mila nel 2017), mentre il settore del rinnovo edilizio, sostenuto dagli incentivi (in particolare per la riqualificazione energetica nel caso di finestre e porte-finestre) ha supportato il mercato dei serramenti (+16% di installazioni tra 2010 e 2017). A conti fatti, oggi, il 74% del mercato dei serramenti è fatto di sostituzione dell’esistente.

Secondo le statistiche ENEA nel 2016 sono stati effettuati 3 mila interventi per la sostituzione di serramenti (finestre e porte-finestre) in ambito di riqualificazione energetica incentivata, un dato che si mostra in crescita rispetto ai 2.894 interventi del 2015. Considerando che in termini di metratura l’anno passato sono stati incentivati lavori per circa 33 mila metri quadri, ipotizzando una media di circa 1,8 mq a infisso, si stima in circa 18.400 il numero di serramenti installati che hanno usufruito dell’incentivo del 65%.

La sostituzione dei serramenti rappresenta circa il 50% del totale degli investimenti annui in riqualificazione energetica attivati dagli incentivi (18,8 milioni di investimenti nel 2016 su un totale di circa 38 milioni, per un risparmio stimato di 4,8 MWh all’anno), una quota – quella sarda – superiore rispetto al dato medio nazionale (41%). Eppure, considerando il mercato complessivo delle ristrutturazioni edilizie, l’attività di chi ha usufruito degli incentivi per finestre e porte-finestre rappresenta meno di un quinto del totale (nel 2016, 18.400 sostituzioni incentivate, appunto, su un mercato totale stimato in oltre 100 mila installazioni in edifici preesistenti).

“In molti casi – continuano Porcu e Masciaspecialmente per investimenti di piccola entità (sostituzione parziale degli infissi dell’abitazione), l’utilizzo degli strumenti di agevolazione risulta sconveniente a causa della burocrazia e della lunghezza del piano di rimborso o comunque meno frequente rispetto alla semplice contrattazione con l’impresa installatrice. A livello provinciale, in termini di superfici installate, il 67% degli interventi agevolati di sostituzione infissi (finestre e porte-finestre) ha riguardato le province di Cagliari e Sassari.”

“Per rilanciare il settore e rafforzare i timidi segnali di ripresa – concludono Porcu e Mascia – occorre sostenere il mercato della riqualificazione, del riuso, dell’efficientamento energetico anche come sosteniamo da tempo potenziando il progetto Iscol@ e dedicando una quantità di risorse maggiore a queste finalità tra quelle previste dal piano regionale delle infrastrutture”.

 

 

 

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