Sciamanesimo: fra mito e realtà

In viaggio tra i nativi del Nord America

Di Cristiana Sarritzu

“Un giorno mi chiesi che cosa mi avrebbe reso felice e dopo un anno di riflessioni decisi di andare nella terra dei Nativi americani all’avventura. Non avevo niente e non sapevo niente”. Paolo Piu Cortis, giornalista e docente di lingua e civiltà inglese, per undici anni di seguito si è recato nelle riserve irochesi e algonchine del Canada nell’aerea dei Grandi Laghi, per conoscere quei popoli e la loro cultura, partecipando alle cerimonie, le danze, studiando la lingua d’origine, la storia, le tradizioni. Di questo ha parlato qualche giorno fa, nella sede dell’associazione culturale” Emozionamente” a Cagliari, dove ha tenuto la conferenza su “Sciamanesimo tra rito e realtà”, e presentato i suoi saggi. “Il pubblico ha partecipato con entusiasmo e interesse”, ha detto lo studioso, che durante la serata ha anche coinvolto i presenti in un momento di meditazione con il tamburo. Un intermezzo che ha suscitato curiosità e il desiderio di continuare. A tal proposito Piu Cortis annuncia che presto terrà un corso ad hoc sempre nella sede del centro culturale e che in occasione della Giornata della Memoria, il 26 alle 18, terrà un’altra conferenza su “Il Nazismo occulto”, nella stessa sede.

 “Uno s’immagina che sia un popolo di guerrieri ma quando arrivi lì ti accorgi che è un popolo spirituale”. Sui Nativi americani si sa ben poco e la maggior parte delle idee nasce dalla visione dei films holliwoodiani, i quali comunicano una realtà molto lontana dal vero. Piu è uno dei pochi ad averne fatto esperienza diretta. Nelle tradizioni e nella loro cultura si legge una sentita tendenza all’accoglienza, il desiderio di condividere saperi e cose, il dono, la spiritualità. Un sentire che esprimono in tutto ciò che fanno. La loro saggezza trae fondamento dall’osservazione della natura e del mondo degli animali in particolare. Un insegnamento che il giornalista ha compreso e fatto suo vivendo fra loro.  “Dicono che non sarebbero sopravvissuti alla decimazione subita se non fossero stati dotati di spiritualità”.  Chi mostra sincero interesse e una conoscenza approfondita della tradizione e della cultura dei nativi americani può essere adottato all’interno di un clan o di una tribù. Nel corso del suo terzo viaggio Piu Cortis è stato adottato come fratello nel clan della Tartaruga, uno dei più importanti e prestigiosi, che tra i vari compiti ha anche quello di recare conforto a chi soffre.Quando gli chiesero come mai fosse così interessato alla loro cultura, rispose: Perché mi sono reso conto che i modelli assunti dagli occidentali non portano da nessuna parte. Li ho abbandonati tempo fa. Per fortuna ho incontrato voi, mi avete riportato al giusto equilibrio. Mi avete ridonato la vita”. Organizza incontri culturali e conferenze sulla cultura e le loro tradizioni nelle scuole, Università   e nei centri culturali, mostra e officia le cerimonie tradizionali. E’ stato ospite di alcuni programmi televisivi in cui ha trattato questi argomenti e ha pubblicato articoli su riviste nazionali ed estere. Ha scritto due saggi, nel primo, “Viaggio nella terra dei Nativi del Nord America”, descrive quel che ha visto e vissuto, le cerimonie, le danze, le leggende, la sua ricerca storica; nel secondo, “Sciamanesimo, Miti e Tradizioni”, esamina l’origine e il significato simbolico delle feste e tradizioni popolari del mondo occidentale e americano, ricercando l’origine comune, il filo conduttore. 

Nelle foto: sotto Paolo Piu ripreso con Al Loft e a lato l’autore nel corso dell’ultima presentazione

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