“Cyber Challenge”: c’è anche Cagliari

Di Paolo Piu

Dopo aver superato un programma di addestramento nel campo della sicurezza informatica, della durata di 3 mesi per giovani talenti, tutti tra i 16 e i 23 anni, quattro studenti sardi, Francesco Meloni, Matteo Cornacchia, Lorenzo Pisu della facoltà di ingegneria e Daniele Pusceddu, alunno dell’industriale “Scano”, coordinati dal Professor Giorgio Giacinto e coordinati dal Dottor Davide Maiorca della stessa facoltà, sono stati individuati per il “Cyber Challenge”, un progetto a cui hanno partecipato tremila studenti provenienti da 18 diverse università italiane. I quattro studenti selezionati si sono recati alla scuola dell’esercito “Stelmilit” a Chiavari, dove le 18 squadre si sono sfidate su tecniche di attacco e difesa sulla sicurezza informatica. All’evento finale era presente anche il Ministro della Difesa Trenta e l’onorevole Tofalo, sottosegretario di Stato alla Difesa con delega alla Cyber Security.

Sentiamo i commenti degli studenti, che sono stati i primi in Sardegna a partecipare a questo progetto: “È stata un’esperienza molto costruttiva. In poco tempo abbiamo costruito un’infrastruttura di attacco informatico contro le squadre avversarie, raggiungendo un buon risultato nei 3 giorni della competizione e ottenendo una grande soddisfazione sia a livello personale che professionale.” “Il confronto tra squadre diverse, caratterizzate da una maggior esperienza nel settore e da una notevole differenza di età tra i partecipanti, è stato molto positivo.” “La competizione è stata presentata come un gioco con simulazioni di rapidi attacchi e di difesa, ed è stata divertente e piacevole. È stato bello socializzare anche con gli altri partecipanti.” “È stata un’opportunità di crescita molto importante per gli studenti delle superiori, perché hanno potuto apprendere e realizzare cose che a scuola non sono state trattate” ha aggiunto il Dottor Maiorca. “Questa esperienza ha favorito anche lo sviluppo di nuove conoscenze e apprendimenti. Alcuni aspetti della sicurezza informatica analizzati in questo percorso non vengono trattati neanche nei corsi universitari. Inoltre è in grado di offrire delle opportunità lavorative in futuro”, ha concluso uno degli studenti. Questo progetto ha riscosso un grande entusiasmo da parte dei ragazzi coinvolti e verrà riproposto anche l’anno prossimo, sicuramente con un numero maggiore di partecipanti. Il fine ultimo è quello di individuare e formare persone esperte e specializzate anche nel nostro Paese nella difesa dagli attacchi informatici e non solo visto che un attacco di questo tipo può essere utilizzato anche come arma per distruggere centrali nucleari, impianti missilistici e altri obiettivi sia civili che militari. In qualche modo già preannuncia gli aspetti della guerra del futuro, basata più sull’impiego della tecnologia informatica che sugli scontri sul campo di battaglia.

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