Metropolitana: le parole di Zedda sollevano interrogativi e dubbi

Dopo le perplessità del sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana, si aggiunge la replica del Presidente dell’Arst, Chicco Porcu. A Zedda si aggiungono le richieste di chiarimenti alla Regione da parte di Cossa (Riformatori), del sindaco di Quartucciu, Pietro Pisu e di Italo Meloni, ingegnere, esperto di trasporti

di Antonio Tore

 

A margine della partecipazione al convegno organizzato da “Campo Progressista Sardegna” a Cagliari, Zedda ha sostenuto, praticamente, che la metropolitana di superficie “è il più grande progetto di speculazione edilizia in corso a Cagliari”.

“L’ho già detto al presidente della Regione, Francesco Pigliaru: il percorso della Metropolitana di superficie deve passare dove abitano le persone, altrimenti si causa un dissesto idrogeologico. Non è un progetto di trasporto di persone, per collegare Quartu a Cagliari, ma è un progetto funzionale al fatto che un domani lì si potrà costruire”.

Zedda ha, poi, concluso che, a suo parere, la gestione funzionale delle linee metro dovrebbe essere in capo al Ctm e non all’Arst.

A Zedda si sono uniti il Sindaco di Quartucciu, Pietro Pisu, che ha espresso le stesse perplessità, supportati dal parere tecnico di Italo Meloni, esperto in trasporti.

Non si è fatta attendere la replica del Presidente dell’Arst, Chicco Porcu, che ha cercato di smorzare i toni della polemica, ricordando, comunque, che tutte le decisioni erano state prese in sintonia con i Comuni interessati e, quindi, anche con il Comune di Cagliari e della Città Metropolitana, rappresentate da Massimo Zedda.

Anche la politica ha cominciato a far sentire la propria voce, con una annunciata interrogazione di Michele Cossa (Riformatori) alla Giunta guidata da Piagliaru: “La Giunta regionale deve dare chiarimenti immediati, spiegando nel dettaglio le valutazioni anche di carattere tecnico trasportistico che ne sono alla base – sottolinea Cossa -. Zedda è anche sindaco metropolitano, e tra le sue competenze c’è anche la mobilità. Si presume perciò che sia ben informato, e si pone le stesse domande che da tempo pongo anche io, senza avere mai avuto risposte chiare: perché sono stati scelti i tracciati sinora approvati? Sulla base di quali elementi oggettivi – a partire dalla effettiva domanda di trasporto – si è data priorità alla realizzazione di determinati progetti rispetto ad altri? Chi coordina le decisioni dei comuni coinvolti? A sentire Massimo Zedda ci sarebbe una sorta di regia occulta, che avrebbe quasi imposto quei tracciati alle amministrazioni comunali, che si sarebbero così trovate davanti a un prendere o lasciare. Una regia che non si è posta il problema di produrre enormi (addirittura dieci milioni di euro l’anno) perdite di esercizio ma solo quella di precostituire le condizioni per una immensa speculazione edilizia. ARST e Assessorato regionale dei Trasporti non hanno niente da dire su questo?”.

Sulla vicenda si attende, ora, la replica della Regione e, in particolare dell’assessore dei Trasporti Carlo Careddu

 

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