Cna: “la Sardegna ha speso poco più del 20% delle risorse comunitarie a disposizione (POR FESR 2014-2020)

La Regione Sardegna ha speso finora poco più del 20% delle risorse in dotazione con una spesa certificata del 17% (nel vecchio ciclo programmatorio nello stesso periodo la spesa certificata era stata del 26% della dotazione complessiva)

di Alessio Atzeni 

Alla fine del 2018 risultano impegnati 386 milioni di cui 191 effettivamente spesi con una spesa certificata di 161 milioni (l’obiettivo minimo fissato era di 141 milioni)

Nella attuale programmazione la Sardegna, considerata tra le regioni “in transizione”, ha a disposizione 688 milioni (465 dal Por Fesr e 222 dal Por Fse) contro i 972 del ciclo passato: 284 in meno

Al 30 giugno 2018 i progetti monitorati in Sardegna sono poco più di 4.300, il 33% di questi risulta concluso, percentuale assai più elevata delle altre grandi regioni meridionali che si collocano tra l’11 e il 19%

Il costo pubblico complessivo di questi progetti risulta di quasi 3 miliardi ma per oltre l’83% risulta ancora in corso e per il 17% si riferisce a progetti non iniziati

Nella precedente programmazione la Sardegna si era dimostrata una delle regioni più virtuose, registrando nella seconda parte del settennio una accelerazione di spesa maggiore di tutte le altre regioni italiane

Piras e Porcu (CNA): La realizzazione dei progetti della nuova programmazione renderà necessario nei prossimi anni – come nel precedente settennio – un rush finale per un pieno utilizzo delle risorse

Mancano solo due anni alla chiusura della programmazione comunitaria POR FESR 2014-2020 e la Sardegna ha speso poco più del 20% delle risorse a disposizione con una spesa effettivamente certificata che supera di poco il 17%. E’ quanto si evince dall’ultimo report del Centro studi della Cna Sardegna che analizza la spesa dei fonti comunitari da parte della Regione sarda comparando l’attuale programmazione a quella relativa al ciclo 2007-2013. In base al report – che analizza i dati (aggiornati al 7 gennaio 2019) presenti nella sezione dedicata alla programmazione europea del sito della Regione sarda – alla fine del 2018 risultano impegnati 386 milioni di cui soltanto 191 effettivamente spesi. A tale data la spesa certificata ammonta a 161 milioni, un dato che rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo minimo di spesa per il 2018, fissato in 141 milioni, ma questo risultato è molto più basso di quello relativo al ciclo di programmazione precedente. Nel vecchio ciclo programmatorio, che ha visto assegnata la totalità delle risorse disponibili, al 31 dicembre 2011 la spesa certificata relativa a progetti FESR era stata pari al 26% della dotazione complessiva.

Il POR FESR Sardegna 2014-2020. Dotazione e risorse –Quadro al 7 gennaio 2019 (Importi in milioni)

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati Regione Sardegna

Il POR FESR Sardegna 2014-2020. Dotazione e risorse spese –Quadro al 7 gennaio 2019

 

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati Regione Sardegna


Anche se l’obiettivo minimo per il 2018 è stato centrato – ammoniscono Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – la realizzazione dei progetti (FESR) della nuova programmazione sembra procedere ad un ritmo più lento della precedente. Per questo sarà necessario anche nei prossimi anni un rush finale per un pieno utilizzo delle risorse UE. Confidiamo – continuano Piras e Porcu – in una forte accelerazione della spesa e nella capacità, già dimostrata dalla Sardegna nel precedente ciclo di programmazione, di colmare i ritardi iniziali attestandosi tra le regioni più virtuose nella spesa dei fondi comunitari nella seconda parte del settennio. Tutto ciò mette in evidenza una modalità, forse non solo italiana ma che certo caratterizza il nostro Paese, di una corsa finale per raggiungere l’obiettivo ed evitare il disimpegno delle risorse, in molti casi vitali, messe a disposizione dalla UE. I dati disponibili per una valutazione del nuovo ciclo programmatorio sembrano confermare questa modalità, non certo virtuosa, ma che pare in qualche modoinsita nell’impalcatura assai complessa e ridondante dei meccanismi che regolano l’utilizzo delle risorse comunitarie”.

