Moriconi (PD): accelerare i tempi per la metanizzazione in Sardegna

“L’assenza del metano in Sardegna comporta ricadute economiche e sociali pesantissime con maggiori costi per l’approvvigionamento energetico, stimati nel PEARS in circa 430 milioni annui”.

di Antonio Tore

Accelerare i tempi per l’immissione del metano nelle reti dei bacini di distribuzione isolana significa innanzitutto ridurre i costi energetici per le famiglie e gli operatori economici sardi, oltre che generare a favore delle imprese una maggiore capacità competitiva e produttiva.

Sul progetto di metanizzazione della Sardegna, però, l’impressione è che manchi una visione d’insieme e che il coacervo dei progetti avviati ad iter autorizzativo siano indicativi di una carenza nella definizione del modello di metanizzazione, della sua organicità strutturale e della sostenibilità degli interventi al momento ipotizzati”.

Lo dice Cesare Moriconi, Consigliere regionale PD che, insieme ai colleghi Pietro Cocco Francesco, Agus, Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino, Salvatore Demontis, Roberto Deriu, Daniela Forma e Rossella Pinna ha depositato un’interpellanza urgente all’indirizzo del Presidente della Regione e degli Assessori competenti in materia.

“Ad oggi, due sono i progetti presentati sul metanodotto principale, uno di SNAM e l’altro di SGI; due i procedimenti autorizzativi avviati e uno annunciato per la realizzazione di altrettanti depositi costieri di piccolo volume (SSLNG) su Oristano; altri due quelli annunciati su Porto Torres, uno dei quali di ENI, e uno su Cagliari, l’unico, quest’ultimo, che si configura come un terminale di stoccaggio e rigassificazione GNL, con infrastrutture in grado di garantire un bunkering point”.

“Ciò che non è chiaro – afferma Moriconi – è in quale sede stiano maturando alcune decisioni importanti dal valore politico e strategico rilevante per l’intera isola e che non possono per niente essere derubricate a valutazioni di tipo esclusivamente tecnico”.

“E’ il caso – precisa Moriconi – del dimensionamento del collegamento che dovrebbe fornire il metano all’area che da Capoterra si estende sino a Teulada, ivi compresa la zona industriale di Macchiareddu, dove operano imprese che da sole costituiscono almeno un quarto del fabbisogno energetico regionale. Su quella tratta, SNAM ha progettato una condotta da 6 pollici, appena in grado di soddisfare le utenze civili, escludendo quelle industriali (SARAS compresa) e, di fatto, vincolando le scelte tecnologiche conseguenti come quelle che riguardano la decisione di localizzazione del terminale di rigassificazione e il relativo bunker per lo stoccaggio del GNL.

“E’ possibile che ciò avvenga ad insaputa della Regione?” continua Moriconi – “Certo, il PEARS non stabilisce la localizzazione del terminale di rigassificazione, ma tale decisione non può prescindere da ponderate valutazioni di carattere politico, strategico, tecnico e di sostenibilità economica degli investimenti infrastrutturali e delle ricadute conseguenti, scelte che competono alla politica regionale”.

Nell’aggiornamento del 11 novembre 2017 è stato recepito nella SEN (Strategia Energetica Nazionale) l’annuncio del progetto di ENI per la localizzazione di una nave di stoccaggio di GNL permanentemente ormeggiata su Porto Torres: “si tratta di una semplice opzione di approvvigionamento? – si chiede Moriconi – oppure di qualcosa di più”.

“In Sardegna, per ragioni tecniche e anche di difficile sostenibilità economica, sarà praticamente impossibile ipotizzare un secondo terminale di rigassificazione” – continua Moriconi – “il che determinerà, per le stesse ragioni, la possibilità di realizzare un unico importante bunker per lo stoccaggio del GNL, in corrispondenza dello stesso terminale di rigassificazione”.

“Nel caso in cui tale scelta fosse su Porto Torres, – si chiede ancora Moriconi – quali sarebbero i vantaggi per la Sardegna e quali i punti di criticità? Il PEARS pone la questione importante della realizzazione in Sardegna di un Hub–GNL per il bunkeraggio marittimo, anche in relazione alle nuove legislazioni IMO”.

Tra l’altro, – prosegue Moriconi – Cagliari si trova a poche miglia dalle rotte Atlantico/Medio-Oriente e, inoltre, il Parlamento Europeo e il Consiglio UE hanno incluso i porti di Cagliari e Foxi (Sarroch) nel core network della rete di trasporto trans europea (TEN-T): “in relazione al modello di metanizzazione che si sta definendo, come valuta la Giunta tale opportunità?”

“Tenendo conto che per la conclusione dell’iter preliminare e la realizzazione della dorsale interna di trasporto occorrerebbero almeno altri 7 anni, non sfugge che un rigassificatore nell’area Cagliaritana– conclude Moriconi – andrebbe a soddisfare immediatamente più della metà del fabbisogno regionale con i benefici conseguenti facilmente immaginabili a vantaggio dell’intero sistema economico sardo”.

 

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