Nuove opportunità fra Tunisia e Sardegna: Progetto TuniSard

RELAZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO

Il progetto TuniSard, che è iniziato il 13 novembre 2018, ha come obiettivo generale il miglioramento della condizione di esclusione sociale delle donne e dei giovani laureati nei Governatorati di Tataouine (Chenini, Ghomrassen e Douiret) e Mèdenine (isola di Djerba), attraverso la conoscenza delle risorse locali, per lo sviluppo di competenze gestionali e organizzative nel settore del turismo sostenibile. La totale e sincronica collaborazione con il partner estero AMTT – Mèmoire de la terre Tunisie ong, in tutte le fasi progettuali ha permesso al suddetto progetto di individuare un target specifico di beneficiari, ovvero di destinare le attività principalmente alle donne delle zone rurali e ai giovani laureati dei territori individuati, nonché ai cittadini tunisini residenti nel Sud Sardegna. L’AMTT attraverso i suoi affidabili partner locali, radicati territorialmente, come l’ASNAPED – Association de Sauvegarde de la Nature et de Protection de l’Environnement à Douiret, l’Unité d’animation culturelle et touristique de Chenini e il Comune di Ghomrassen offre ampie garanzie di successo della proposta.

La prima fase del progetto prevede l’attivazione di corsi di formazione miranti alla conoscenza delle proprie risorse e acquisizione di padronanza territoriale, rafforzamento delle capacità organizzative e gestionali di organizzazioni e/o imprese e di servizi nell’ambito del turismo sostenibile.

I corsi di formazione in Tunisia saranno curati dall’ISET Institut Superieur d’Etudes Technologiques di Djerba.Verranno selezionati 60 beneficiari, in maggioranza donne, dei villaggi di Chenini, Ghomrassen e Douiret a Tataouine e sull’isola di Djerba, che divisi in sottogruppi parteciperanno ai diversi moduli formativi teorico-pratici:

  1. Individuazione delle risorse territoriali;
  2. Conoscenza delle filiere di produzione alimentari e artigianali tipiche;
  3. Strutturazione dell’offerta turistica sostenibile e gestione organizzativa;
  4. Rinforzo delle capacità nell’accoglienza, accompagnamento e gestione di attività alberghiere di turismo sostenibile;
  5. Strategie di valorizzazione delle risorse territoriali e comunicazione efficace;
  6. Leadership e gestione dei conflitti.

I beneficiari saranno così arricchiti di un know-how che permetterà loro di conoscere e gestire al meglio le risorse del territorio, valorizzare le personali competenze e ottimizzare l’offerta turistica, mettendo in rete le imprese e le forme associative socio economiche per ottimizzare i servizi e produrre benefici economici e sociali. In accordo con i partners locali, la formazione in Tunisia è stata divisa due località differenti, la prima nel villaggio/Ksour di Chenini (governatorato di Tataouine) dove saranno coinvolte in maggioranza le donne, che vivendo ancora all’interno di una società patriarcale ed essendo il perno dell’economia e della gestione familiare, hanno difficoltà a spostarsi dalla propria abitazione per motivi di lavoro. La seconda, sull’isola di Djerba (governatorato di Médenine), uno dei più importanti poli turistici della Tunisia, dove sono ubicati il porto e l’aeroporto. Qui la formazione teorico-pratica darà maggiore attenzione ai servizi di accoglienza, alla progettazione e alla realizzazione di percorsi di turismo sostenibile verso le aree rurali del Dahar, e alla comunicazione e pubblicizzazione.

Inoltre una parte dei moduli formativi saranno dedicati a circa 10 tunisini residenti nel sud Sardegna. Le attività formative includeranno moduli di progettazione, accompagnamento e pubblicizzazione di itinerari nel settore del turismo sostenibile nelle aree tunisine di riferimento, e in Sardegna nelle aree del sud e della Trexenta.

Al termine delle formazioni i risultati attesi sono la costituzione di organizzazioni e/o imprese del turismo sostenibile e la realizzazione in Tunisia di una DMO (Destination Management Organisation) di turismo sostenibile. La DMO è un’organizzazione senza scopo di lucro che ha come finalità la promozione di una destinazione turistica, favorendo l’integrazione dei servizi offerti dagli operatori che agiscono all’interno della filiera locale, contribuendo alla definizione di un prodotto turistico il più possibile unitario e coerente. In questa fase sarà assai preziosa la collaborazione dell’UTICA Unione Tunisina dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato.

