Rubrica: “La Sardegna dei Comuni” – Villasimius

Ogni settimana raccontiamo la storia di un  paese della Sardegna per far conoscere le sue particolarità, le sue bellezze  geografiche e la sua comunità

di Antonio Tore

Villasimìus, Crabonaxa in  sardo, conta poco meno di 4.ooo abitanti e confina con i Comuni di Castiadas, Maracalagonis e Sinnai.

È uno dei comuni più conosciuti della Sardegna meridionale in quanto, grazie alle sue numerose località turistiche, porta un flusso consistente di turisti nel periodo primaverile ed estivo. La località di Capo Carbonara è famosa per essere il punto meno piovoso  d’Italia, con la sua media pluviometrica annua di 237,8 mm circa.

Villasimius si estende dalla catena montuosa dei Sette Fratelli (a nord-ovest) sino alle coste del promontorio di Capo Carbonara (sud-est).

A Villasimius appartengono anche due isole: l’isola dei Cavoli e l’isola di Serpentara. Sull’origine del primo vi sono diverse teorie:  secondo la più antica il suo nome deriverebbe da Gavuru, in riferimento alla presunta presenza nell’isola di numerosi granchi.  La seconda versione è che il nome derivi dall’abbondante presenza sull’isola di numerose piante di cavolo selvatico o cavolo di Sardegna (Brassica insularis), che vi crescono in forma endemica.

Per la sua posizione strategica il territorio fu abitato fin da tempi remotissimi, come testimoniato dalle domus de janas, risalenti al periodo prenuragico, e dai resti di nuraghi, edificati nel corso del II millennio a.C.

I fenici, che frequentarono questa zona a partire dal VII secolo a.C. circa, vi costruirono un santuario, forse dedicato alla dea Astarte, che fu in seguito fu distrutto e incendiato dagli invasori punici. Della successiva dominazione  romana rimangono poche tracce tra cui le terme, alcune monete e una statua.

i resti di età nuragica, le necropoli di Accu Is Traias (I secolo a.C-III d.C.) e di Cruccuris (I-II d.C.), vicino alle terme romane di santa Maria, e il sito di Cuccureddus, insediamento prima fenicio-punico, poi romano. E non perdere il museo archeologico, che racconta di storie di tesori sommersi. Uno di essi si è adagiato nei fondali dei ‘Cavoli’: è la statua della Vergine del Mare, opera di Pinuccio Sciola, in onore della quale, ogni anno, a fine luglio va in scena la Festa della Madonna del Naufrago, con suggestiva processione a mare.

Storicamente, Villasimius era dapprima una frazione di Sinnai e solo nel 1838 divenne Comune, ma fu nel 1862 che il Consiglio Comunale decise il cambio del nome da Carbonara a Villasimius

Il turismo per villeggiatura estiva ha inizio dagli anni ’50, ma solo dopo gli anni ’60 si sviluppa come attività principale, facendo del luogo uno dei più frequentati della Sardegna e del Mediterraneo. Nel 1998 nel territorio di Villasimius è stata istituita l’Area Marina protetta di Capo Carbonara.

Sarebbe impossibile elencare tutte le spiagge e le insenature della zona, tutte unite da colori intensi del mare, acque limpide e brillanti, rocce granitiche, deliziose calette, lunghe distese di sabbia, lagune e colline verdi.

Villasimius è considerata la perla del sud Sardegna, località turistica da sogno, la cui popolazione – in inverno di meno di quattromila residenti – si moltiplica nei mesi più caldi con l’arrivo di decine di migliaia di turisti. La sua costa è formata da una ‘corona’ di spiagge, intervallate da piccole scogliere e dal promontorio di Capo Carbonara. Partendo da Capo Boi, limite sud dell’area marina protetta, si trovano le spiagge di Porto sa Ruxi, Campus e Campulongu, tutte caratterizzate da mare azzurro e dune di sabbia bianca, incorniciate da macchia mediterranea.

Vicino al centro abitato, c’è la particolarissima spiaggia del Riso, che si differenzia dalle altre per i ‘chicchi’ che la compongono, simili proprio a quelli del riso. Oltre il moderno porto turistico, sul versante orientale si affaccia Porto Giunco, con alle spalle lo stagno di Notteri, habitat di fenicottero rosa e altre rare specie di uccelli.

Verso nord, ci sono le spiagge di Simius e Traias, e proseguendo Rio Trottu e Manunzas, che fanno da contorno alla meravigliosa Punta Molentis, altro gioiello di Villasimius. Da ​Capo Boi all’​isola di Serpentara, passando per l’isola dei Cavoli​ e varie secche, ‘cimitero’ di relitti di ogni epoca, l’area marina di Capo Carbonara regala spettacoli sommersi: sciami di pesci si aggirano tra avvallamenti, bastioni e canaloni colorati da giallo delle margherite di mare e rosso delle gorgonie e ricoperti da praterie di posidonia.

 

 

 

 

 

Commenta!