Il report della Cna

L’ultimo aggiornamento sulla spesa certificata relativa ai progetti della programmazione UE 2007-2013 rileva un totale assorbimento delle risorse assegnate. Al 31 marzo 2017, ultima data utile per la certificazione dei pagamenti effettuati dalle amministrazioni titolari di programmi operativi del ciclo UE 2007-2013, la spesa certificata per progetti relativi ai due programmi FESR e FSE ammonta a 46,2 miliardi, a fronte di risorse programmate per i due fondi obiettivi Convergenza e Competitività

pari a 45,8 miliardi. Ovvero risultano certificati pagamenti “in eccesso” rispetto alla dotazione della UE.

Considerando la spesa certificata riferita a progetti di cui ai programmi regionali FSE e FESR, al 31 marzo 2017 le autorità dei programmi operativi regionali hanno certificato il 104% del totale, quota che scende al 101% comprendendo anche i programmi interregionali. A livello di singole regioni, Toscana ed Emilia Romagna sono le più virtuose, ma si collocano nelle primissime posizioni anche la Puglia e la Sardegna, entrambe prima del Piemonte. Fanalino di coda la Sicilia e, a sorpresa, anche il Trentino Alto Adige, sebbene su livelli di spesa assai più contenuti rispetto alle regioni meridionali, dove le risorse UE hanno un ruolo fondamentale per rilanciare l’economia e sostenere lo sviluppo del territorio.

Fondi strutturali 2007-2013 – Spesa certificata al 31 marzo 2017

 

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica 

L’accelerazione del processo di spesa e certificazione dei fondi UE è stata sicuramente agevolata dalla fissazione di precisi target di impegno e di spesa certificata da parte della Commissione europea e soprattutto dall’introduzione di una sanzione finanziaria (rimodulazione delle risorse in favore di altri programmi) in caso di mancato raggiungimento degli stessi.

Basta ricordare che la spesa certificata per progetti in Sardegna riferita ai programmi FESR e FES era pari a 1.623 milioni alla fine del 2015, ovvero il 79,7% della dotazione complessiva. Nei due anni e tre mesi successivi l’incremento è stato del 32% portando la spesa certificata a 2,143 miliardi di euro, ovvero il 5,3% in più rispetto alla dotazione complessiva del vecchio ciclo di programmazione, pari a 2,036 miliardi, di cui 972 milioni finanziati da fondi UE. Una crescita assai più veloce rispetto a quella registrata in media da tutte le regioni, pari al 26% nello stesso periodo

La programmazione 2014-2020

La programmazione comunitaria 2014-2020 assegna alla Sardegna (oggi inserita nella categoria delle regioni “in transizione”) risorse di poco inferiori a 700 milioni (465 milioni dal POR FESR e 222 milioni dal POR FSE): un ammontare complessivo inferiore rispetto alla vecchia programmazione (688 milioni dalla UE, contro i 972 della passata programmazione: 284 milioni in meno, praticamente un anno di risorse ai ritmi della vecchia programmazione.

Nuova e vecchia programmazione – Fondi programmi strutturali per la Sardegna a confronto – milioni di euro

2007-2013 2014-2020
TOTALE RISORSE UE TOTALE RISORSE UE
FESR 1.361 681 931 465
FSE 675 292 445 222
Totale 2.036 972 1.376 688

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su Regione Sardegna 

Guardando ai dati disponibili sullo stato di avanzamento dei progetti a due anni dalla chiusura dell’attuale settennato, lo scenario di ritardo torna a delinearsi.

In base ai dati di sintesi presentati sul sito opencoesione aggiornati al 30 giugno 2018, i progetti monitorati in Sardegna sono poco più di 4.300 e solo il 33% di questi risulta concluso, a fronte di un dato medio nazionale attestato sul 44% (su cui incide il dato registrato dalla Lombardia superiore al 70%).

