Un passo avanti per portare il metano nell’isola con l’iscrizione nella “Strategia energetica nazionale (Sen)”
Pigliaru: Risultato che va verso la risoluzione di uno dei più grossi problemi strutturali della Sardegna. Certifichiamo un ulteriore passo in avanti in attuazione del Patto stretto con il Governo”
redazione
“La nostra strategia sul metano, come previsto nel Patto per la Sardegna, è stata promossa all’interno dalla ‘Strategia energetica nazionale’. È un grande risultato che va verso la risoluzione di uno dei più grossi problemi strutturali della Sardegna. Certifichiamo un ulteriore passo in avanti in attuazione del Patto stretto con il Governo che ci fa essere ottimisti sulla possibile accelerazione delle nostre potenzialità economiche e produttive”. Questo il commento del presidente della Regione Francesco Pigliaru sulla Strategia energetica nazionale (SEN) presentata ieri a Montecitorio, in audizione alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, dai ministri Carlo Calenda e Gian Luigi Galletti, in cui il Governo esplicita gli indirizzi e la programmazione di politica energetica facendo diretto riferimento alla Sardegna.
“Essere ricompresi all’interno del SEN è un grande risultato, anche perché a partire da questo documento ragionano strategicamente tutti i grandi player nazionali ed internazionali”, commenta l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras. “Il percorso tracciato per portare il metano nell’Isola è ormai una realtà. Ci abbiamo scommesso fin dall’inizio con chiarezza di intenti, determinazione ed entusiasmo. Mi auguro che presto potremo goderne i benefici sia economici che ambientali che si tradurranno in una significativa diminuzione del prezzo dell’energia, ricadute occupazionali e riduzione delle emissioni inquinanti”.
Nel documento del Governo, che riprende i propositi del Piano Energetico Regionale in più parti, la metanizzazione Sardegna è prevista in un modello che viene schematizzato in sette depositi costieri di piccola scala, di cui uno già autorizzato, tre in fase di autorizzazione e altri tre annunciati. Si menzionano inoltre i 600 km di dorsale tra depositi e bacini di domanda e lo sviluppo di reti di distribuzione urbane. Sono infine indicate le aziende che hanno già presentato progetti per la realizzazione.
Ma la SEN non si limita a trattare la questione metano e individua la Sardegna anche quale possibile pilota di area di controllo delle emissioni di Zolfo (SECA) nel Mediterraneo. “Accogliamo con grande favore, inoltre, la candidatura della Sardegna, assieme a Malta, a diventare l’hub del GNL per il rifornimento marittimo, nello scenario delineato da Coop 22 a Marrakech. Questo è un ottimo esempio di come potenzialità di sviluppo possano sposarsi con ambizioni di sostenibilità ambientale”, dichiara il presidente Pigliaru.
L’area SECA impegna gradualmente prima i mezzi portuali, poi i traghetti, a moderare le emissioni limitando allo 0,1% lo zolfo nei carburanti marini e riducendo il combustibile tradizionale a favore del metano, economicamente ed ambientalmente più sostenibile. Questa scelta ha una doppia valenza: da un lato certifica che gli obiettivi ambientali posti dal Piano Energetico Regionale sono perfettamente in linea con gli obiettivi europei; dall’altro lato permette agli stessi imprenditori interessati alla metanizzazione della Sardegna di disporre del mercato del rifornimento navale (bunkeraggio), di sicuro interesse.
Nel link sottostante, la bozza della SEN aperta alla discussione pubblica. A pag. 40 la metanizzazione della Sardegna e la possibile area SECA