Sardegna: nel 2050  metà della popolazione sarà anziana

Il 40% dei sardi avrà più di 65 anni e la metà  oltre 60 anni. Le previsioni di ANAP pensionati: “Un invecchiamento progressivo spesso affiancato da problematiche cognitive: sempre più necessari percorsi di sostegno”.

 

di Siro Zani

 

Nel 2050 la popolazione della Sardegna passerà dagli attuali 1.658.138 abitanti a 1.365.896. In questo stesso arco di tempo, gli over 65 passeranno dai 366.681 di oggi a oltre 553.070 mila (incidendo per il 40,5% del totale). L’aumento sarà di circa 186.389 mila unità. In base

a queste previsioni demografiche, elaborate dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna sui più recenti dati Istat, l’età media nell’Isola si alzerà, portandosi da 46 anni ai 54,1 anni, contro una

media italiana (prevista) di 50,1 anni.

 

A oggi la nostra regione, con circa 46 anni, registra una delle età medie più alte in Italia (a livello nazionale è di 44,7 anni): la prima è la Liguria con 48,7, seguita da Friuli-Venezia Giulia (46,9

anni) e Toscana (46,5 anni). Quella più “giovane” è la Campania, con 42,1 anni di media. Su un totale di oltre un milione e 600 mila abitanti, gli over 65 sardi incidono per il 22,1%, quasi in linea con la media nazionale di 22,0%.

 

Età media: A livello provinciale, l’età media più alta la troviamo a Carbonia-Iglesias e a Oristano con 47,2 anni; segue il Medio Campidano con 46,5 e Nuoro con 45,7. A livello nazionale la provincia più

vecchia è quella di Savona con 48,8 anni di media seguita da Genova (48,6 anni). Vengono poi Trieste (48,6 anni), Ferrara (48,5 anni), Biella (48,4 anni), Alessandria, Imperia e La Spezia, tutte con 48,2 anni.

 

Over 65: Classifica rispettata anche per gli “anziani”. La provincia con più over 65 è Oristano, con il 24,8% di anziani equivalenti a 40.134 persone. Segue sempre Carbonia-Iglesias con il 23,8% (30.252 anziani) e il Medio Campidano con il 23,4% (23.449 anziani). A livello nazionale comanda sempre Savona (28,7%), seguita da Trieste (28,6%) e

Genova (28,4%).

 

“I dati ci mostrano una situazione di progressivo invecchiamento della popolazione sarda – commenta Paola Montis, Presidente ANAP Pensionati Confartigianato Sardegna – accompagnata anche da una crescita dell’incidenza delle demenze senili e delle disabilità”. “Per questo –

continua la Montis – è sempre più necessario sostenere e accompagnare, attraverso percorsi studiati ad hoc, non solo coloro che sono affetti in prima persona da disturbi cognitivi, ma anche chi si occupa quotidianamente della loro assistenza, a partire dai familiari”.

 

I dati del Ministero della Salute riportati dalla Corte dei Conti (gli ultimi disponibili sono relativi al 2015) permettono un approfondimento sull’assistenza territoriale agli anziani: in

Sardegna, ogni mille abitanti, si contano 0,43 posti equivalenti residenziali in strutture che erogano assistenza ai disabili.

 

I posti equivalenti semiresidenziali in strutture che erogano assistenza ai disabili sono in media 0,25 ogni mille residenti sardi (tredicesimo posto in classifica).

 

Il tasso di mortalità nazionale per malattie del sistema nervoso e disturbi psichici e comportamentali è di 25,8 ogni 10.000 abitanti mentre in Sardegna (18estima in Italia) la media è di 29,6 ogni 10mila abitanti, con i valori più alti in Valle d’Aosta (39,4/10.000 ab.), Liguria (30,3/10.000 ab.) e Veneto (30,2/10.000 ab.).

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