Pratobello nella poesia degli orgolesi per la cultura sarda

Bannantoni Busio di Orgosolo ha ricevuto un importante riconoscimento “Premio Speciale della Giuria” in occasione della 60° edizione  del Premio di Poesia Ozieri, la cui prima manifestazione risale al 1956

Il suo componimento è intitolato Pratobello, luogo che nell’immaginario collettivo dei sardi evoca sempre un grande ricordo.  Un esempio di determinazione e di civiltà che la popolazione di Orgosolo ha dato e di cui tutta la Sardegna deve esserne grata e fiera. Peraltro ci dispiace vedere che il Borgo di Pratobello non venga recuperato anche per dargli quella giusta importanza che merita per la Sardegna e sul quale si potrebbe realizzare un polo turistico culturale identitario di rilevanza internazionale, così come l’Associazione Amici di Sardegna anni fa avevano proposto al Comune.

Ma ritornando alla poesia… l’autore è riuscito con un breve e significativo componimento, fortemente evocativo, a far rivivere quei giorni terribili e di grande tensione. La sua lirica è essenziale, realistica e allo stesso tempo venata da un approccio romantico e nostalgico per quanto venne fatto allora e, fors’anche, per quanto si sarebbe potuto fare dopo…

Dalla sua narrazione emerge la positività della popolazione di Orgosolo che ha saputo vivere in quei terribili giorni del giugno del 1969 quando una piccola ma determinata comunità di orgolesi ha fermato la supponenza di uno Stato troppo e tanto lontano dalle istanze della popolazione di un Paese simbolo della Sardegna.

Un esempio di civile protesta, non comune nella storia della nostra regione. Una protesta fatta senza armi e violenza ma solo con la forza della ragione insieme a tanta determinazione di una piccola comunità che, dall’oggi al domani, avrebbe dovuto cambiare vita e rinnegare se stessa.

Una manifestazione che dovrebbe ancor oggi essere studiata e fatta conoscere ai tanti sardi che spesso non conoscono o che dimenticano i contenuti della nostra cultura e la storia dei luoghi della Sardegna;  cultura, simboli e tradizioni che, al contrario, affascinano e colpiscono l’interesse di tanti non sardi, a molti dei quali dobbiamo essere eternamente riconoscenti per quanto fatto per noi…Penso a Max Leopold Wagner,  Alberto La Marmora, Maurice Le Lannou e a tanti altri.*

Bene ha fatto Bannantoni a cui si unisce l’apprezzamento della nostra Redazione e di tutti i nostri lettori.

* Ci piacerebbe pensare che i sardi possano ancora essere in grado di riuscire a realizzare altre manifestazioni di civile protesta come quella di Pratobello.

Ce ne sarebbe ancora tanto bisogno…

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