La giornata della memoria: Insegnare a ricordare

Nell’aula magna del Liceo Eleonora d’Arborea a Cagliari un incontro in occasione della giornata della memoria

di Antonio Tore

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Società Dante Alighieri – Comitato di Cagliari, l’Associazione Memoriale Sardo della Shoa e la Scuola Internazionale Yad Vashem di Gerusalemme hanno organizzato presso l’aula magna del Liceo Eleonora d’Arborea un incontro in occasione della giornata della memoria
Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz e liberarono i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz-Birkenau, scoprirono e svelarono al mondo intero il più atroce orrore della storia dell’umanità: la Shoah. Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei.

Antonio Piredda, Preside del Liceo Eleonora d’Arborea, ha aperto i lavori del convegno ricordando l’impegno di insegnanti e alunni nella preparazione dell’evento, a cui ha contribuito anche il Liceo Classico Dettori.
Il Prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, ha riportato il racconto di Liliana Segre la quale, all’età di 8 anni, fu espulsa dalla scuola in quanto di famiglia ebrea e, il 30 gennaio 1944, fu trasportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove fu separata dal padre che non vide mai più. Fu liberata il 1 maggio 1945 ed è una degli unici 25 bambini sopravvisuti.
E’ poi intervenuto Francesco Feliziani, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, il quale ha affermato che la scuola deve insegnare non solo a dimenticare gli orrori delle guerre, ma ricordare che il sacrificio di milioni di persone ha permesso la conquista di un regime democratico e, quindi, ciò che è stato ottenuto va difeso tutti i giorni.
Elena Piga Carboni, Presidente del Comitato “Dante Alighieri” ha evidenziato come sia necessario non solo tutelare e valorizzare la lingua italiana, ma, con i mutamenti avvenuti negli ultimi anni, sia necessario trasmettere il suo valore anche ai migranti arrivati nella nostra terra.
Alessandra Carbognin ha esposto il pensiero di Erich Hermann Wilhelm Voegelin, soprattutto chiedendosi e cercando darsi una risposta, come sia stato possibile che i tedeschi, davanti ad Hitler, abbandonarono la propria intelligenza, soprattutto politica e il proprio rapporto con la realtà. Mancò, nelle persone, il senso di “colpa” sia collettivo che individuale, perché al suo posto c’era la responsabilità. Bisogna essere consapevoli che, una volta accettata la situazione, non era più possibile tornare indietro. In sostanza, Hitler potè somministrare il male attraverso la burocratizzazione.
Alessandro Matta, dell’Associazione Memoriale Sardo della Shoa chiede “più storia e meno memoria”, cioè conoscenza continua e non limitata ad una giornata all’anno.
Yiftach Ashkenazay, rappresentante della Scuola Internazionale Yad Vashem, ricorda che la Scuola ha lo scopo di potenziare gli educatori con strumenti pedagogici e metodi didattici per insegnare l’Olocausto.
E’ intervenuto, in seguito, il Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda il quale ha svolto un escursus sugli avvenimenti storici, evidenziando come la libertà debba essere sempre tutelata e che un uomo forte al comando non ha mai fatto bene a nessuno. Ha invitato, inoltre, ad esorcizzare le paure verso i diversi, causate anche da generalizzazioni che non corrispondono alla realtà.
Ha concluso i lavori il Preside del Liceo Classico Dettori, Roberto Pianta che ha ribadito la necessità della difesa inestimabile della democrazia.
La mattinata si è conclusa con la proiezione di un cortometraggio, preparato da docenti ed alunni dell’Istituto Comprensivo Su Planu, sul tema della giornata.

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