I progetti monitorati della programmazione 2014-2020 – Numero progetti e costo per stato di avanzamento al 30 giugno 2018

  SARDEGNA* ITALIA**
  Progetti monitorati Costo pubblico monitorato 1 Pagamento pubblico monitorato 2 Progetti monitorati Costo pubblico monitorato Pagamento pubblico monitorato
Totale programmazione * 4.378 2.978.537.653 624.650.791 174.540 29.714.428.365 5.195.558.109
Conclusi 33% 0% 0% 44% 3% 19%
Liquidati 10% 0% 2% 7% 2% 14%
In corso 46% 83% 96% 40% 73% 67%
Non avviati 11% 17% 0% 9% 21% 0%

Fonte: elaborazione Cresme su dati Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica 

* Comprende i programmi POR FESR e POR FSE, il Programma Regionale di Attuazione (PRA) FSC Sardegna, il Piano Stralcio Aree Metropolitane Regione Sardegna, il Programma Obiettivi di Servizio Regione Sardegna e il Programma PAC Sardegna.

** Comprende i programmi UE FESR, UE FSE, UE FESR, UE FEASR, i programmi FSC e i programmi PAC, Nei dati presentatati, aggiornati al 30/06/2018 non sono presenti i dati di monitoraggio dei progetti provenienti dai seguenti Programmi Operativi: PON Inclusione, PON Sistemi di politiche attive per l’occupazione, PON Iniziativa Occupazione Giovani, PO FEASR Rete Rurale, PO FEASR Sviluppo Rurale, oltre al PO FEAMP Affari Marittimi e Pesca. Non sono inoltre presenti i Programmi di Sviluppo Rurale ad eccezione del PSR FEASR Toscana, PSR FEASR Campania e del PSR FEASR Lazio.

[1] Il costo pubblico di un progetto è il finanziamento totale pubblico al netto delle economie, ovvero le minori spese rispetto a quanto preventivato.

2 Nei pagamenti sono compresi anche i recuperi, cioè i movimenti di segno opposto ai pagamenti che costituiscono la restituzione di somme precedentemente erogate.

In termini economici il costo pubblico dei progetti monitorati – ovvero il valore del finanziamento pubblico totale  (risorse comunitarie e nazionali specificatamente destinate alla coesione, nonché risorse ordinarie pubbliche stanziate da Comuni, Province, Regioni per cui ciascun progetto finanziato in ambito di politiche di coesione può fare da volano), al netto delle economie finanziarie maturate (economie maturate in fase di gara, o in corso d’opera o minore spese finali) – risulta di poco inferiore a 3 miliardi, ma per ben l’83% risulta ancora in corso e per il 17% riferito a progetti non ancora avviati.

Nella media italiana il 5% del “costo pubblico” si riferisce a progetti conclusi o liquidati e la quota di quelli ancora in corso scende al 73%, mentre risulta più alta in Sardegna la percentuale di valore economico ascrivibile a progetti non ancora avviati.

Il confronto con le altre regioni della penisola colloca la Sardegna in una situazione intermedia. La Toscana, regione più virtuosa del precedente ciclo, è caratterizzata da una quota del numero di progetti monitorati conclusi al 30 giugno 2018 pari al 38%. Stessa percentuale per il Piemonte, un dato inferiore alla media nazionale, ma superiore al dato registrato in Sardegna, che a sua volta supera in maniera importante quello registrato nelle altre tre grandi regioni meridionali, Sicilia, Campania e Calabria, dove oscilla tra l’11% della Sicilia e il 19% della Calabria. Territori che anche nel precedente ciclo hanno mostrato una capacità di assorbimento dei fondi meno efficace rispetto ai progetti sardi.

Guardando al dato economico, le divergenze territoriali sono anche più importanti. In Piemonte il 22% del costo pubblico dei progetti risulta concluso alla data dell’ultimo monitoraggio disponibile. Un risultato eccezionale, se si considera che nella media nazionale è pari al 3% e al 4% nella “virtuosa” Toscana. In Sicilia, insieme alla Sardegna, tale quota è ferma allo 0%, e non supera l’1% in Campania e Calabria.

Del costo pubblico relativo ai 4.400 progetti monitorati in Sardegna, la quota principale delle risorse riguarda progetti infrastrutturali (quasi 1,6 miliardi dei quasi 3 miliardi complessivi, riferiti a poco più di 600 interventi). Seguono i conferimenti di capitale (poco meno di 730 milioni); quasi 430 milioni per l’acquisto di beni e servizi, 167 milioni sotto forma di contributi a persone e poco meno di 110 incentivi alle imprese.

