Farsi tirare per la giacca

di Roberto Copparoni

Il drammatico conflitto che è alle porte dell’Europa ci coinvolge ogni giorno di più. Oramai essere a favore o contro una delle parti è diventato quasi un obbligo.

Molti dei media e social locali fanno questo genere di politica favorendo solo contrapposizioni e/o prevaricazioni.

Basta andare sui social per leggere e capire.

Alcuni sono a favore di Putin Presidente della Russia altri sono a favore di Zelens’kyj Presidente dell’Ucraina. Poi ci sono i vari distinguo con una significativa fetta di indifferenti.

Da una parte russi che condividono la causa Ucraina e dall’altre Ucraini (per la verità a mio avviso in numero assai inferiore e limitati solo in alcune aree del Paese) che condividono la causa russa. Stando ai numeri però va detto che la maggior parte della pubblica opinione locale e europea è a favore dell’Ucraina.

Peraltro molti di questi interventi sembrano abbiano fatto perdere il buon senso alle persone che intervengono sul tema.

Che si tratti di guerra vera e propria lo sanno anche i muri, nonostante Putin continui a parlare di Operazione Militare speciale.

Guerra il cui inizio è stato provocato dalla Russia, per quanto se ne possa dire.

Le provocazioni di cui parlano i russi che a loro dire avrebbero di fatto legittimato questa invasione sono state dal mio personale punto di vista solo un pretesto, quasi una giustificazione.

Anche noi sardi e anche tutti gli italiani veniamo costantemente invitati a sposare una causa o l’altra come è accaduto nel corso di centinaia di programmi televisivi e/o manifestazioni che si tengono in tutte le piazze, dove con il desiderio di favorire la pace e il dialogo fra culture e popoli, spuntano come funghi bandiere nazionaliste che nulla hanno a che vedere con la pace fra i popoli. Da qui poi le accuse e le polemiche per chi ha iniziato per primo e allora si cercano mille sponde possibili per strappare un consenso pro o contro una delle due cause o delle fazioni. Tutto questo con il puntuale coinvolgimento degli organizzatori delle manifestazioni per finire perfino a essere accusati di parteggiare per l’una o l’altra parte. E così oltre ad apparire la bandiera Ucraina sbuca la bandiera con i colori rosso e nero e con lo stemma di Pravyi Sektor “settore destro”, movimento politico e organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra, ultranazionalista che ha sostenuto nel 2014 il ribaltamento del Governo del proprio Paese, in funzione anti-russa.

E Dall’altra parte oltre alla Bandiera Russa compare quella della “Grande Russia” quella degli Zar tanto cara a Putin.

Affermare che i colori e i simboli delle bandiere ultranziste che oggi appaiono siano simboli storici legate a culture che nulla hanno a che fare con la violenza, ci sembra una argomentazione assai debole. Infatti se accettassimo questa interpretazione potremmo dire che anche la svastica nazista o il fascio littorio e l’aquila pretoriana siano simboli di pace e tolleranza che si riportano alle civiltà del passato che, a dire il vero, tanto pacifiche non erano?

In alcune località è anche comparsa la bandiera dei tatari, discendenti di Gensis Khan, comunità nazionale turcofona e musulmana che vive almeno da oltre v secoli sulla costa settentrionale del Mar Nero e, nello specifico, nella penisola della Crimea. Questa comunità da oltre un secolo è repressa, perché rifiuta strenuamente l’occupazione russa del proprio territorio.

Ma lo scenario si complica perché vengono fuori tante altre bandiere di cui poco si conosce come la Bandiera del Gruppo Wagner, miliari mercenari che fino a pochi giorni fa combattevano per la Russia e che ora  hanno minacciato di combattere contro i vertici militari dei loro ex datori di lavoro, trascurando forse il fronte Ucraino.

Sono apparse anche altre bandiere quelle delle Repubbliche filorusse della regione del Donbass con le sue città simbolo Luhansk e Donetsk e della città di Charkiv e del suo omonimo distretto.

Insomma ci sarebbe da scrivere per giorni e chissà quali altre bandiere verranno fuori.

Sarebbe bello se le parti anziché litigare su chi ha iniziato per primo si mettessero d’accordo su come cessare immediatamente le ostilità

A questo proposito mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano i lettori.

Dite la vostra, vi aspetto…

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