La seconda fase del progetto coinvolgerà le amministrazioni pubbliche della Sardegna e della Tunisia, due Istituti Superiori il “Pertini” di Cagliari e l’istituto “Einaudi” di Senorbì, nonché la facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dell’Università di Cagliari. Gli altri partner locali, fra cui il Comune di Senorbì con il Museo MADN e la locale Pro loco, in sinergia con l’ANCI Sardegna, il CSV Sardegna Solidale e la Rete sarda della Cooperazione internazionale, si occuperanno di pubblicizzare il progetto presso le altre amministrazione comunali e le Organizzazioni del Volontariato e del III settore del territorio regionale. Questo porrà le basi per un interscambio tra realtà pubbliche e private sarde e tunisine delle aree di intervento in una strategia di cooperazione e di sviluppo sostenibile tra paesi mediterranei sulla base delle radici storiche e culturali comuni.

In quest’ottica, il progetto prevede degli incontri tematici dedicati agli amministratori pubblici che si perfezioneranno con dei viaggi delle rispettive delegazioni in Tunisia e Sardegna. Gli amministratori sardi si recheranno in Tunisia per un seminario con gli amministratori locali in un’ottica di interscambio di prassi di gestione e marketing territoriale. Successivamente gli amministratori tunisini verranno in visita in Sardegna per conoscere le procedure e strategie attuate dagli amministratori sardi in tema di valorizzazione e gestione delle risorse locali e di reti operative.

Un’altra parte importante della sensibilizzazione riguarderà il mondo della Scuola, dove i due Istituti coinvolti saranno inseriti in un percorso di vicendevole conoscenza sulle risorse dei rispettivi territori e strategie di valorizzazione. Si lavorerà inoltre sugli stereotipi e i pregiudizi, sulle affinità e differenze con la Tunisia, sulle opportunità che offre la L.R. n. 19/96 sulla cooperazione internazionale, sulla progettazione e la mobilità europea.

L’intervento proposto è in linea con quanto stabilito nel recente Memorandum sulla cooperazione allo sviluppo (2017/2020) sottoscritto fra il Governo italiano e tunisino risulta coerente sia con le finalità del bando che con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Il turismo sostenibile secondo le definizioni adottate dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) e dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, è quella forma di turismo che soddisfa i bisogni del viaggiatore e delle regioni ospitanti, attivata secondo principi di giustizia sociale ed economica nel pieno rispetto dell’ambiente e della cultura, riconoscendo la centralità delle comunità ospitanti. La formazione e la costituzione di imprese del turismo sostenibile nei territori di intervento favorirà uno sviluppo socio economico di lungo periodo, in quanto le attività sono replicabili dagli stessi beneficiari, coinvolgendo le donne delle zone rurali, in un percorso di eguaglianza di genere in ambiti lavorativi, dando loro la possibilità di crearsi un lavoro dignitoso che non intacca l’ambiente, la cultura e le dinamiche del territorio e delle comunità di appartenenza. Il coinvolgimento delle Amministrazioni sarde e tunisine nelle attività di interscambio rientrano nella finalità di sostegno alle politiche di decentramento e rafforzamento della governance a livello locale e la democratizzazione delle autonomie locali tunisine. Le attività con i due istituti superiori, per gli argomenti trattati, rientrano nei programmi di educazione alla cittadinanza mondiale.

La scelta del turismo sostenibile come ambito d’azione rientra inoltre nei programmi di sviluppo del Governo Tunisino. Esso, infatti, proprio in questi anni sta investendo nel comparto del turismo. A conferma di questo si consideri che dal 24 al 26 maggio del 2018 si è svolto a Tataouine il 7° Forum internazionale di turismo alternativo e solidale, organizzato sotto l’egida dell’Organizzazione internazionale del turismo sociale e solidale (Oits), con il sostegno del governo tunisino, dell’Ente tunisino per le attività petrolifere (Etap), dell’Istituto francese di Tunisia, della Fondazione Swisscontact e della Région Provence Alpes Côte d’Azur. Il tema di questa edizione è stato “il ruolo del turismo alternativo nello sviluppo di territori deboli del Mediterraneo e dell’Africa”. Obiettivo del Forum era quello di sostenere la Tunisia nello sviluppo del turismo alternativo definendo un Piano internazionale di azione, per rafforzare l’organizzazione e le strutture turistiche di settore dei Paesi del Mediterraneo e dell’Africa, in particolare per la Tunisia si prefigge di dare maggiore visibilità internazionale alle destinazioni turistiche dei governatorati del sud come Gabes, Medenine e Tataouine.

Nel 2018 Tataouine è stata, altresì, protagonista del 7° Festival degli Ksour Sahariani, i “castelli del deserto” tipici della Tunisia del sud e diffusi nel Dahar nei villaggi di Ghomrassen, Chenini e Douiret. Dal 21 al 24 marzo 2018 si è potuto assistere a sfilate tradizionali, corse di cammelli, arte e mostre di artigianato berbero, visite guidate ed escursioni ai villaggi e infine le popolari serate gastronomiche.

Il presidente dell’Associazione Amici di Sardegna

Prof. Roberto Copparoni

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