I progetti monitorati della programmazione 2014-2020 in Sardegna – Costo pubblico monitorato per ambiti di intervento al 30 giugno 2018 – Importi in milioni

 

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica 

Considerando che nella media dell’ultimo decennio la spesa per opere pubbliche nell’isola è stata pari a 1,5 miliardi l’anno, è evidente il ruolo strategico dei progetti finanziati in ambito di politiche di coesione, sia con risorse UE che con altre risorse pubbliche. Il costo pubblico pari a 1,5 miliardi dei 609 progetti monitorati è destinato a crescere nei prossimi anni, basti pensare che nella vecchia programmazione i progetti infrastrutturali monitorati al 30 giugno 2018 sono più di 2.000 e il relativo costo pubblico superiore a 3 miliardi.

I principali progetti infrastrutturali e di opere pubbliche della programmazione 2014-2020 monitorati –Importi in milioni

  Costo pubblico Finanziamento pubblico Inizio progetto previsto Avvio lavori previsto 01/07/20 02/03/20 01/10/19 Fine lavori prevista Stato intervento  
UE Stato FSC Regione FSC Altro pubblico Territorio
Mobilità su ferro – integrazione contratto RFI – interventi per rendere concorrenziale il trasferimento Cagliari/Sassari/Olbia con la mobilità su gomma – varianti di tracciato di Bauladu e Bonorva-Torralba 223 174 49 01/06/17 02/01/20 31/12/24 In corso Bauladu e altri  
Completamento interventi presso il complesso ospedaliero della AOU di Sassari. Messa a norma e accorpamento dell’ospedale SS. annunziata al complesso ospedaliero dell’azienda ospedaliero-universitaria 100 100 02/04/17 01/01/19 31/03/23 Non avviato Sassari  
Completamento interventi presso presidi ospedalieri della AOU di Cagliari, finalizzati all’accorpamento di tutti i servizi sanitari e amministrativi attualmente dislocati nel territorio di Cagliari 70 70 01/12/16 01/01/19 30/12/22 In corso Monserrato  
Piastra tecnologica per l’emergenza-urgenza – P.O. S. Michele 65 25 40 02/05/17 01/01/20 31/10/24 Non avviato Cagliari  
Completamento itinerario Cagliari-Pula SS195 collegamento con la SS 130 e aeroporto di Cagliari Elmas 61 61 31/12/16 01/06/20 31/12/19 In corso Assemini e altri  
SS127 – Completamento circonvallazione di Tempio 60 60 31/12/16 01/01/19 31/12/19 In corso Calangianus e altri  
Opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia. Rio Seligheddu lotto 4 59,5 39 20,5 30/01/20 20/06/16 31/12/22 Non avviato Olbia  
Interconnessione sistemi idrici: collegamento tirso – Flumendosa 4° lotto. collegamento Sulcis-Iglesiente 59 59 22/04/15 20/06/16 31/07/20 In corso Prov. Carbonia-Iglesias  
SS130 interventi di completamento ed adeguamento svincoli tratta Cagliari-Decimomannu 50 50 31/12/16 20/06/16 31/12/19 In corso Assemini e altri  
Revamping del termovalorizzatore di Macomer 42,2 38,1 4,1 01/02/10 20/06/16 06/11/18 In corso    

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica 

Tra i più grandi dieci progetti infrastrutturali monitorati in Sardegna relativamente al ciclo programmatorio 2014-2020, il finanziamento pubblico proviene in gran parte da fondi statali a valere su programmi FSC, cofinanziati in cinque casi da risorse regionali, e nel caso del più grande progetto, quello per potenziare la mobilità ferroviaria grazie alle varianti di Bauladu e Bonorva-Torralba, da altre risorse pubbliche.

Lo stato di avanzamento, che come descritto dai dati di sintesi procede a rilento, per i dieci grandi progetti prevede un termine di ultimazione dei lavori che si estende almeno fino al 2024, ma è plausibile uno slittamento in avanti rispetto ai termini previsti. Ne è un esempio il caso dell’impianto di trattamento rifiuti di Macomer, che in base alle previsioni doveva essere concluso entro lo scorso mese di novembre, ma che, anche a motivo di una sentenza del TAR che aveva bloccato i lavori, potrebbe superare di almeno un anno il termine previsto.

Per eventuali informazioni e/o chiarimenti chiamare il segretario regionale della CNA Francesco Porcu al 338 65 21 788

Commenta!