A proposito della miniera di San Leone

Un patrimonio da conoscere e valorizzare

In relazione alla delibera che sarà presentata nel Consiglio comunale di Capoterra per la quale esprimiamo un apprezzamento e piena approvazione si segnala che da anni l’ Associazione Amici di Sardegna, spesso in francescana solitudine, ha cercato di far conoscere questo sito e la sua storia. In questa azione sono state coinvolte scuole di vario ordine e grado, numerose associazioni e tanti cittadini che hanno aderito alle passeggiate culturali spesso organizzate in collaborazione con la buonanima del Rag Corda titolare della Kovisar, società proprietaria dell’area mineraria, con la Pro loco di Assemini, con il WWF di Monte Arcosu e con il CSV Sardegna Solidale. Infatti spesso l’Associazione abbinava la conoscenza della miniera con la visita dell’Oasi di Monte Arcosu, all’area archeologica di Maramura e al compendio lagunare di Capoterra e di Assemini.

A nostro avviso è necessario ripensare  una corretta valorizzazione di territori attraverso la diversificazione e l’implementazione dell’offerta turistica e di fruizione culturale e escursionistica con il massimo coinvolgimento delle popolazioni

Un esempio è stato quello realizzato nell’oasi del WWF dove, nell’ambito del progetto Ambiente Società e territorio: officina di futuro, finanziato al WWF dalla Fondazione con il Sud, Amici di Sardegna ha realizzato una serie di percorsi con pannelli illustrativi in chiave antropologia e storica.

Per questo sarebbe opportuno che tutte le amministrazioni interessate, le associazioni che operano nel territorio e tutti gli attori anche privati si mettessero attorno a un tavolo e concertassero un piano operativo per il recupero e valorizzazione dell’intera area, senza trascurare il problema della sicurezza e accessibilità dei percorsi riferiti sia alla Provinciale n. 1, che ai sentieri, camminamenti e gallerie che nel loro complesso vanno ben oltre i 300 kilometri.

Fra le priorità che sono emerse oltre alla sistemazione delle Strada Provinciale n. 1 si ritiene che sia urgente recuperare la prima stazione ferroviaria della Sardegna che si trova proprio all’interno della Miniera, la cui linea ferroviaria collegava la miniera di San Leone con il pontile di Maramura e lo stabile della direzione che ospitò il Principe Umberto di Savoia  che il 20 novembre del 1862 inaugurò  la prima ferrovia Ferrovia della Sardegna, così come appare urgente recuperare le strutture destinate all’ospitalità sia degli operai che dei tecnici, strutture che ben potrebbe accogliere turisti e visitatori in un prossimo quanto auspicabile futuro.

Ecco cosa resta della prima stazione ferroviaria della Sardegna

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