Lavoro e diritto allo studio i nodi critici della Finanziaria 2017

Lo sostiene il segretario generale della Cgil Michele Carrus che, stamattina, ha chiesto alla Commissione regionale Bilancio di intervenire su queste due direttrici

redazione

“Al di là dell’impostazione complessiva, nel solco della programmazione unitaria, non intravedo quel salto di qualità indispensabile sugli interventi di politica del lavoro” – ha detto Michele Carrus aggiungendo che “le misure sono sempre le stesse nonostante risultati insoddisfacenti, mentre capita che risorse affidate dall’assessorato del Lavoro ad altri enti poi finiscano sprecate in consulenze”. Il segretario ha poi aggiunto che “ciò stride pesantemente con la situazione di grave disagio diffuso: sembra che la soluzione ai problemi occupazionali sia affidata quasi unicamente a un’ipotetica ripresa che però, se c’è, è debolissima”. In riferimento alle entrate, Carrus ha infatti rilevato che la manovra si basa su una previsione di crescita ottimistica che il sindacato teme sovrastimata. Per rilanciare il lavoro, “servirebbero investimenti pubblici in cantieri che si aprano con procedure semplificate e misure di premialità o condizionalità per chi impiega prima di tutto lavoratori del bacino territoriale fuoriusciti ormai dagli ammortizzatori sociali. Servono inoltre nuove misure mirate per le aree deboli, i giovani, le donne”.

Sul fronte del diritto allo studio la Cgil ha apprezzato che già l’anno scorso siano state coperte tutte le domande di borse di studio assegnate, ma chiede un aumento degli assegni che oggi sono ancora circa la metà di quel che ricevono gli studenti delle altre regioni. E ancora, il segretario Cgil ha chiesto più fondi per gli specializzandi di medicina e, in generale, per le università e la ricerca sarde, che subiscono pesantemente la riduzione dei finanziamenti nazionali. “Sono misure che si possono realizzare con i 25 milioni di euro disponibili in questa Finanziaria e ancora non programmati di cui ci ha parlato l’assessore Paci”. Oltre a questo, Carrus ha sottolineato la necessità di investire di più sulla mobilità studentesca e sulla realizzazione di nuovi alloggi per gli studenti fuori sede, e di riservare risorse per la riforma del diritto allo studio.

In riferimento alla spesa sanitaria, secondo la Cgil sarebbe auspicabile una rimodulazione dell’Irap che grava sulle aziende sanitarie, con l’obiettivo di ridurre il disavanzo ed evitare che si scarichi invece due volte sulla collettività. Insieme a questo, è certamente indispensabile portare avanti la rivendicazione verso lo Stato per recuperate quote di risorse importanti, quanto meno riducendo il grave peso degli accantonamenti, visto che risultiamo tuttora esclusi dal riparto dei fondi nazionali per nuovi farmaci e servizi. “Occorre però realizzare la riforma sanitaria strutturale avviata – ha detto il segretario Cgil – portando a compimento il ridisegno della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”. Va inoltre attenuato il gravame Irap sui conti degli enti locali perché possano così avere più risorse per il welfare locale.

Carrus ha poi richiamato l’attenzione sulle politiche sociali: “Le risorse non sono poche ma la spesa va riqualificata, in particolare ripensando i servizi per l’infanzia, per i giovani e per la non autosufficienza”. In riferimento al Reis e al Sia, il segretario ha chiesto che vengano definite al più presto linee guida utili a coordinare gli interventi nazionali e regionali con l’attività sul campo degli enti locali”.

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