Regione, rafforzamento Sprar. 1.200 giovani impegnati nell’accoglienza migranti
La Regione consolida progetti per inclusione e integrazione. L’assessore Spanu: in via di rafforzamento il sistema SPRAR. 1.200 giovani sardi sono impegnati nel sistema dell’accoglienza dei migranti che arrivano in Sardegna
di Antonio Tore
Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi nella sala riunioni dell’assessorato a Cagliari.
Spanu, dopo aver ringraziato comuni, enti e associazioni che assicurano un’indispensabile supporto alle azioni di assistenza e integrazione, ha poi messo in evidenza che “il sistema dell’accoglienza dei migranti, sostenuto ogni anno da finanziamenti statali ed europei, genera positive ricadute nei territori. In questo settore infatti operano direttamente 1.200 giovani sardi, tra psicologi, mediatori culturali, assistenti sociali e amministrativi. C’è poi l’indotto rappresentato dalle aziende che svolgono attività e offrono servizi a sostegno dei Cas e del mondo dell’accoglienza”.
L’esponente della Giunta si è anche soffermato sul Centro di Permanenza per i rimpatri che “sarà operativo entro 8 mesi a Macomer e che verrà destinato ai migranti in arrivo dall’Algeria con gli sbarchi diretti. In applicazione dell’accordo sulla sicurezza sottoscritto con il ministro Minniti si è insediato il comitato che riunisce istituzioni ed enti che devono seguire tutte le procedure legate all’apertura della struttura”.
Cas. Nei Centri di Accoglienza Straordinaria, dislocati in tutto il territorio regionale, sono ospitate 4.146 persone (1.812 nella provincia di Cagliari, 1.577 in quella di Sassari, 454 nel nuorese e 303 nell’oristanese).
Il Piano di Accoglienza. In base all’aggiornamento del Piano di Accoglienza dei flussi migratori non programmati, approvato di recente dalla Giunta, viene dato ulteriore slancio a progetti già avviati come il volontariato sociale e le iniziative sportive che prevedono il coinvolgimento di atleti sardi e giovani richiedenti asilo.
Volontariato sociale. E’ imminente l’avvio della nuova manifestazione di interesse per le attività di volontariato sociale che coinvolgono i richiedenti asilo. Lo scorso anno la Regione ha finanziato 12 progetti per oltre 100 giovani impegnati in diversi ambiti: salvaguardia dell’ambiente, tutela e cura dell’arredo urbano, del patrimonio storico, artistico e culturale. Si tratta di una forma di impegno civico che agevola il processo di inclusione e consente ai migranti di offrire servizi utili alle comunità.
Sito internet. La Regione ha creato la pagina web dedicata al tema delle migrazioni http://www.regione.sardegna.it/flussimigratorinonprogrammati/ . E’ uno strumento di informazione e orientamento per chiunque abbia necessità di avere informazioni sul tema dell’accoglienza. Una sezione è riservata ai Cas che possono così presentare la loro attività. Altri ambiti sono destinati alle iniziative di integrazione attraverso lo sport, ai video realizzati dagli studenti delle scuole superiori, alle notizie e agli altri eventi.
L’inclusione attraverso lo sport. Alla luce dei buoni risultati dello scorso anno, nel 2018 viene riproposta l’iniziativa “Diamo un calcio all’intolleranza con la partecipazione di calciatori delle squadre sarde e dei migranti ospiti dei Cas: il campo di calcio è lo spazio della sfida e dell’agonismo ma anche luogo di dialogo e conoscenza. Tanti giovani richiedenti asilo hanno contribuito a tenere in vita le società calcistiche di molti piccoli comuni che rischiavano di perdere i loro club per mancanza di atleti. Altri eventi riguarderanno le discipline dell’atletica leggera, dell’hockey su prato e della pallacanestro.
Gli incontri nelle scuole. L’assessore Spanu ha incontrato in questi mesi circa 1.500 studenti degli istituti superiori della Sardegna nell’ambito dell’iniziativa “La Regione incontra le scuole”. Altri momenti di confronto sono previsti nelle prossime settimane a partire dall’incontro in programma a Ozieri il prossimo 7 aprile. L’obiettivo è quello di contrastare pregiudizi e luoghi comuni che finiscono per alimentare tensioni e incomprensioni e di valorizzare l’accoglienza come opportunità di crescita per tutti. Gli studenti realizzano un video sui contenuti del dibattito.
La cooperazione internazionale. Oltre alla gestione del fenomeno migratorio la Regione continua a dare impulso ai rapporti con i Paesi da cui partono i giovani che intraprendono viaggi drammatici alla ricerca di una vita migliore in Europa. Si sono così sviluppati progetti di cooperazione con il Senegal e la Tunisia.